Babbo Natale, tutto quello che c’è da sapere sull’eroe delle feste

Se da noi lo conosciamo così, in America preferiscono chiamarlo Santa Claus e in Russia Nonno Gelo. Ma quando è nato Babbo Natale? Dove abita? E soprattutto: come fa a portare un regalo a tutti i bambini del mondo in una sola notte? Abbiamo indagato

Babbo Natale con una delle sue renne a Rovaniemi
13 Dicembre 2018 alle 17:36

Paese che vai, Babbo Natale che trovi. Se da noi lo conosciamo così, in America preferiscono chiamarlo Santa Claus e in Russia Nonno Gelo. Ma quando è nato Babbo Natale? Dove abita? E soprattutto: come fa a portare un regalo a tutti i bambini del mondo in una sola notte? Abbiamo indagato.

Origini
Babbo altri non sarebbe che San Nicola, antico vescovo di Myra (nell’odierna Turchia), celebre per la sua bontà e protettore ufficiale dei bambini, nonché patrono della città di Bari. In effetti il suo abito rosso ricorda quello di un vescovo e il nome anglosassone (Santa Claus) lascia poco spazio ai dubbi. Babbo Natale, comunque, non ebbe sempre vita facile: nel XVII secolo, per esempio, fu «abolito» dai Puritani inglesi. E poi riabilitato dopo la loro caduta, nel 1660.

Residenza
Attualmente Babbo Natale vive in un villaggio della Lapponia, Korvatunturi, non lontano dalla ben più grande Rovaniemi, che dispone anche dell’«aeroporto di Babbo Natale». Durante le Feste, il suo ufficio postale riceve ogni anno almeno mezzo milione di lettere da 198 Paesi diversi (nella speciale classifica di chi scrive di più i bambini italiani si piazzano secondi, dopo i cinesi). A proposito: il codice postale per scrivergli (almeno secondo le poste canadesi) è H0H H0H e ricorda la tipica, bonaria risata del Babbo («Oh Oh»).

Aiutanti & renne
Sia chiaro: Babbo Natale non fa tutto da solo. Intanto ha una consorte, Jessica Maria, che lo aiuta. Poi c’è il consiglio degli anziani del villaggio, che Babbo presiede. E soprattutto i folletti e gli gnomi, che lavorano tutto l’anno per costruire i regali che Babbo porterà in giro per il mondo la notte di Natale, quando potrà contare sull’aiuto delle sue nove renne. Si chiamano Fulmine, Ballerina, Donnola, Freccia, Cometa, Cupido, Saltarello, Donato e Rudolph. Quest’ultima è dotata di un prezioso naso rosso e luminoso che, come un faro, può fendere la nebbia più fitta e illuminare alle compagne il percorso da seguire anche in mezzo alle tempeste di neve.

Trasporto regali
E veniamo al mistero dei misteri: è stato calcolato (dal matematico americano Larry Silverberg) che per visitare tutte le case del mondo con bambini in una sola notte, Babbo Natale dovrebbe muoversi a circa 8.180.000 chilometri orari. Impossibile? La soluzione è la magia. Babbo possiede infatti un grande orologio in grado di fermare il tempo finché non ha finito tutte le sue visite. Questo è anche il motivo per cui è così difficile vederlo.

Senso per gli affari
È il vero punto debole del Babbo, come confessa lui stesso in una puntata del cartoon «I Simpson»: «La mia azienda è fallita. Per anni ho distribuito regali gratis ricevendo in cambio biscottini: non è un modello di attività sostenibile».

Fake news
C’è chi sostiene che fu la Coca-Cola, con le sue celebri pubblicità, a cambiare il colore della tunica di Babbo Natale da verde a rosso: è una leggenda. In effetti in Inghilterra e altri Paesi Babbo era spesso identificato con lo «Spirito del Natale» (quello che compare anche nel «Canto di Natale» di Charles Dickens), il cui costume era verde. Ma la «mutazione» non ha niente a che fare con la Coca-Cola. Per combattere questa e altre mistificazioni, compresa la folle idea che «Babbo Natale non esiste», in America hanno fondato il serissimo «Institute for Scientific Santa-Clausism».

Seguitelo così
Del resto c’è uno strumento semplicissimo per seguire le tracce di Babbo Natale sul web: si chiama «Google Santa Tracker» e permette di vedere che Paesi visiterà, a ogni ora del 25 dicembre, il Magico Vegliardo.

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