Cos’è Play Cult, la tv degli Anni 80 e 90 che rivive con Mediaset

Germano Antonucci, responsabile della digital content factory di Mediaset, ci ha parlato del progetto che raccoglie video e fotografie dei programmi più amati della televisione

Gerry Scotti e il Tenerone di Drive In  Credit: © Play Cult
5 Marzo 2019 alle 16:51

Avete presente quando parlate con la vostra amica di Non È La Rai e vorreste rivedere le pazze esibizioni di Ambra e delle sue ragazze? E quando, invece, venite colti da un'improvvisa nostalgia per la vostra infanzia e avete voglia di cantare tutte le sigle dei cartoni animati con la mitica Cristina D'Avena? Ecco, adesso potete rivivere tutti i vostri momenti preferiti della storia della TV grazie a Play Cult.

Si tratta della nuova piattaforma di Mediaset Play, inaugurata la scorsa estate, che ci permette di riguardare in qualunque momento "pillole" delle trasmissioni più amate della storia della TV. Dunque, un archivio digitale che fa rivivere tutti i nostri beniamini degli anni d'oro della televisione firmata Mediaset, nato per arricchire il ventaglio di contenuti on demand della piattaforma online, ma, soprattutto, per far rivivere quelli che per molti di noi sono stati un po' come degli amici. Ecco, allora, che Uan e un giovanissimo Paolo Bonolis tornano con il loro Bim Bum Bam, mentre Licia e Mirko ci coinvolgono di nuovo nella storia d'amore più seguita da tutte le bambine negli anni Ottanta; immancabili gli spassosi siparietti di Mai Dire Gol, i teneri litigi di Sandra e Raimondo nel loro Casa Vianello, le esibizioni ormai iconiche del Festivalbar e molti altri contenuti, tutti selezionati, catalogati e pronti all'uso sulla piattaforma Play Cult – e sui profili social ufficiali, così da essere facilemente condivisibili ogni volta che avete un attacco di nostalgia. 

Per saperne un po' di più del progetto Play Cult, abbiamo fatto qualche domanda a Germano Antonucci, il responsabile della digital content factory di Mediaset. E qualche video per darvi un assaggio di quanto di bello offra questa piattaforma.

Com’è nato il progetto Play Cult?
Il progetto Cult nasce da un’esigenza editoriale e da un bisogno “generazionale”: con il lancio della nuova piattaforma Mediaset Play, stiamo sperimentando nuove strade per arricchire la nostra offerta di contenuti on demand; ci è sembrato ovvio cominciare dalla valorizzazione dell’enorme patrimonio storico di Mediaset. Anche perché, da alcuni mesi, è in corso la digitalizzazione di tutto il nostro archivio: era naturale condividere sul web la nostra memoria televisiva.

Come vengono reperiti i contenuti e con che criteri decidete cosa mettere online?
C’è una prima fase che riguarda la digitalizzazione del nostro archivio (progetto ARCA). Dopodiché, una volta fatte le verifiche necessarie (diritti ecc.), il nostro team stabilisce la lista dei programmi da riproporre mese per mese. Seguiamo diversi criteri: il successo del programma, l’impronta che ha lasciato nell’immaginario collettivo, l’adattabilità alle nuove modalità di fruizione dei contenuti e, non ultimo, il nostro gusto personale. Il giusto mix tra analisi e istinto, insomma. Teniamo conto anche dei suggerimenti che ci arrivano sui nostri profili social, Facebook e Instagram.

Quali sono i contenuti più amati dal pubblico e secondo te perché? 
Non è la Rai, Bim Bum Bam, Mai dire gol. Vincono i programmi che ci hanno accompagnato per diverse stagioni, nelle diverse fasi della vita, e che forse per questo associamo ai ricordi più cari. Come fossero vecchi amici che adesso, su Play Cult, abbiamo l’opportunità di incontrare di nuovo. Scoprendo che, dopotutto, si mantengono ancora in splendida forma.

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