Il venerdì in seconda serata un viaggio nel passato per ripercorrere gli eventi che ci hanno portato al presente
Il venerdì in seconda serata su Tv8 vanno in onda le nuove puntate di "Venti20 - I vent’anni del 2000": un viaggio nel passato per ripercorrere gli eventi che ci hanno portato al presente. I temi delle prossime puntate saranno: #TuttiDiconoIHateYou, #SoldiSoldiSoldi e #GenerazioneZ. Ad accompagnarci, Alessio Viola.
Alessio, quanto è difficile fare informazione in tv oggi?
«Non è semplice perché girano un sacco di notizie false o frammentate. In più, anche il pubblico televisivo è cambiato, c’è un rifiuto verso tutto ciò che è complesso, la soglia di attenzione è diminuita e si tende a formarsi un’opinione sulla base di pochi dati».
Questo complicherà il suo lavoro...
«Io credo che la qualità continui a fare la differenza. E che la credibilità venga premiata. Per questo cerco di affrontare il mio lavoro con onestà. E, oltre a metterci tanta passione, tento di affrontare anche gli argomenti più seri con leggerezza e un pizzico di ironia».
Lei cosa salva di questi ultimi vent’anni?
«Internet e tutto il progresso tecnologico, che può avere anche dei risvolti negativi ma di fatto ci ha cambiato la vita in meglio. E poi salvo le nuove generazioni, a cui dedicheremo una puntata. I ventenni di oggi sono più svegli, veloci, più semplici ma concreti di come eravamo noi».
E che cosa invece “butterebbe”?
«Nel mondo attuale c’è un grande pressappochismo, si tende un po’ a banalizzare ogni cosa ragionando per luoghi comuni e tifoserie. E poi credo che la pandemia abbia amplificato la rabbia. Dopo un primo momento in cui è prevalso lo spirito di solidarietà, è subentrato il qualunquismo».
Segue gli altri talk?
«Sì, certo. Da quelli che partono dalla politica per affrontare i problemi della società a quelli dove prevale il contraddittorio. Ma in generale sono un telespettatore assiduo, cresciuto con “l’abc” dei conduttori televisivi: Arbore, Baudo e Costanzo. Tre volti che hanno fatto la storia della tv».
E anche dell’intrattenimento. A lei piacerebbe uscire dall’ambito giornalistico?
«Perché no! Sono un appassionato di musica e cinema. E ci sarebbe molto da raccontare sulla loro evoluzione negli ultimi 20 anni».