Amadeus presenta “Arena ’60 ’70 ’80” e apre a un terzo Sanremo

Ama si prepara a condurre due serate che si svolgeranno all’Arena di Verona il 12 e il 14 settembre e che Raiuno trasmetterà il 2 e il 9 ottobre

Amadeus  Credit: © Iwan Palombi
1 Luglio 2021 alle 16:24

Con il pensiero che corre inevitabilmente verso un possibile terzo Sanremo consecutivo, il cui progetto dovrà però essere condiviso dai nuovi vertici che arriveranno in Rai, Amadeus si prepara a condurre "Arena '60 '70 '80", due serate che si svolgeranno all’Arena di Verona il 12 e il 14 settembre e che Raiuno trasmetterà il 2 e il 9 ottobre.

Per ricordare la musica di quegli anni, ma anche per celebrare la sua Verona, la città che lo ha visto crescere e muovere poco più che ventenne i primi passi della sua carriera, Amadeus ospiterà all’Arena le canzoni e i cantanti di quei tre decenni che sono rimasti nel cuore di tutti, a prescindere dall’età.

Le trattative sono in corso, ma sappiamo già che tra i tanti artisti si esibiranno Orietta Berti, Umberto Tozzi e Raf, gli Europe, Loredana Bertè, Patty Pravo e Gazebo: «La musica sarà al centro dello spettacolo. Certo, le canzoni di quei tre decenni sono tantissime» dice il conduttore (che della manifestazione è anche direttore artistico), citando titoli come “Vamos a la playa”, “Figli delle stelle”, “Easy Lady”, “Nell’aria”, “Run to me” e “Splendido splendente”. E assicura: «Sono brani amati anche dai giovani. Mia figlia, che ha ventitré anni, conosce benissimo la musica degli anni ’70 e ’80. E i deejay dicono che quella musica in discoteca la ballano i ragazzi di vent’anni».

Per questo, promette, «non saranno due serate all’insegna della nostalgia: gli artisti che verranno a cantare i loro successi saranno in perfetta forma e la gente canterà e ballerà con loro come facevamo allora». E come succedeva, Amadeus sarà (anche) animatore dello spettacolo: «Avrò una postazione da cui inviterò la gente a ballare, alzare le mani. Saranno due serate emotivamente importanti per me che sono arrivato a Verona quando avevo sei anni. Tutta la mia avventura è partita da qui con il mio amore per la radio. Lavoravo in una piccola emittente locale, Blu Radio Star, che oggi non esiste più e che si sentiva solo nel mio quartiere».

L’amore per la città è andato di pari passo con quello per l’Arena: «Sarà il mio debutto su quel palco. Ho condotto cinque edizioni del Festivalbar, ma nessuna ha avuto la serata finale all’Arena». Dove ricorda di avere firmato il suo primo autografo («Ero andato a intervistare i Pooh e alcune ragazzine inspiegabilmente me lo chiesero!») e dove ha conosciuto Vittorio Salvetti che lo ha presentato a Claudio Cecchetto.

Il resto è storia, quella della sua carriera, in cui al momento ci sono due Festival di Sanremo, ma potrebbe essercene un terzo: «È un onore che mi chiedano di farlo ancora. I primi due sono stati, per ragioni diverse, storici e proprio perché sono consapevole della responsabilità, il terzo dovrebbe aggiungere qualcosa ai precedenti». E, cioè: «Dovrebbero esserci le possibilità di fare un Festival importante che dovrebbe essere quello della rinascita. L’obiettivo è capire se io posso essere utile a un terzo Sanremo, facendolo come va fatto: alla grande». Su tutto questo pesano anche due incognite: la possibile presenza di Fiorello «Ci sentiamo, ma non ne parliamo, deve essere lui a dirmi: “Vengo, faccio una serata, le faccio tutte. Ha totale libertà”» e l’imminente arrivo in Rai dei nuovi vertici «Bisogna parlare con chi arriverà e capire se il progetto è condiviso. Ci sono momenti in cui la fretta è da evitare». Ma il direttore di Raiuno Stefano Coletta sembra intenzionato ad andare in vacanza con una decisione già presa.

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