Un metro e 90 di altezza, occhi azzurri, sorriso smagliante e viene da Busto Arsizio, in provincia di Varese

Dopo oltre 4.700 puntate e quasi vent’anni di anzianità “L’eredità” ha fatto una piccola rivoluzione: è arrivato, infatti, il primo “Professore” nella storia del quiz di Raiuno condotto da Flavio Insinna. Un metro e 90 di altezza, occhi azzurri, sorriso smagliante: si chiama Andrea Cerelli, ha 29 anni e viene da Busto Arsizio, in provincia di Varese.
Primo Professore nella storia del quiz: le piace?
«“Professoresso”, dico io scherzando. È una definizione giusta: nel programma interpreto il Professore che dà una spiegazione, che sa il significato delle parole».
Lei, invece, quali titoli di studio ha?
«Sono perito commerciale».
Nel curriculum si legge: modello e designer.
«Dopo il diploma, amando tantissimo l’atletica, mi ero iscritto a Scienze motorie. Gareggiavo a livello nazionale nei 400 ostacoli: io sono molto alto e l’ostacolo mi dava una ritmica e una cadenza».
E poi cosa è successo?
«Iniziai casualmente a fare il modello per un’agenzia di moda a Milano. Poi andai a Parigi dove sfilai per lo stilista Riccardo Tisci e grazie a quello mi trasferii a New York. In America ho lavorato per Armani, Dolce & Gabbana, Cavalli e altri».
E il designer?
«Avevo la passione degli accessori e dei gioielli, mi sono messo a disegnare qualcosa per alcuni amici. Quindi ho collaborato con dei marchi di moda».
Si fa chiamare anche Andy Walters...
«Il responsabile dell’agenzia italiana che mi seguiva pensava fosse più facile lavorare con un nome internazionale: Andy è Andrea in inglese, Walters è stato un famoso modello inglese. Era di buon auspicio».
Dopo tanta moda, com’è arrivato a “L’eredità”?
«Un giorno ero a Milano, in agenzia, e mi hanno detto che Francesco Facchinetti stava cercando delle persone da proporre a produzioni televisive e sono andato a fare il casting».
Che provino ha fatto?
«Ci hanno dato delle frasi da leggere con vari accenti italiani, ma anche in inglese. E ci hanno chiesto di fare una breve presentazione di noi».
Lei sui social è molto riservato: che effetto le fa essere in tv?
«C’è differenza tra il condividere sui social ogni secondo della vita ed essere in tv. La tv mi ha dato un impatto positivo. Finora non avevo mai fatto nulla, anche se a New York avevo preso lezioni di recitazione per avere più confidenza con il corpo e migliorarmi come modello».
Secondo lei perché dopo tante Professoresse hanno preso un giovanotto?
«Per par condicio ed eliminare qualsiasi differenza. L’immagine del Professore, poi, è molto pulita e funziona bene».