Bruno Vespa «Per vincere le elezioni ci vuole serietà»

Bruno Vespa è al lavoro sulla nuova edizione di Porta a porta che inizia in anticipo di due settimane per seguire la campagna elettorale

Bruno Vespa
30 Agosto 2022 alle 08:00

Così come il Campionato di calcio, che è già cominciato, anche i talk show di attualità quest’anno giocano d’anticipo: il 30 agosto su Raiuno riprende “Porta a porta”. E Bruno Vespa è prontissimo a ripartire. «Per via della campagna elettorale iniziamo due settimane prima del solito» spiega il conduttore. «Fino al 26 settembre andremo in onda con quattro puntate settimanali: lunedì, martedì, mercoledì e giovedì. Lo facciamo per dare spazio a tutte le liste, anche le più piccole, su questo siamo molto scrupolosi. E il giorno delle elezioni, il 25 settembre, faremo una lunga notte elettorale, con exit poll, proiezioni e risultati».

La attende un gran lavoro. Come ha recuperato le energie durante le vacanze?
«Tra mare e montagna. Sono stato un po’ a Ponza, poi in Sardegna e a Cortina. Ho fatto lunghe passeggiate»

E avrà avuto modo di seguire minuto per minuto la campagna elettorale, davvero infuocata.
«Ma quale campagna elettorale non lo è? Io non me ne ricordo neanche una tranquilla. Quello che cambia, di volta in volta, è l’oggetto della polemica. Una volta era Silvio Berlusconi, un’altra Matteo Salvini, ora c’è Giorgia Meloni».

Gli italiani hanno già deciso per chi votare?
«I voti decisivi si delineano sempre negli ultimi dieci giorni prima delle elezioni. Al momento i sondaggi danno in vantaggio il Centrodestra. Ma occorre essere molto prudenti, bisogna capire se i sondaggi fatti in agosto sono davvero attendibili».

In che fase siamo della sfida elettorale?
«In campagna elettorale si tende a promettere cose che non si è in grado di realizzare. Il nostro obiettivo a “Porta a porta” è mettere a confronto i partiti sui programmi. E cercheremo di far stare i politici con i piedi per terra, chiedendo dove troveranno i soldi per mantenere le promesse».

La parola chiave al centro del dibattito?
«“Serietà”. Gli italiani vogliono ricevere informazioni serie su come la politica agirà nei prossimi mesi. E serve serietà anche da parte degli elettori, perché sta a loro decidere le sorti del Paese. Il mio invito è quello di andare a votare. Poi al seggio si potrà anche stracciare la scheda o votare scheda bianca. Ma non ci si può lamentare dopo, se si lascia la scelta agli altri. È una questione di civiltà, il voto è il momento più forte della democrazia».

Perché i leader politici stanno “dialogando” sui social?
«Mi pare che si sia già ampiamente passati dal dialogo allo scontro. Ma è fatale: era già capitato in altre tornate elettorali, quando la sorpresa era stata il Movimento 5 Stelle. Adesso in ballo c’è Fratelli d’Italia. E anche Enrico Letta e Giorgia Meloni, che hanno sempre avuto un rapporto sereno, se ne sono dette tante...».

Lei come impedisce ai suoi ospiti di litigare in studio?
«Sono già preparati, sanno che devono attenersi ai fatti e che a “Porta a porta” non si alzano i toni e non si aggrediscono gli avversari politici».

Le coalizioni formate in campagna elettorale potrebbero cambiare dopo il 25 settembre?
«Certo. Succede non di rado: in genere sono i perdenti che tendono a cambiare schieramento».

Ci aspetta un autunno “caldo”?
«Sarà tosto, sì. Una volta formato il governo, si dovrà fare la legge di bilancio e sarà molto impegnativo».

E avremo un inverno freddo per via della crisi energetica?
«Ma in realtà quanto a scorte di gas l’Italia al momento sembrerebbe essere messa meglio di altri Paesi. Con le giuste accortezze, dovremmo cavarcela».

A breve dovrebbero arrivare i vaccini contro il Covid aggiornati alle varianti Omicron. Se ne occuperà?
«Volentieri, quando arriveranno. Si diceva in ottobre, ma potrebbe essere più in là. Ma come per ogni tema di stretta attualità, “Porta a porta” è pronto a seguire tutti gli sviluppi».

Si parla in continuazione di emergenza climatica, un argomento un po’ ostico per l’opinione pubblica. Che tipo di esperti inviterà in studio per fare una corretta divulgazione?
«Di esperti bravi ce ne sono tanti. Il punto centrale però è che la gente acquisisca la consapevolezza che bisogna rispettare la natura e che ogni nostro gesto conta. Se c’è un’alluvione a valle, non è solo per colpa degli scompensi climatici, ma perché magari sulle alture si sono abbattuti troppi alberi per costruire».

In questi giorni frenetici sta anche scrivendo un nuovo libro?
«Sì, sarà diviso in tre parti. La prima è storica, racconta il periodo dall’arresto di Benito Mussolini a Roma a Villa Savoia (oggi Villa Ada, ndr) fino alla sua morte; la seconda riguarda la guerra tra Russia e Ucraina e nella terza commenterò queste elezioni. Saranno tre libri in uno, insomma. Un vero affare (ride)».

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