La Rodriguez ha debuttato alla conduzione dello storico programma di Italia 1

Qualche giorno fa compare in tv un video inaspettato: annuncia che la showgirl Belen Rodriguez farà parte della squadra di “Le iene”. C’è lei che arriva in macchina ai cancelli degli studi Mediaset e una guardia la ferma pensando che vada come ospite in qualche trasmissione. Al che lei risponde: «Sono qui per fare la conduttrice!» e a seguire grandi risate.
Belen, hai riso quando ti hanno chiamato a “Le iene”?
«No! È un programma che sognavo di fare da sette anni a questa parte. A chi mi chiedeva: “Qual è il tuo sogno?”, rispondevo sempre: “Le iene!”. Quando ho visto il nome di Davide Parenti sullo schermo del telefono mi sono emozionata».
Davide Parenti, che è l’inventore del programma...
«Mi ha detto: “Ti darò filo da torcere”. E io: “Non vedo l’ora”. Poi essendo due persone che parlano tanto siamo stati al telefono un’ora».
E lì sei diventata Maria Belen.
«Parenti aveva guardato il mio profilo Instagram: “Ma ti chiami anche Maria! Creiamo una seconda identità”. Da allora ogni tanto mi dice: “Vorrei l’opinione di Maria Belen”. In Italia Belen Rodriguez è sempre stata una showgirl. Ma questo è un programma diverso da quelli che ho fatto finora, ci sono servizi così tosti che dopo la prima puntata mi sentivo stanca psicologicamente».
In cosa ti senti diversa, a parte il nome?
«Parenti mi ha chiesto di essere me stessa, di parlare come faccio con le amiche a casa, senza intonazione o impostazioni nella voce. Non è facile perché quando si accende la telecamera diventi “televisiva” e reciti. Dopo tanti anni è più facile aggiungere che togliere».
Come mai ci hai messo tanto a realizzare questo sogno, te lo sei chiesta?
«Da quando ho iniziato a lavorare con Maria De Filippi trovandomi così bene con i suoi programmi sono sempre rimasta lì, serena, contenta e soddisfatta. Però come il Festival di Sanremo era un sogno (che poi si è avverato nel 2011), anche “Le iene” lo erano. Credo siano arrivate al momento giusto. Magari prima ero piccola per essere credibile, determinati argomenti non sono da bambini, ci vuole fegato e una certa esperienza per affrontarli».
Ci vuole fegato anche per parlare, come hai fatto a “Le iene”, del tuo video intimo diffuso in rete.
«Nel momento in cui indossi la divisa da “iena” hai una responsabilità, diventi un passaggio tra il problema da affrontare e la soluzione da cercare. In studio c’era una ragazza che aveva avuto lo stesso problema, ci si sente violati, non fisicamente, ma mentalmente. Magari ci sarà l’idiota di turno che vedendo il programma andrà a ricercare quel video, è un rischio, ma me ne infischio».
Quando hai indossato la famosa divisa nera ti sei emozionata?
«Appena l’ho provata mi sono messa a piangere. Si dice che ogni sogno può diventare realtà, ti mettono in testa che chiunque può fare qualsiasi cosa. Sui social vedi ragazzi e ragazze che pensano di poter cantare, recitare, fare spettacolo. Ma non tutti i sogni sono raggiungibili. È importante saper riconoscere i propri talenti. Per questo mi sono emozionata».
Ti sei piaciuta?
«Volendo, io sono molto mascolina e questa divisa mi dà la possibilità di farmi conoscere sotto un’altra veste».
Ai tacchi a spillo non hai rinunciato.
«Ho fatto metà e metà, divisa e tacchi, che è quello che faccio nella vita, un po’ il maschio e un po’ la donna: dove non c’è il maschio arrivo io».
In questi anni gli inviati di “Le iene” non ti hanno certo lasciato in pace.
«Mi hanno sempre fatto allegria. Anche perché non ho mai avuto problemi giudiziari ed ero tranquilla. Mi hanno sempre fatto ridere e mi hanno anche aiutato a rispondere agli “haters” (gli odiatori su Internet, ndr)».
Ti hanno fatto incontrare un “haters” che scriveva cose terribili su di te.
«Quando mi ha visto arrivare dopo un secondo mi ha chiesto la foto».
Ora che sei conduttrice gli odiatori sono pure aumentati.
«Sono come le varianti del Covid, si moltiplicano. Gli “haters” sono lo specchio della società, la gente non è appagata, non è contenta, è arrabbiata e si sfoga su di te, ti vedono in tv da casa e subito scrivono cattiverie su Internet. Anche a me capita di fare commenti a casa mia, ma non vado certo a scriverli, è mancanza di intelligenza».
Il “body shaming”, gli insulti sul tuo aspetto fisico, ti feriscono o fai finta di nulla?
«Certe frasi possono disturbarmi per 20 secondi, sono troppo allenata, altrimenti uccidono. Durante i servizi e le pause del programma andiamo a leggere i commenti sui social per capire se il pubblico è contento e, se non avessi questa corazza, tornerei in onda con il muso. Li leggo per capire se posso migliorare qualcosa, ma sono talmente futili, parlano delle mie labbra da anni!».
Nel 2013 “Le iene” ti sottoposero a intervista “doppia” con il tuo compagno Stefano De Martino.
«L’ho rivista da poco, me l’ha riproposta automaticamente il telefono nel momento in cui ho scritto un post su “Le iene”. Mi ha fatto molto ridere».
Allora dicevi che avevi troppo autocontrollo.
«Sono passati quasi dieci anni, Stefano era talmente piccolo... E anche se rimane sempre più giovane di me di quattro anni, forse ora è lui che ha più autocontrollo. Io, al contrario di tanti colleghi, non mi faccio mai mandare le domande prima di un’intervista perché non voglio perdere autenticità».
Di recente quando hai perso il controllo?
«Purtroppo mi è capitato mentre ero alla guida e non bisognerebbe mai farlo. Sono scesa e ho detto a una che mi aveva urlato delle cose terribili: “Ora me le ridici!”. Si è proprio spaventata e non credo che lo farà mai più».