Bruno Barbieri: segreti e manie di un esperto di (4) hotel e di viaggi

Dal 18 maggio va in onda la nuova stagione di “4 Hotel”

18 Maggio 2023 alle 18:04

Per incontrare Bruno Barbieri dobbiamo “sottrarlo” alla pausa pranzo durante le riprese della nuova stagione di “MasterChef” (che andrà in onda a dicembre). Del resto, con tutti gli “assaggini” che gli tocca fare dai piatti degli aspiranti concorrenti, saltare un pasto non è un dramma. Gli studi di “MasterChef” sono a Milano nel complesso di via Mecenate, che negli ultimi anni è diventata una piccola “Cinecittà” lombarda, vista la quantità di programmi che si registrano qui (da “Che tempo che fa” di Fabio Fazio al nuovo “Affari tuoi” di Amadeus, e a tanti altri). E non a caso, a novembre, ha anche ospitato la grande festa per i 70 anni di Sorrisi. Barbieri è in formissima e pronto a chiacchierare. Quindi gli chiediamo subito come stanno andando queste prime registrazioni dello storico programma di Sky.

«Siamo proprio all’inizio, alla parte di selezione dei concorrenti, e in questa fase arriva gente di ogni tipo. Però posso già dire che sarà una grande edizione. Anche dopo 12 anni, quando varchi quella porta si sente la magia di questa trasmissione».

Dal 18 maggio va in onda la nuova stagione di “4 Hotel”. Che cosa dobbiamo aspettarci?
«Sarà un’edizione strepitosa. Ci saranno tante novità, prima fra tutte la decisione di guardare anche agli alberghi aperti da italiani all’estero. In generale posso dire che il livello dell’offerta alberghiera italiana è cambiata. E in meglio».

E si può dire che un po’ di merito di questo è anche di una trasmissione come la sua?
«Penso di sì. Quando abbiamo iniziato a fare questo programma, tra gli obiettivi c’era anche l’intento di innescare un cambiamento in un panorama alberghiero come il nostro, che era fermo agli Anni 50. Soprattutto gli hotel a gestione familiare, che non hanno il budget delle grandi catene, ci hanno stupito».

E qui arriviamo al motivo principale della nostra chiacchierata. Le vacanze (e i “ponti”) si avvicinano e vogliamo dare qualche suggerimento ai nostri lettori, partendo proprio dalla sua esperienza di viaggiatore. Cominciamo dagli alberghi: che cos’è che proprio non sopporta di trovare quando entra in una stanza d’hotel?
«I frigobar vuoti. I frigobar devono essere, come amo dire, “farciti”. Con cose da mangiare, dolci e salate e una buona scelta di bibite alcoliche e non. Se no cosa me lo metti a fare il frigobar? Io divento pazzo!».

Ok, andiamo avanti.
«Il personale. Non esiste che chi trovo al ricevimento sia la stessa persona che mi porta su le valigie e magari il giorno dopo me la ritrovo a farmi il caffè! Capisco che le strutture piccole non possono avere tanto personale, ma ci si può organizzare».

Altri peccati che condannano un hotel all’inferno?
«Sicuramente avere una pessima colazione, magari tutta di cose confezionate. E per quanto riguarda la camera non avere il topper».

Quel sottile materassino che rende il letto più comodo?
«Ma certo! Costa poco e garantisce un comfort notturno di altissimo livello. Un albergo non può non averlo».

Una cosa che invece non sopporta, lo abbiamo imparato dalle precedenti edizioni di “4 Hotel”, sono i runner, quelle strisce di tessuto che spesso si trovano nella parte del letto in cui si appoggiano i piedi.
«Se lo trovo è la prima cosa che faccio sparire. Ma vi rendete conto di quanto sia antigienico? Tutti ci appoggiano le scarpe; e non crederete mica che lo lavino ogni volta che rifanno la stanza...».

La sorpresa più negativa in cui si è imbattuto nel suo girovagare?
«Di recente mi è capitato di arrivare in un albergo, entrare in bagno e non trovare il bidet. Ma è possibile nel 2023 che in Italia un hotel non metta il bidet? Non dico altro».

Vediamo allora di provare a mettere in luce le cose positive. C’è qualcosa che la fa sentire subito a suo agio quando va in albergo?
«Sicuramente quando un hotel riesce subito a trasmettere l’identità del suo territorio. Con un oggetto, uno stile, una scelta gastronomica. Insomma, se sono a Bari non devo sentirmi in un’anonima stanza che potrebbe essere ovunque».

Qualche altra chicca in positivo?
«Scegliere le lenzuola in base alla stagione. Il lino rinfresca quindi va bene d’estate, ma ti fa battere i denti d’inverno, quando invece un bel set di flanella ti assicura sogni d’oro al calduccio».

Proviamo allora a dare qualche consiglio ai nostri lettori che devono prenotare un albergo.
«Con Internet ormai si può capire molto. Se visitate il sito di un hotel che non mette foto delle camere, ma solo dettagli di design, una lampada, un soprammobile, fuggite a gambe levate: sicuramente ha qualcosa da nascondere. E poi affidatevi molto al passaparola, è la migliore garanzia».

Chiudiamo con qualche consiglio sui ristoranti. Come scegliere quello giusto ed evitare fregature.
«Quando entro in un ristorante, se sento l’odore della cucina me ne vado immediatamente, e consiglio di fare altrettanto. È il primo segnale che non c’è cura nei confronti del cliente».

E qualche consiglio per evitare, ancora prima di entrarci, di trovarsi intrappolati nel posto sbagliato?
«Quasi tutti mettono ormai i menù su Internet. Se vedete che la scelta è troppo ampia, 15 primi, 20 secondi, diffidate: non è possibile far bene tutto e vuol dire che la materia prima non è fresca».

La freschezza, altro grande tema...
«Certo, e per non avere sorprese bisogna seguire la stagionalità. Se trovo un piatto con gli asparagi in autunno, è molto probabile che ci troviamo di fronte a un alimento congelato».

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