La data da segnare sul calendario è il 2 maggio. Fra poco, infatti, ricorrono i 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci, nato il 15 aprile 1452 nella campagna fiorentina e morto in Francia nel 1519. Tutto il mondo lo celebra con mostre, trasmissioni tv, film, fiction, libri. Perché? Sorrisi ha chiesto al critico d’arte Vittorio Sgarbi di spiegarci l’intramontabile mito di Leonardo.
Ecco tutti gli appuntamenti televisivi
Italia 1: Tutta colpa di Leonardo 28 aprile (ore 1.00). Tre appuntamenti condotti da Annalisa. Nove: Leonardo - il genio che immaginò il futuro 1 maggio (ore 21.25). Documentario della Bbc. Rai Storia: Passato e presente 2 maggio (ore 20.30) con Paolo Mieli e lo storico Franco Cardini (alle 13.15 su Raitre). Leonardo da Vinci L’ultimo ritratto 2 e 9 maggio (ore 21.10). Due appuntamenti con tanti contributi e grandi esperti. Rai 5: Speciale Leonardo 2 maggio (ore 22.45). The Mona Lisa Myth 3 maggio (ore 21.15). Documentario sul capolavoro di Leonardo. Focus: 2 maggio (ore 21.25) Le invenzioni di Leonardo Discovery Science: Da Vinci Reloaded 2 maggio (ore 21.15). Un team di 21 esperti tra costruttori, ingegneri e storici tenta di costruire i macchinari disegnati da Leonardo. Raiuno: Paesi che vai... 5 maggio (ore 9.40). Visita ad Amboise, in Francia, dove Leonardo è sepolto. Rete 4: Freedom 22 maggio (ore 21.25). Roberto Giacobbo inaugura la nuova serie con una puntata dedicata ai “misteri” di Leonardo. Raiuno: Ulisse, Alberto Angela sta girando in queste settimane una puntata dedicata a Firenze e al genio di Leonardo. In onda in autunno. Rai Fiction: Ha messo in cantiere una serie biografica (una produzione internazionale) in 8 episodi da 50 minuti sul mistero e la storia di Leonardo. Sky: Produce il film d’arte "Io Leonardo" (nei cinema in autunno). A prestare il volto a Leonardo è Luca Argentero. La voce narrante è di Francesco Pannofino. Sky Arte: Leonardo 500 2 maggio (ore 21.45). Serata monografica.
Le mostre da non perdere in Italia e all’estero
Milano ● “Il meraviglioso mondo della natura”, Palazzo Reale (fino al 7 luglio). ● “Leonardo all’Ambrosiana. Fogli scelti dal Codice Atlantico“ (fino al 16 giugno) e “Leonardo in Francia“(dal 18 giugno), Veneranda Biblioteca Ambrosiana. ● “Leonardo Horse Project“, 13 cavalli “leonardeschi” di design sparsi in città. Firenze ● “Leonardo e Firenze“, Palazzo Vecchio (fino al 24 giugno). Torino ● “Leonardo da Vinci – Disegnare il futuro“, Musei Reali (fino al 14 luglio). Vinci (FI) ● “Leonardo da Vinci. Alle origini del Genio“, Museo Leonardiano (fino al 15 ottobre). Londra ● “Leonardo da Vinci: a life in drawing”, Queen’s Galleries di Buckingham Palace (dal 24 maggio al 13 ottobre). Parigi ● È la mostra più attesa e ricca. Si inaugura al Museo del Louvre il 24 ottobre 2019 (fino al 20 febbraio 2020).
Per saperne di più
“Leonardo da Vinci - 100 domande 150 risposte” di Andrea Concas (Mondadori, euro 9,90), con possibilità di interagire con l’autore. In edicola con Sorrisi fino a fine maggio.
10 domande a Vittorio Sgarbi
1. Perché Leonardo ancora oggi è una “superstar”?
«Leonardo resta perennemente attuale. Era un grande dilettante, tutto quello che faceva lo faceva male, non era mai soddisfatto, era sempre in movimento. Era come Eta Beta, spaziava tra fisica, astronomia, matematica. Non conosceva il latino, non ha scritto nessun libro memorabile, non ha realizzato nessuna architettura, nessuna scultura, giusto qualche buon dipinto. In questo Leonardo è il tipico esponente di una visione moderna: tu puoi diventare grande senza sapere fare assolutamente nulla».
