Il conduttore fa il punto su questa edizione del "GF Vip" che si è appena conclusa

Quando questa intervista andrà online, Alfonso Signorini sarà appena arrivato alle Maldive e avrà staccato il cellulare. «Ho accettato di fare questa intervista soltanto perché siete voi, ma sono a pezzi. Sto accusando tutta la stanchezza di questi sei mesi, che durante la maratona, per via dell’adrenalina, non ho avvertito. Pensa che stamattina ho dormito fino alle 10.30 e non mi succedeva da trent’anni! È stata tosta, anche se sono un “montanaro” abituato alla fatica: due dirette alla settimana sono difficili da reggere».
Pensavo ti fossi abituato, dopo tre edizioni alla conduzione del “Grande Fratello Vip”. E invece...
«L’anno scorso è durato un mese di meno. Mettici poi che quest’anno ho deciso di fare avanti e indietro tra Roma e Milano, dove vivo, ma fisicamente mi ha molto impegnato».
Hai già pensato a trovarti un hobby, come ti ha consigliato di fare Ilary Blasi durante la finale?
«In realtà il pensiero di Ilary è anche il mio: ora sparisco dai radar perché non ne posso più, ma al di là di questo, non vuol dire che a settembre tornerò come per magia. Mi fermo un mese e poi ricomincio a lavorare per la prossima edizione».
Ti aspettavi che vincesse Jessica, una delle tre sorelle Selassié?
«Questa volta, a differenza della vittoria scontata dell’anno scorso di Tommaso Zorzi, fino all’ultimo ero indeciso fra lei, Lulù, Davide ma anche Barù. Quindi è stata una finale che mi sono goduto da telespettatore. La vittoria di Jessica non era scontata, ma prevedibile sì, perché in lei si sono identificate tante ragazzine. Era un po’ la Bridget Jones di questa edizione. Si è anche trasformata fisicamente, si è presa più cura di sé e ha acquisito maggior sicurezza».
Questa vittoria cosa ci dice del pubblico che segue il programma?
«Che il pubblico ha le idee più chiare di quello che pensiamo. Jessica non era tra le più sostenute dai social. Il fatto che sia stata premiata vuol dire che è stata messa in luce la sua storia personale. A differenza della altre due sorelle, Clarissa e Lulù, non ha mai perso le staffe, ha mantenuto un suo rigore, non si è mai lasciata andare a sceneggiate e anche nelle discussioni accese ha mantenuto l’autocontrollo. E poi la cotta non corrisposta con Barù ha fatto scattare un senso di protezione nel pubblico».
Cosa ti hanno insegnato questi sei mesi alla guida del “GF Vip”?
«Più che insegnarmi qualcosa, mi hanno fatto capire una volta di più che ho i nervi saldi. Il “GF” è un programma molto esposto e dibattuto soprattutto in rete, dove spesso sono violenti, superficiali e in cattiva fede. Nonostante io non sia per niente social, restare indifferenti a quello che ti arriva addosso è difficile, soprattutto quando sei in diretta e devi trasmettere serenità ed entusiasmo. Per riuscirci, devi avere i nervi saldi».
Cosa ha avuto di speciale questa edizione rispetto alle altre?
«Ogni edizione è una storia a sé. All’inizio ho ricevuto telefonate di persone che criticavano il cast, ma io dicevo di non preoccuparsi: il “GF” è una maratona, non una corsa. Necessita di tempi molto lunghi. Per questo le prime puntate, anche come ascolti, non fanno testo. La gente deve abituarsi. Questa è stata una edizione diversa, più imprevedibile. C’erano tanti personaggi forti e si sono sviluppati temi e dinamiche inaspettati. Manuel l’ho introdotto per parlare di disabilità in prima serata. Missione compiuta, ma mai più mi sarei immaginato che si sarebbe innamorato così profondamente di Lulù, la ragazza più pazza della Casa. O che Alex Belli sollevasse il tema dell’amore libero che ha tenuto banco per mesi. Certe dinamiche prendono piede per conto loro. Poi ci sono gli espedienti: ho inserito per la prima volta quest’anno l’intervista faccia a faccia con Manuel, una cosa che non è mai stata fatta prima. In apparenza non c’entrava nulla col programma, invece ha avuto il picco di ascolti. Il pubblico mi è venuto dietro e questo ti dà forza e padronanza».
