Cesara Buonamici: «Mi sono sposata e ho fatto tre feste»

Il matrimonio della giornalista del Tg5 con l’amore della sua vita, il medico Joshua Kalman

26 Maggio 2022 alle 09:04

Cesara Buonamici è da trent’anni alla conduzione del Tg5. La giornalista del telegiornale di Canale 5 è da sempre una donna riservata, eppure qualcosa l’ha convinta a un cambio di rotta. Ma cosa? L’amore per il suo compagno. Infatti Cesara Buonamici il 14 maggio ha detto “sì” al medico Joshua Kalman dopo quasi 25 anni di fidanzamento. Dopo il rito civile, i festeggiamenti si sono svolti sulle colline toscane, nella tenuta di famiglia a Montebeni. «In realtà noi ci siamo sposati tre volte» scherza Cesara.

Ovvero?
«Il 14 maggio al comune di Fiesole, mio paese d’origine, davanti al sindaco Anna Ravoni. Dopo la cerimonia, abbiamo festeggiato con un pranzo al Bistrot 5 nella piazza del paese. Il 15 maggio si è tenuto un grande party a casa mia con un ricco buffet allegro e tanta buona musica sudamericana. Il 18 maggio, poi, festa a Roma sulla Terrazza Borromini. Ma non è finita: entro l’estate andremo in Israele, il Paese di mio marito, e a Bologna, dove lui ha studiato. Quindi in totale faremo ben cinque feste!».

Tutti pensavano che lei fosse già sposata e invece...
«Vero. Non avendo figli, io e Joshua non avevamo un motivo per sposarci prima. È stato un riconoscimento a noi stessi e non ci aspettavamo un’attenzione mediatica così forte. Mi sono sentita circondata da un grande affetto».

Il momento più emozionante?
«Quando, davanti alla piccola cappella in giardino, padre Patrizio ci ha dato una benedizione che mio marito ha accettato per amor mio, essendo lui di religione ebraica. Considero anche questo un grande gesto d’amore».

Se lo immaginava così, il matrimonio?
«Noi dicevamo di volerci sposare in un posto esotico, ma il mio luogo del cuore è Fiesole».

Lei è una donna conosciuta, di suo marito si sa poco. Ci racconti qualcosa di lui.
«Joshua è di origine ebrea ungherese e i suoi genitori scapparono in Israele quando era piccolo. Ha poi studiato Medicina a Bologna».

Come lo definirebbe?
«La mia roccia».

Come vi siete conosciuti?
«Al matrimonio di una collega giornalista. Da quando ci hanno presentati non ci siamo staccati più».

Cosa ammira di lui?
«È una persona solida, intelligente, dotata di grande umorismo. In 25 anni di vita insieme non gli ho mai sentito dire una frase scontata o sgradevole. Un uomo educato, gentile e affettuoso. Grazie a lui ho apprezzato il piacere di viaggiare e andare in luoghi lontani».

Ricorda il momento in cui le ha chiesto di sposarla?
«Me lo ha chiesto la prima volta molto tempo fa, poi abbiamo rimandato. Un giorno mi ha riformulato la proposta, io gli ho detto subito di sì e in quattro e quattr’otto ho organizzato il matrimonio. Ho fatto tutto da sola e in allegria. Senza wedding planner».

Il suo sembra essere stato il classico matrimonio da favola con invitati importanti...
«Eh sì, è stato un sogno. Tanti amici cari. Un matrimonio aristocratico? Sì, ma pieno di gente vera e di cuore».

D’altronde anche lei discende da una famiglia nobile…
«Non ho mai fatto questa distinzione tra amici. Per me la differenza la fanno il cuore e l’indole».

Ha avuto la fortuna di avere accanto a sé mamma Rosa…
«È stata la gioia più grande avere mia madre alla soglia di 93 anni che, grazie a Dio, sta bene ed è lucida. Era felicissima e mi ha dato molta carica».

A chi ha detto per prima di volersi sposare?
«Alle mie amiche Novella Benini, Mafalda di Savoia Aosta, Susanna Torrigiani e Patrizia Panchetti. E al direttore Clemente J. Mimun, che mi ha dato tanti consigli».

Un regalo speciale?
«Da Pier Silvio Berlusconi ho ricevuto un magnifico dono accompagnato da una lettera toccante (si commuove, ndr). Noi non avevamo fatto nessuna lista, a ogni invitato avevamo detto: “Il regalo è la vostra presenza”».

Siete la dimostrazione che si può essere felici anche senza figli...
«Non ho avuto questo dono pur provandoci, ma ho capito che questa era la mia vita. Dovevo viverla e apprezzarla accanto a un uomo straordinario. Naturalmente oltre al mio compagno c’è qualcos’altro che mi dà sempre la forza...».

Cosa?
«La fede. In casa mia si è sempre pregato molto. Ricordo gli interminabili rosari in latino con mia nonna e mia mamma, che è nipote di un sacerdote. C’è una forte religiosità, tutte le sere recito una preghiera».

Ora, viaggio di nozze?
«Dopo cinque feste ci fermiamo un attimo! La luna di miele può aspettare».

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