Barbara Palombelli: «Mi piace tifare Roma se sul divano c’è Appia»

La conduttrice di "Forum" parla del grande amore per i cani e per la sua maremmana salvata dalla strada

La giornalista e conduttrice Barbara Palombelli con i suoi due cani. In primo piano, Camilla, scomparsa da poco e, dietro di lei, Appia
28 Novembre 2019 alle 15:59

Tutti i giorni vediamo Barbara Palombelli alla guida di “Forum” e del talk politico “Stasera Italia”. Ma quando la sera torna a casa, oltre al marito Francesco Rutelli ad aspettarla c’è lei: Appia, una femmina di pastore maremmano di 10 anni, 40 chili di fedeltà. Appia è rimasta “figlia unica” da poco: «C’era anche Camilla, una labrador di 13 anni, ma un mese fa ci ha lasciati dopo una breve malattia» ci spiega la conduttrice.

Quando è entrata Appia nella vostra vita?
«Abita con noi dal 2010. Si chiama così perché viene dall’Appia Antica. Era figlia di un branco che vive in libertà in quella zona. Aveva tre mesi quando è arrivata a casa. È un cane affettuosissimo, gioca con mio nipote che ha 2 anni, al quale ruba i giochi, però se si mette davanti al cancello ha il potere di mettere paura anche senza fare niente».

Com’è una giornata tipo di Appia?
«La mattina fa colazione con noi. Abbiamo il giardino, quindi appena sveglia lei esce per fare i suoi bisogni e rientra sperando di ricevere un biscotto o un pezzetto di pane. Io lavoro fuori tutto il giorno e nel frattempo lei fa la vigilante: caccia eventuali topi e l’altro giorno ha trovato un riccio, che abbiamo salvato. La sera si coccola me e Francesco e alla fine dorme in casa con noi».

Che rapporto ha con il cibo?
«Se le diamo un osso o un pezzo di carne per istinto va subito a nasconderlo, lo protegge e non ci fa avvicinare. Diventa aggressiva. Ma non è egoista: quando c’era Camilla, così vorace che mangiava perfino i pinoli e le pigne, si faceva rubare la pappa senza tanti complimenti».

Comportamenti inconsueti?
«Ogni tanto ha delle gravidanze isteriche, ma non l’ho mai fatta accoppiare perché non mi fiderei poi a dare via i cuccioli: sono poche le persone che capiscono questa razza. Ha un pupazzetto che in quel periodo diventa come suo figlio, piange e soffre, ma per fortuna ci sono dei farmaci che servono a interrompere le gravidanze isteriche. Non l’ho fatta sterilizzare perché sono contraria agli interventi sugli animali».

Appia ha un passatempo preferito?
«In giardino siamo pieni di giocattoli di gomma per cani perché Camilla voleva sempre giocare e Appia ha imparato dalla sorella maggiore. Tutte le sere, quando torniamo a casa per prima cosa Appia fa il giro del giardino, perché nella sua testa, essendo un cane da pastore, deve difendere il gregge. Esce dal cancello e controlla se c’è qualcuno. Poi, se è tutto tranquillo, entra in casa e si rilassa».

È coraggiosa, ma ha qualche paura?
«Non ama salire in macchina e quindi se abbiamo bisogno del veterinario viene lui. Però esce volentieri al guinzaglio, non ringhia e non è aggressiva con gli altri cani. Solo quando è a casa si trasforma, entra in modalità “cane da guardia” e diventa matta se vede un gatto. Se ne entra uno in giardino finisce su un albero o sul tetto e così ogni tanto dobbiamo fare un’operazione di... salvataggio gatto».

Vizi o strane abitudini?
«Non le piace l’acqua della ciotola, detesta quella stagnante e beve solo acqua corrente dalla fontanella. Abbiamo un bidet che usa solo lei: appena arriviamo in casa corriamo in bagno per farla bere».

Un momento speciale solo vostro?
«La sera sta con me davanti alla tv, e quando gioca la Roma sale sul divano e la Roma vince. Porta bene, insomma, e sembra apprezzare lo spettacolo (ride). E poi ogni tanto la spazzolo come se fosse una bambola: si fa fare di tutto da me, perché sono il suo... “capobranco”».

Appia non è più giovanissima: come sta invecchiando?
«Finora sta bene ma le gambe non sono più quelle di una volta. Corre sempre molto, anche se per natura ha i suoi momenti di pigrizia. Ora le do un cibo ricco di vitamine e prende, come me, un integratore per le articolazioni: una pasticcona che riesce a ingerisce soltanto se gliela avvolgo in una sottiletta».

Come sarebbe la sua vita senza Appia?
«Quando andiamo via, anche solo per un weekend, mi manca tanto e non vedo l’ora di tornare a casa per rivederla: è triste starle lontano».

La Canalis: aiutiamo i “fratelli minori” della Lida

A pochi passi dalla Costa Smeralda da 20 anni cani e gatti abbandonati trovano una casa, cure, cibo e tanto amore. È Il rifugio “I Fratelli Minori” della Lida (Lega italiana dei diritti degli animali) della sezione di Olbia che oggi ospita 700 cani e 300 gatti della colonia.

Per festeggiare il 20° anniversario del rifugio, domenica 1° dicembre a Villa Castelbarco a Vaprio d’Adda (MI), dalle 10 alle 17, ci sarà un grande raduno benefico aperto a tutti (per info e donazioni: www.lidaolbia.it).

Fra i tanti sostenitori c’è anche l’ex Velina Elisabetta Canalis, che si divide tra l’Italia e Los Angeles, dove vive: «Ho conosciuto il rifugio nel 2013 in occasione dell’alluvione che ha devastato il nord della Sardegna. I volontari non hanno dormito per tre giorni per salvare i cani. Da allora appena posso vado a dare una mano. Questa estate mi ha colpito il fatto che tanti ragazzi invece di andare in spiaggia facessero volontariato lì. È un posto speciale. Perché anche se è brutto vedere tutti quegli animali abbandonati, si respirano una bella energia e così tanto amore che non torni a casa triste. Vorrei tanto adottare anch’io un altro cane da loro. Ne ho due: Mia, 11 anni, e Kelly, una simil pinscher che viene da un canile di Los Angeles dove era stata destinata all’abbattimento. In California non esistono negozi di animali e la gente adotta tantissimi cani, perché quelli accalappiati dopo tre giorni vengono soppressi, se non li salva qualche associazione. Così Kelly prima l’ho presa in “affido”, poi è diventata mia...».

Per donazioni: Iban IT65 J030 6909 6061 0000 0003 505

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