Flavio Maspes, il regista che aiuta gli ospiti della tv a collegarsi da casa dà dei consigli anche a noi
Oggi gli ospiti in tv... se ne stanno a casa loro! L’emergenza coronavirus ha cambiato la nostra vita, costringendo anche chi è poco “tecnologico” a usare teleconferenze e videochiamate sia per lavoro sia per vedere parenti e amici lontani. Anche la tv ne è uscita cambiata, e lo abbiamo visto in modo clamoroso nell’ultima edizione dei David di Donatello.
«C’erano più di cento persone collegate dalla loro abitazione» racconta il regista Maurizio Pagnussat «con momenti anche comici: come quando, durante le prove, gli altri quattro candidati si sono messi ad aiutare Roberto Benigni, che non riusciva a posizionare bene il tablet nel suo salotto...». Difficoltà? «Spaventose. Però ci sono stati pure bei momenti di spontaneità, come gli abbracci in diretta dei vincitori con mogli e figli. Ed è bello entrare nelle case degli artisti!». Così bello che vogliamo farvi conoscere i segreti di un esperto: infatti ormai sono nati veri e propri “registi del collegamento casalingo”...
Uno di questi è Flavio Maspes di Sky, a cui abbiamo chiesto di raccontarci come ottenere il meglio da ogni videochiamata. «Per prima cosa scegliete il punto da cui collegarvi. I requisiti fondamentali sono due: un bello sfondo e una bella luce frontale, possibilmente naturale, cioè che arrivi dalla finestra. Poi creiamo la scena: l’errore che fanno molti è di piazzarsi dietro la scrivania, il che rende l’immagine troppo piatta. Meglio davanti: per dare un senso di profondità bisogna stare lontani dalla parete e piazzare una piccola luce alle spalle, e una che illumini lo sfondo. Poi consiglio di eliminare gli oggetti imbarazzanti: se nella libreria hai la collezione di “Playboy”, magari preferisci che non sia inquadrata. Dico sempre: “Ricordate che la gente è curiosa e studierà tutti gli angoli della casa!”. È fondamentale chiudere a chiave le porte per evitare “incursioni” di familiari e può essere utile un po’ di fard per togliere il riflesso delle luci sulla pelle».
Capitolo audio: «Le cuffiette wireless permettono di mantenere la stessa qualità del suono a distanze diverse. Si può fare senza, ma sarete limitati nei movimenti. Se il microfono ha un filo, attenti a non toccarlo o creerete fastidiosi fruscii. E staccate le suonerie!». E a livello tecnico? «I programmi come Skype o FaceTime vanno bene in privato, ma sono rischiosi. Tutte le volte che è possibile faccio scaricare all’ospite sul telefonino una app professionale (e a pagamento) come “LiveU”, che trasmette il segnale su almeno due linee contemporaneamente e permette una qualità più alta».
Se poi si vuole un risultato perfetto, il gioco si fa complesso. Come racconta Luigi Casillo, che per un mese ha condotto il Tg di Sky... dal suo salotto! «Mi hanno lasciato tutta l’attrezzatura sul pianerottolo: videocamera, monitor, microfoni, fari... Ci ho messo due giorni a montarla! E poi ho dovuto curare la messa a fuoco, che va fatta sugli occhi, con moglie e figli: chi non li ha usava un orsacchiotto». Ma la situazione era comunque rischiosa: «Se cade la linea di un collegamento si può sempre tornare in studio. Ma se è lo studio a essere collegato, che fai? Usi lo “zainetto”». Lo “zainetto”, in gergo, è un’attrezzatura che permette di trasmettere l’immagine con 12 Sim diverse. «È come fare 12 telefonate contemporaneamente. Se una cade, si usano le altre... e anche la qualità, ovviamente, è più alta. Noi trasmettiamo in HD». Nonostante tutte queste attenzioni, qualcosa può sempre andare storto: «Come quella volta che il verduraio ha suonato alla porta durante il collegamento. L’avevo strapregato di non venire a quell’ora! A parte il rumore, l’ingresso di nuova luce dalla porta avrebbe rovinato l’immagine. Per fortuna mia moglie è stata fulminea nell’aprire, spiegare e... richiudere».
Niente, rispetto a quel che è successo a un anchorman spagnolo: durante una diretta da casa i telespettatori hanno visto passare alle sue spalle un’altra giornalista. Poco male, direte voi? Il problema è che era nuda. E no, non era sua moglie.