Digitale terrestre: dovrò cambiare televisore? Ecco tutte le risposte

Dal 15 ottobre parte una nuova rivoluzione che coinvolgerà i nostri apparecchi: con i consigli di Sorrisi non avrete problemi

1 Settembre 2021 alle 09:00

Dopo la rivoluzione epocale avvenuta tra il 2008 e il 2012 e che ha visto il passaggio dalla tv analogica a quella digitale, un altro cambiamento (suddiviso in due fasi) sta per interessare i nostri apparecchi. Proviamo a capire meglio cosa ci aspetta, secondo quanto stabilito finora, e cosa possiamo fare per adattarci a quella che viene definita la “Nuova tv digitale”.

Per quale motivo ci sono novità per il digitale terrestre?

Perché dal 1° luglio 2022, secondo una decisione presa dall’Unione europea nel maggio 2017, un gruppo di frequenze che oggi è utilizzato per diffondere in tutta Europa i canali tv del digitale terrestre sarà destinato allo sviluppo della rete telefonica cellulare 5G.

E questa decisione perché riguarda i nostri televisori?

C’entra, perché i canali tv che attualmente sono su quelle frequenze dovranno essere spostati, entro fine giugno 2022, su altre che già sono occupate da altri canali. Per farlo, però, è necessario utilizzare nuove tecnologie (e quindi nuovi decoder per la visione) che permettano ai vari canali di convivere sulla stessa frequenza in numero superiore a quello che era stato adottato quando è arrivata la tv digitale un decennio fa. Quando le nuove tecnologie saranno a regime daranno anche sensibili miglioramenti sul fronte della qualità video.

Quali sono i tempi di questa rivoluzione della tv digitale?

La prima fase di passaggio tecnologico, originariamente fissata al 1° settembre 2021, è stata spostata al 15 ottobre e prevede che da questa data tutte le emittenti inizino gradualmente a trasmettere solo con una tecnologia per l’alta definizione o HD (la sigla tecnica è MPEG-4) abbandonando quella usata per la bassa definizione. La seconda fase, dapprima stabilita per il periodo 21-30 giugno 2022, è stata posticipata a gennaio 2023 e prevede che le emittenti usino una tecnologia (detta DVB-T2) che permette di far stare ancora più canali sulla stessa frequenza e con un sistema (chiamato HEVC) di gestione delle immagini di qualità ancora più elevata.

I televisori già predisposti per i nuovi standard sono in commercio?

Sì. Per la prima fase, i negozianti avevano l’obbligo di vendere i televisori abilitati già dal 1° gennaio 2017 mentre per la seconda fase il vincolo partiva dal 22 dicembre 2018. Attenzione: qualche produttore di televisori aveva anticipato queste date, quindi prima di programmare qualsiasi spesa è meglio fare una verifica. Magari si è già in possesso di un apparecchio abilitato per una o per tutte e due le fasi.

Non ricordo quando ho preso il televisore, posso fare da solo una prova?

Sì. Per la prima fase basta andare sui canali 501 dove c’è Raiuno HD o 505 per Canale 5 HD o 507 per La7 HD. Se si sente e si vede l’immagine vuol dire che l’apparecchio è già abilitato e anche dopo il 15 ottobre non ci saranno problemi. Per la seconda fase ci sono due canali di prova: il 100 diffuso dalla Rai e il 200 da Mediaset. C’è un monoscopio senza audio: sfondo blu con al centro un quadrato bianco e la scritta “Test HEVC Main 10”. Se vedete questa immagine, il vostro televisore funzionerà bene anche dopo il 2023. Un consiglio: visto che nei prossimi mesi, proprio per una questione di riorganizzazione delle frequenze, alcuni canali potrebbero “sparire”, conviene ogni tanto rifare la sintonizzazione. Se il problema persiste, contattate un antennista.

In caso contrario devo comprare un televisore nuovo?

Non è necessario, si può anche acquistare solo un decoder esterno, visto che tutti i prodotti attualmente in vendita sono già abilitati per la seconda fase. I prezzi dei decoder esterni oscillano fra i 25 e i 50euro.

A proposito di prezzi, ci sono incentivi per l’acquisto di televisori e decoder?

Sì. Il “Bonus Tv-Decoder” del valore di 30 euro è disponibile per l’acquisto di un televisore o di un decoder esterno già abilitati alla tecnologia in vigore dal 2023 ed è riservato alle famiglie con Isee fino a 20 mila euro. Inoltre c’è il “Bonus Rottamazione Tv” che prevede uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto di una tv nuova fino a un massimo di 100 euro (senza limiti di Isee) rottamando quello vecchio, ma solo se comprato prima del 22 dicembre 2018 (i due bonus sono cumulabili e i contributi sono disponibili fino al 31 dicembre 2022 o a esaurimento del fondo). Attenzione: come già detto, molti costruttori avevano già messo in vendita televisori predisposti per la fase due prima del 22 dicembre 2018, quindi meglio verificare. Le modalità e i limiti per richiedere i bonus, l’elenco delle tv e dei decoder per i quali si posso avere le agevolazioni sono disponibili sul sito nuovatvdigitale.mise.gov.it.

Potrebbe valere la pena di comprare un televisore nuovo?

Forse converrebbe non attendere. La società di ricerche di mercato Gfk ha rilevato che in Italia fra aprile 2020 e marzo 2021 sono stati acquistati quasi 4,9 milioni di televisori, oltre 739 mila in più dell’anno precedente. E solo nei primi sei mesi di quest’anno la crescita è stata del 31,2% rispetto al 2020. Complici anche il lockdown, gli Europei di calcio, le Olimpiadi, i canali in streaming e le novità in arrivo per il digitale terrestre. Il problema è che la prima fase dovrebbe coinvolgere 8 milioni di apparecchi e la seconda addirittura 20 milioni. Basti pensare che molte famiglie hanno più di un apparecchio.

A proposito di streaming, cambia qualcosa per accedervi?

No. Anche con le nuove fasi della tv digitale non ci sono conseguenze sui canali in streaming come Netflix, Prime Video, Disney+ e così via.

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