Attrice e mamma (e compagna di Liotti). «Avevo smesso di recitare per stare vicino a nostra figlia. Ora Beatrice va all’asilo e sono pronta a tornare»
Cristina D’Alberto Rocaspana risponde al telefono dopo qualche squillo: «Mi scusi, stavo disegnando con Beatrice...». Lei è la compagna, e collega, di Daniele Liotti. Beatrice è la loro meravigliosa bambina di 3 anni. E diciamolo subito: Cristina è non solo una bella donna, ma è anche spiritosa.
È consapevole di essere la donna più invidiata d’Italia?
«Sa cosa mi dicono per strada? “Te lo sei preso bellissimo!”. E io: “Eh lo so!” (ride)».
È gelosa?
«Ma no, figuriamoci! Quando le fan dicono a Daniele cose carine a me dà solo una grande gioia. Il successo lo determina la gente».
E lei ne sa qualcosa. La sua Greta Fournier in “Un posto al sole” era molto seguita dal pubblico.
«È vero. È un ruolo che ho amato tanto, pieno di sfaccettature. La lunga serialità ti consente di raccontare al meglio un personaggio e i suoi cambiamenti».
Facciamo un passo indietro: perché il suo doppio cognome?
«D’Alberto è quello di mio papà Gianfranco, Rocaspana quello di mia mamma Montserrat, spagnola anzi catalana di Barcellona, che purtroppo non c’è più. Si sono conosciuti e innamorati pazzamente da giovani a Berlino. Ho deciso di tenere entrambi i cognomi».
Lei dove è nata?
«A Tomo, una frazione del comune di Feltre, in Veneto. In questo paesino in collina ho avuto l’infanzia più bella che un bambino possa desiderare. Eravamo liberi di giocare nei prati, d’inverno in mezzo alla neve, d’estate con gli animali: sono cresciuta nella natura».
E come è arrivata in tv?
«A 18 anni sono andata a Milano e ho cominciato a lavorare nella moda. Mi proposero poi un provino per “Carràmba! Che fortuna” e mi presero. Ancora mi chiedo come mai: avevano cercato in Francia, in Spagna, in Germania le dieci ragazze per affiancare Raffaella Carrà e scelsero me, che arrivavo da Tomo (ride)!».
Che ricordi ha?
«Facevamo tutti i giorni ore e ore di sala prove, per poi andare in diretta il sabato sera: un periodo bellissimo. La Carrà lavorava 24 ore al giorno, una professionista senza fronzoli, sempre gentile. Da lei ho imparato che l’impegno e la passione sono fondamentali. Questo insegnamento me lo sono portato sempre dietro nel mio lavoro».
Ha proseguito con “L’eredità”, “Vivere”, “Un posto al sole”... e poi?
«Poi è arrivato Daniele nella mia vita. E con lui la persona più importante: Beatrice».
Come vi siete conosciuti lei e Daniele?
«In vacanza a Formentera nel 2012, con amici. C’era simpatia ma non è successo niente perché eravamo entrambi fidanzati: rientrati a Roma non ci siamo più visti».
E poi?
«Dopo tre anni ci siamo ritrovati alla festa di compleanno di un’amica ed è stato come se non ci fossimo mai persi di vista. A quel punto è scoppiato l’amore e non ci siamo più lasciati. Sa cosa mi ha colpito subito di lui?».
Mi prende in giro?
«No (ride). Certo, era un bel ragazzo, ma mi è sempre piaciuto il suo non voler mai essere al centro dell’attenzione, per concentrarsi invece su chi gli sta intorno. E poi il suo amore per la famiglia, per la casa».
Cosa vi accomuna?
«La voglia di natura, il rispetto per gli animali, stare all’aria aperta, fare sport. Passioni che abbiamo trasmesso a nostra figlia Beatrice, che è salita la prima volta su un cavallo a 8 mesi, quando eravamo in montagna per le riprese di “Un passo dal cielo”».
Per cosa discutete?
«Per le piccole cose nel quotidiano: scegliamo questo o quello? Io dico questo, lui dice quello. Lui ha una strategia: all’inizio sembra cedere. Fa passare del tempo e poi torna all’attacco pensando che io nel frattempo mi sia dimenticata...».
Chi cede?
«Nessuno. Ma alla fine troviamo sempre un punto di incontro!».
Dica la verità: Daniele ce l’ha un difetto?
«Certo! È un po’ permaloso, bisogna stare attenti a come gli si dicono le cose... E poi è eccessivamente critico nei suoi confronti. Non le dico quando si rivede in tv».
Cosa succede a casa vostra il giovedì sera verso le 21.30 quando parte “Un passo dal cielo”?
«È il momento “freeze”... Beatrice dorme. Io, Dani e a volte Francesco (il primo figlio di Liotti, ndr) siamo pronti, fermi sul divano davanti alla tv. Con gelato a portata di mano. E partono i commenti: Dani si guarda solo per criticarsi, in pratica (ride). Oltretutto osserva cose che nota solo lui come attore, perché sa cosa c’è dietro a quella scena, ma il pubblico non se ne accorge neanche! Però a volte capita anche che sia soddisfatto...».
E lei ha voglia di tornare a recitare?
«Sì. Credo che ora i tempi siano maturi. Finora ho scelto di godermi completamente Beatrice ma lei ha cominciato l’asilo e io sono pronta a ripartire, e mi sento serena».
Che cosa sogna?
«Mi piacerebbe un ruolo che non sia quello della bellona, nel quale fra l’altro mi ritrovo molto poco, ma di una donna tosta. Come quello di una poliziotta, per esempio. Ecco: meno tacchi e più anfibi (ride)!».