Barbascura X a Focus Live 2022

Preparatissimo quanto bizzarro divulgatore scientifico, youtuber e conduttore di programmi televisivi

Barbascura X  Credit: © Comedy Central
31 Ottobre 2022 alle 08:00

È tra gli ospiti del “Focus Live 2022: Orizzonti”, il festival, in programma dal 4 al 6 novembre, al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. Si tratta di Barbascura X, il preparatissimo quanto bizzarro divulgatore scientifico, youtuber, conduttore di programmi televisivi nonché autore di documentari parodistici in rete, piuttosto singolari, incentrati sugli aspetti curiosi delle scienze naturalistiche. Al festival del sapere di Focus, il mensile più letto in Italia, diretto da Raffaele Leone, punto di riferimento di appassionati e curiosi di tecnologia, scienza, natura, medicina e innovazione, Barbascura X - conosciuto come “il punk della divulgazione scientifica” - porterà la sua personale esperienza.

Una curiosità: qual è il suo vero nome?
«Preferisco farmi conoscere con Barbascura X - nome che ho utilizzato durante la mia attività di ricercatore accademico - perché mi è utile… Comunque amo definirmi “satiratore scientifico” perché parlo di scienza in modo parodistico cercando di farla piacere a tutti. Spesso gli argomenti di questa materia sono percepiti difficili e distanti mentre io vorrei tanto che tutti si appropriassero dei temi scientifici e l’unico modo è riderci sopra».

Perché proprio Barbascura X?
«Quando studiavo chimica, coltivavo in parallelo altre passioni come la pittura, la scrittura, la musica. Andando in giro con la band per l’Italia, usavo questo nome d’arte. Quando ho aperto il mio primo canale youtube, l’ho fatto come passatempo per scherzare con gli inquilini del palazzo che erano colleghi e amici universitari. Naturalmente non parlavamo di scienza pura ma dei più svariati argomenti. Sul web, mi sono inventato in salsa umoristica “Scienza Brutta”, il format “Riassuntazzi brutti brutti” in cui riassumevo in modo comico puntate di film e serie, e “Diari di Bordo”, racconti di viaggio in terza persona».

Diciamo che lei vive una doppia vita…
«Mi sento Batman (sorride). Ho lavorato per otto anni all’estero dove nessuno sapeva chi fosse o cosa facesse Barbascura X. Di giorno ero in laboratorio e di notte mi dedicavo alle mie passioni».

Lei ha migliaia di follower, segno che la scienza piace…
«Se sommiamo tutti i social, arrivo quasi ai due milioni. Ed è una bella soddisfazione».

I suoi genitori hanno sempre assecondato la sua volontà di intraprendere due percorsi paralleli?
«Ho sempre saputo che le mie due passioni - scienze naturalistiche da una parte e satira della scienza unite alla pittura e alla musica dall’altra - sarebbero servite a qualcosa se non anche a me stesso. All’inizio i miei genitori non capivano molto cosa stessi facendo e fino a due anni pensavano che potessi mandare le cose serie all’aria. Loro vengono dalla cultura della laurea e del posto fisso a tutti i costi… Ora però sono abbastanza tranquilli».

Nelle sue parodie, cosa racconta? Ci faccia un esempio?
«Quanto è scemo il panda. Sa perché si sta estinguendo? Per un motivo che fa ridere: non vuole riprodursi e non vuole fare sesso. Anche per i koala la situazione non è diversa. Ora sono impegnato con uno spettacolo teatrale che si chiama “Amore bestiale” in cui racconto gli aspetti più assurdi della riproduzione animale».

Com’è arrivato in Tv?
«Le mie parodie sul web sono piaciute e quindi mi è stato proposto di fare su DMax la serie di due stagioni “Micromostri con Barbascura X”, dedicata agli insetti poi su Rai3 ho tenuto una rubrica nella trasmissione “Il posto giusto” chiamata “Le insolite inchieste di Barbascura X”.

Oggi si tende a demonizzare la televisione, “colpevole” di fare poca cultura. Con lei si va in controtendenza?
«La televisione segue il pubblico. C’è gente che cerca di portare novità e più temi culturali ma basta vedere il successo di molti format popolari per rendersi subito conto che la gente ama quel genere. La Rai è tra le poche reti che punta ancora molto sulla divulgazione e meno male!».

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