In effetti anche questa volta gli ascolti ti hanno premiato.
«Sono andati oltre alle aspettative. Il raddoppio al giovedì è un terreno minato, rischi l’effetto saturazione, ma non è avvenuto. Gli ascolti sono stati straordinari anche perché hanno sempre retto contro la programmazione di Rai1, che ha giocato la sua artiglieria più pesante. Mi fa piacere che oggi la gente mi fermi per strada e mi dica che guarda il “GF Vip” perché apprezza i miei racconti di vita».
Qual è stato per te il momento più toccante?
«Ce ne sono stati tantissimi. Non vorrei fare torto a nessuno, ma durante la finale i baci tra Manuel e Lulù non avevano bisogno di commenti, lui al piano e loro due che si perdevano occhi negli occhi...».
Quello più difficile?
«Vedere quando i personaggi che amo e ho voluto fortemente fanno degli scivoloni, come nel caso della Ricciarelli. Conoscendoli, mi dispiace perfino riprenderli. Katia è stata accusata di essere razzista perché ha detto alle principesse Selassié frasi come “tornatevene a casa vostra”. Io conosco Katia da 30 anni. Fu la prima a firmare una petizione internazionale negli Anni 80, mentre era a New York per cantare la “Tosca” al Metropolitan, affinché la soprano Shirley Verrett venisse reintegrata nel “Macbeth”, dal quale era stata esclusa perché di colore. Ti pare che una donna così possa essere tacciata di razzismo? Cosa dovevo fare, marchiarla a fuoco e sbatterla fuori? Quando succedono queste cose ci resti male».
Il più divertente?
«Le mie battaglie con Giucas Casella. Lui mi faceva morire. Era la mia valvola di sfogo. Quando lo vedevo in confessionale che urlava il mio nome mi rilassavo. Ma ci sono stati anche tanti siparietti: mi sono molto divertito in questa edizione, più che nella scorsa».
Momenti di stanchezza ne hai mai avuti?
«Di andare in onda mai, quando si accendeva la lucina rossa della telecamera iniziavo a giocare e a divertirmi. Ma è innegabile che c’era la stanchezza psicologica e fisica. È un programma che altera i ritmi del sonno: quando finisci la diretta, ora che ti strucchi, fai la riunione con gli autori e vai in albergo, sono le 3. Ti addormenti alle 4 e alle 7 sei già sveglio. Poi recuperi con le pennichelle, ma ti alterano il ritmo biologico e questo a volte pesa».
Qualcosa ha mai turbato il tuo sonno?
«Non ho mai permesso a niente e nessuno di turbarlo, perché tanto non ne vale la pena».
Ogni vippone ha preso un oggetto della Casa come ricordo. Tu cosa avresti portato via?
«Il camerino lo lascio così com’è, tanto da settembre ci torno. Se fossi entrato nella Casa mi sarei portato via qualcosa dal giardino, un importante angolo di libertà. Era l’unico spazio di cielo che si potesse avere».
Giudizio finale sulle opinioniste Adriana Volpe e Sonia Bruganelli?
«Mi hanno molto divertito le scaramucce tra loro. La Bruganelli rappresenta la libertà e la sfacciataggine, ma nasconde una grande umanità, è molto buona, anche se non sembra, ed è più fragile rispetto alla Volpe, che invece ha i nervi d’acciaio e una visione più romantica della realtà».
E tu che voto ti daresti?
«Io non mi do voti, vivo la vita che mi piace e quindi mi piaccio. Il “GF” è parte della mia vita ma non è la vita. Mi piaccio perché le rare volte che mi guardo in tv sono esattamente come sono. Non vivo uno scollamento tra la mia immagine e quello che sono nella realtà. Sono così come mi vedete, che sia al lavoro, in ufficio, in riunione o in montagna».