Cristiano Malgioglio: «Non posso vivere senza la musica (e la passione)»

Dopo "Il cantante mascherato" si prepara a commentare l’Eurovision Song Contest e annuncia un nuovo disco

15 Aprile 2022 alle 08:44

Alla fine dietro la maschera di SoleLuna c'era Cristiano Malgioglio. Disvelato in finale, ha tenuto banco nello show di Milly Carlucci “Il cantante mascherato”, mettendo in luce le sue abilità canore e la passione per la musica che lo attraversa da tutta la vita.

Cristiano, qual è stata la cosa più bella di questa esperienza?
«Alla fine Milly mi ha detto che sono stato il vincitore morale perché lo spettacolo è girato intorno a me: hanno parlato tutti di SoleLuna».

È stata dura portare la maschera?
«Terribile! Era pesantissima e non potevo muovere il collo: mi è venuta la cervicale! Infatti ho chiesto di non fare le prove, studiavo i brani a casa. Ma la maschera era chic, molto “Hollywood”, mi sentivo Carmen Miranda (la diva brasiliana popolarissima negli Stati Uniti negli Anni 40, ndr)».

Chi ha avuto come complici per nascondere la sua identità?
«Nessuno: non l’ho detto a nessuno. E nessuno sapeva niente degli altri concorrenti: arrivavamo in studio tutti incappucciati, comenel Medioevo».

Neanche gli amici sapevano?
«Io ho sempre negato e dicevo che dietro la maschera doveva esserci una donna: Lucia Ocone, per esempio. Arisa, che mi conosce bene, è stata la prima a capire: quando abbiamo cantanto insieme mi ha riconosciuto dal profumo. L’ho comprato in Turchia, è molto speziato e persistente. Ma sono stato tradito dalle mani: non so tenerle ferme. Forse, se l’abito avesse avuto delle tasche, avrei vinto io».

Si aspettava il trionfo della Volpe, ovvero di Paolo Conticini?
«Non mi interessava nulla della vittoria, io volevo solo far divertire il pubblico».

Come venivano scelti i brani delle sue esibizioni?
«Io avrei voluto cantare in spagnolo o in arabo, ma Milly ha obiettato che così mi avrebbero sgamato subito. Quindi ho fatto il bravo, ho cantato quello che hanno scelto gli autori per me. Tranne in finale: “Oh Marie” l’ho voluta fare io».

Adesso ha nuovi progetti musicali in mente?
«A breve uscirà il mio nuovo album “Malo”, che contiene 14 canzoni. E “Malo” (che significa “cattivo”, ndr), reso famoso dalla cantante spagnola Bebe, è uno dei brani di punta, una canzone in cui mi esprimo contro la violenza sulle donne».

Nel disco ci sono duetti?
«Sì, con Orietta Berti in “Todo cambia”, pezzo della cantante argentina Mercedes Sosa (1935-2009, ndr), e con Iva Zanicchi in “Moliendo café”. Ma il regalo più grande me l’ha fatto la mitica interprete cubana Omara Portuondo, che ha 91 anni e una voce bellissima: con lei, che ha girato il film “Buena Vista Social Club” di Wim Wenders, canto “Siempre”. Nell’album c’è pure un omaggio a Raffaella Carrà: una versione riarrangiata di “Forte forte forte”, brano che scrissi per lei, la sua prima canzone passionale».

Oggi per chi vorrebbe scrivere canzoni?
«Ora sono i giovani che vorrebbero scrivere per me. Dargen D’Amico voleva fare una canzone estiva. Ma io la hit per l’estate ce l’ho già: sarà strepitosa».

Dal 10 al 14 maggio con Gabriele Corsi, come l’anno scorso quando vinsero i Måneskin, commenterà per l’Italia l’Eurovision Song Contest, che si tiene a Torino. Pronto?
«Sto studiando i brani: il cantante inglese ha un bel falsetto, il Portogallo e la Romania sono forti. Ma, Italia a parte, per ciò che sta passando con la guerra il mio cuore batte per l’Ucraina. Sono felice che il direttore di Raiuno Stefano Coletta e il vice Claudio Fasulo ci abbiano richiamato. Con Corsi siamo una strana coppia, esplosiva».

Con che look ci stupirà?
«Non metterò gli occhiali perché avrò un trucco importante, da evento internazionale. Quanto agli abiti, so che Laura Pausini ne porta 12, io invece ne ho 24».

Ha un sogno proibito?
«Se Riccardo Cocciante volesse collaborare con me, adorerei...».

E l’amore?
«Amanda Lear dice che ormai lei ha deciso di rinunciarci. Io invece tengo ancora la saracinesca alzata, non si sa mai».

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