Claudio Bisio: «Casper è il mio angelo»

L’attore racconta il rapporto con il suo Labrador: «È affettuoso ed educato, un cane quasi perfetto»

Claudio Bisio insieme con Casper, il Labrador che da quando era cucciolo è entrato a far parte della famiglia
11 Luglio 2019 alle 15:46

Le vacanze per Claudio Bisio possono aspettare. L’attore è nel Salento, in Puglia, ma per lavoro. «Mi trovo sul set di “Cops”, due film tv diretti da Luca Miniero (il regista di “Benvenuti al Sud”, ndr). Andranno in onda a dicembre su Sky Cinema. Per la prima volta faccio il commissario di polizia. Stiamo girando da un mese e resteremo qui per altre quattro settimane» spiega Bisio.

In tutto questo il suo cane dov’è?
«Casper, il nostro Labrador di 9 anni, è in Toscana. Abbiamo un piccolo fienile ristrutturato nel Chianti. Ora è in villeggiatura lì con mia moglie».

Chissà che belle passeggiate farà…
«Tre volte al giorno lo portiamo a passeggio per circa mezz’ora. Da poco tempo mi hanno regalato un contapassi collegato al cellulare e, visto che camminare senza motivo non mi piace, portarlo fuori è un’ottima scusa. Lui ha bisogno di muoversi e io voglio chiudere il cerchio giornaliero dei passi consigliati, sennò il telefono mi sgrida. Se entro mezzanotte non ho raggiunto l’obiettivo, esco e mi sacrifico io! Scherzo, ovviamente, è solo per dire che camminare fa bene a entrambi».

Così i tappeti di casa sono salvi...
«Fa la pipì solo nei luoghi deputati. È sempre stato bravo, siamo stati fortunati. Lo abbiamo educato fin da piccolo a sporcare fuori ed è stato facile, anche perché non lo lasciavamo mai a casa da solo per troppo tempo».

Insomma, un cucciolo modello...
«Beh, all’inizio era un disastro perché mangiava qualsiasi cosa gli capitasse a tiro. Una volta al parco Lambro di Milano è scappato per rubare da un barbecue l’osso d’una costina e se l’è mangiato intero: abbiamo dovuto operarlo d’urgenza».

Che rapporto ha Casper con il cibo?
«È delicato di stomaco, gli diamo i croccantini mattina e sera ma fosse per lui ingurgiterebbe qualunque cosa. Ogni tanto a pranzo gli allungo qualche pezzetto di prosciutto senza farmi vedere da mia moglie. Quando mi guarda con quegli occhioni non riesco a dirgli di no».

Qualche vizio è concesso ogni tanto. Cos’altro lo rende felice?
«Più sta con noi e gioca, più è felice. Non ha mai imparato a riportare il legnetto o la pallina. O meglio, vuole che glieli lanci, li va a prendere poi torna da me correndo, ma non li molla. Ho imparato a mettergli l’indice tra i denti per fargli aprire la bocca e lasciare la presa. E ama tantissimo l’acqua, da buon Labrador. Al mare, quando andiamo nelle spiagge attrezzate per cani, come in Liguria a Cogoleto (a due passi da Genova, ndr), nuota tanto, sia d’inverno sia d’estate. Giochiamo a pallanuoto e va matto per palla prigioniera. Nuotare gli fa anche molto bene per l’anca, visto che questa razza ha problemi di distrofia».

Casper è il suo primo cane?
«Da piccolo avevo Snoopy, un bastardino simpaticissimo. Faceva un po’ di disastri in casa, mangiava i mobili. Con i miei figli abbiamo avuto due gattini ma purtroppo uno è stato investito e l’altro, quando l’abbiamo portato in Toscana, è scappato e si è inselvatichito. L’abbiamo rivisto gli anni successivi e stava benissimo. Però ci è rimasta dentro la voglia di un animale, anche se eravamo restii a prenderne uno perché è un sacrificio e un impegno. Mio figlio, che all’epoca aveva 10 anni, ha insistito tanto e abbiamo ceduto. All’inizio voleva un Golden retriever e siamo andati in un allevamento vicino Bergamo dove c’era anche una cucciolata di Labrador. Uno di questi ha leccato Federico per un’ora, non lo lasciava più: era Casper. Poco dopo l’abbiamo portato a casa».

Casper è un cane allegro?
«Soffre della sindrome di abbandono. A volta capita che andiamo via il weekend o per lavoro e lo lasciamo alla nonna oppure viene una signora. Così quando vede che chiudiamo la valigia comincia ad aggirarsi nervoso per casa. Fa tristezza ma anche tenerezza vedere quanto soffre senza di noi. Poi però quando torno da lui è così contento, sembra un fumetto. Fa le giravolte, delle specie di balletti. Gli umani non sono mai così sfacciatamente felici».

L’estate però la passa con voi?
«A turno ci occupiamo di lui, non è mai solo e quasi sempre viene con noi anche se andiamo via per pochi giorni. Prenoto direttamente sui siti dove si trovano gli alberghi che accettano cani. Lui mi accompagna anche quando faccio la spesa nei negozi sotto casa. Ormai lo conoscono e gli danno un pezzetto di pane o di brioche se vado a fare colazione al bar. Lo straviziano tutti. Nei ristoranti chiedo sempre se può entrare, ma devo dire che lui è proprio bravo, sta seduto e non disturba».

In auto come si comporta?
«Non ha problemi e non soffre. Ricordo ancora quando lo abbiamo portato a casa. Era così piccolo... Lo tenevamo in braccio anche se mia moglie, da brava “precisina” qual è, aveva già fatto montare la barra divisoria per tenerlo dietro al sicuro. Ora quando partiamo siamo organizzatissimi. Abbiamo una bottiglietta da viaggio per l’acqua, fatta apposta per lui. E quando andiamo in Toscana ci fermiamo un paio di volte per farlo bere e camminare un po’».

A casa dove dorme?
«Sul suo tappetino. A volte in camera di nostro figlio, sul suo letto, ma è molto educato e in genere non sale neanche sul divano. E nel caso, appena metto il telecomando sul bracciolo, lui scende subito».

Insomma, è il cane perfetto!
«Casper è affettuosissimo e buonissimo. Difetti? A parte riempirci la casa di peli quando fa la muta due volte l’anno, non va d’accordo con gli altri cani maschi. È stato aggredito in un’area cani da piccolo, tanto che abbiamo dovuto fargli dare dei punti dal veterinario, e probabilmente è stato traumatizzato. Da allora ringhia ai maschi, e bisogna stare attenti. Con le femmine invece si entusiasma. Mia moglie voleva farlo sterilizzare, ma noi uomini di casa ci siamo opposti. E per una volta abbiamo vinto noi!».

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