2. Allora perché si parla sempre di “genio di Leonardo”?
«Leonardo è un genio dell’incompiuto, aveva una capacità creativa astratta, non manuale. Per Leonardo la pittura è cosa mentale, non occorre farla, basta pensarla. Se avesse avuto la macchina fotografica non avremmo neanche un dipinto di Leonardo. Nella complessità del sapere ha una curiosità che lo dispone a guardare da ogni parte. Era un genio dell’imperfezione, ma la perfezione è noiosa».
3. Perché è considerato un meraviglioso pittore?
«Perché non ha fatto altro, non architetture, non sculture. E anche di pittura ne ha fatta poca. Quattro frammenti, un meraviglioso disegno, uno sfumato, il Cenacolo (dipinto male), la “Gioconda” (non finita), “La vergine delle rocce” e “La dama con l’ermellino” (opere intense). I suoi non sono ritratti di qualcuno, sono persone viventi. Questo è il miracolo di Leonardo: la realtà è davanti a te, non altrove. Lui dipinge delle persone, non delle figure».
4. Perché la “Gioconda” è considerata il suo capolavoro?
«Perché è l’unica opera che ha fatto impegnandosi un po’. Ci ha messo quattro anni, poi ha perso di vista il soggetto, la moglie di Francesco del Giocondo, e la Gioconda è diventata l’espressione dell’eterno femminile, della perfezione del creato. Non ha tormento, è la donna che guarda chiunque per farlo proprio. Non è il ritratto di una signora, ma è un ritratto vivente, parla, respira. Non è il ritratto di nessuno, ma il ritratto di un’idea. Nessun ritratto è così assoluto».
5. Perché continuiamo a basarci sui suoi studi?
«Per la verità non c’è nessuno studio di Leonardo che abbia a che fare con il campo dell’utilità, sono ricerche per capire il mistero del mondo. Leonardo aveva la natura come campo di indagine per dimostrare che Dio esiste. L’arte è ciò che avvicina a Dio. Dio crea il mondo e rende immortali. Le stesse prerogative ce le ha l’arte, che è continuazione e prolungamento della creazione. Per Leopardi l’arte è “L’infinito”. L’anima di Leonardo, invece, è dentro la “Gioconda”».
6. Perché era così affascinato dall’anatomia?
«Leonardo aveva una formidabile capacità nel disegno, rendeva vivi i suoi disegni rispetto al “vivo” che vedeva nella realtà. Il suo era un misurarsi con quello che Dio ha creato, forme di introspezione filosofica. Era un tentativo di capire il mondo».
7. Perché era così fissato con il volo?
«Leonardo pensava che l’uomo dovesse volare, e quindi ecco l’aeroplano. L’idea c’è, l’immaginazione c’è, la mente è infinita. L’insufficienza dell’uomo è nella sua manualità».
8. Perché Michelangelo lo avversava tanto?
«Michelangelo ne conosceva i limiti, lo misurava con le sue opere, le belle sculture, le belle architetture, i bei dipinti. Leonardo non regge il confronto. Sulle cose Leonardo perde, non ha l’equivalente di un “David” o di una “Pietà”. Michelangelo aveva grande intelligenza, ma Leonardo era forse superiore».
9. Perché ha avuto tanto successo nella sua epoca?
«Leonardo aveva una grande attrazione per le corti, la sua era un’intelligenza regale. Paragonava il potere intellettuale al potere spirituale. E questo gli dava la capacità di essere alla pari con i potenti. Non aveva committenti, ma “amici” e i re e i duchi lo accoglievano come pari».
10. Perché oggi non potrebbe nascere un nuovo Leonardo?
«Leonardo resta unico per la versatilità e la variabilità dei suoi interessi. Artisti bravi ce ne sono stati, nel 900 Balthus come disegnatore non temeva il confronto. Però non ce ne sono stati con tanta curiosità e con tanto desiderio di comprendere il mondo. La sua intelligenza era quantitativa più che qualitativa».
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il 26 settembre, in occasione dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci (avvenuta il 2 maggio 1519 ad Amboise, in Francia), arriverà nelle sale “Io, Leonardo” prodotto da Sky