Ciao Fabrizio: le foto da bambino, la carriera, le donne importanti della sua vita

Vogliamo ricordare Fabrizio Frizzi con uno straordinario album fotografico

Fabrizio Frizzi era nato a Roma il 5 febbraio 1958. In questa foto del 2009 è ritratto al mare, che lui amava moltissimo. Si è spento a Roma il 26 marzo 2018
5 Aprile 2018 alle 15:37

Di una persona a volte si dice «le sorridono gli occhi». A Fabrizio Frizzi invece sorrideva il cuore. Perché quell’attitudine di amore per la vita e per chi gli stava accanto partiva da lì. Dal cuore. Se ne accorgeva chi gli era amico, chi gli era vicino. Ma allo stesso modo se ne accorgeva chi lo seguiva semplicemente da casa. Fabrizio nella vita era così: sorridente, garbato, amabile, generoso, esattamente come appariva in tv. Nessuna maschera.

Con Sorrisi aveva un rapporto speciale e di lunga data. «È da sempre il giornale della mia famiglia» diceva. Era uno dei volti più popolari e amati della tv e come tale periodicamente si affacciava dalle pagine del nostro settimanale per anticipare le novità della sua vita professionale.

Lo scorso settembre, alla vigilia della ripresa de «L’eredità», ci aveva raccontato di aver trascorso un’estate felice: «Ho fatto due cose bellissime: il papà, perché mi sono goduto mia figlia Stella, e il musicista. Con i miei amici dei 18 anni abbiamo rimesso su la band di allora, ho ripreso a suonare le tastiere e dopo prove su prove abbiamo organizzato un concerto “semirock” nella piazza di Bassano Romano, in provincia di Viterbo. Un’ora e mezza di canzoni con il tutto esaurito e una cosa mi ha reso felice: in prima fila c’erano mia moglie Carlotta e mia figlia, impazzita perché non mi aveva mai visto così. Faceva ok con il dito e mi gridava “Bravo papà!”». Questo era Fabrizio appena sei mesi fa. Un uomo felice, innamorato della famiglia, della sua musica e pronto a ritornare al timone del programma che gli stava dando enormi soddisfazioni.

Poi il 23 ottobre la favola si interrompe all’improvviso. Verso le 19, durante la registrazione di una puntata de «L’eredità», Fabrizio ha un malore. Viene soccorso subito e trasportato in ospedale. Si parla di ischemia e il conduttore viene ricoverato in gravi condizioni. Intanto al timone del programma gli subentra il «fratello» Carlo Conti. Tra i due c’è un’amicizia profonda. Carlo gli dice: «Stai tranquillo, ti copro le spalle io. Poi, quando potrai, rientrerai tu». E così è stato. Dopo un periodo di convalescenza, il 6 dicembre Fabrizio fa un meraviglioso regalo di compleanno alla sua amica Antonella Clerici. Accompagnato da Carlo Conti, si presenta in diretta nello studio de «La prova del cuoco» per salutare il pubblico e dare l’appuntamento con «L’eredità» da lì a breve. E infatti il 15 dicembre, nella commozione e nella gioia generale, Fabrizio rientra nello studio del suo gioco a quiz accompagnato da Carlo, che gli passerà il testimone. Frizzi torna così in tv.

Dal giorno del malore Fabrizio non aveva parlato con nessun giornale. Rompe quel silenzio solo con Sorrisi, per mantenere una tradizione: festeggiare con un servizio di copertina i compleanni «tondi». E alla vigilia del 5 febbraio, giorno del suo 60º compleanno, accetta di fare una lunga intervista. Per la prima volta racconta quello che gli è successo.

«Il 23 ottobre mi è precipitata la vita» ci aveva detto. «Sono riuscito, grazie a bravissimi medici e a una famiglia meravigliosa, a rimettermi in piedi e riprendere a lavorare. E lavorare mi fa stare bene, mi tira su l’umore e mi fa dare il meglio di me. Ma sto lavorando all’interno di una terapia. Io sto combattendo e purtroppo la battaglia non è finita» ammetteva con un velo di smarrimento nello sguardo. «Ne parlerò nel dettaglio quando e se, perché purtroppo il se bisogna mettercelo, riuscirò a vincere questa battaglia, che è inaspettata ma è capitata e bisogna combatterla». E lui l’ha combattuta come un leone. Con la forza che gli regalava l’amore per la sua Carlotta, per la sua adorata Stella e con l’affetto che gli arrivava in ogni momento dal pubblico. «Ne sono felice e orgoglioso» diceva «vuol dire che umanamente ho seminato bene».

Per tutti, in Rai, negli ultimi mesi era diventato «Il combattente con il sorriso». Fino alla fine scherzava, ironizzava sulla malattia, riusciva a tirare fuori il suo inconfondibile sorriso anche su quello. «Sono un sessantenne un po’ malridotto ma ho dei bravi “restauratori”» diceva ridendo. E guardandosi indietro era sereno. «Non ho rimpianti. Quello che potevo fare l’ho fatto, ho vissuto intensamente e sono contento della vita che ho fatto. Le cose più importanti sono quelle della vita privata: mi sono sposato, sono riuscito ad avere Stella, che è la gioia dei miei occhi. Sono già felice così e grato alla vita per quello che mi ha dato». Fabrizio purtroppo non ce l’ha fatta. Il 26 marzo nella notte si è spento all’ospedale Sant’Andrea di Roma per una emorragia cerebrale. E il suo sorriso ora ci manca tanto. Ciao Fabrizio.

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