È ora di tornare tutti “A scuola di Costituzione” con Geronimo Stilton

Il personaggio di è al centro di un progetto per diffondere i valori della Repubblica tra i giovanissimi

12 Ottobre 2021 alle 10:55

Si chiama “A scuola di Costituzione” ed è un’iniziativa “stratopica” di Geronimo Stilton, che si propone di diffondere tra i ragazzi la conoscenza del documento fondativo della Repubblica. E lo fa con un concorso nelle scuole e un libro in uscita il 12 ottobre. Ma siamo sicuri che un po’ di scuola di Costituzione non farebbe bene anche a noi adulti? Cogliamo l’occasione per riscoprire quella che Roberto Benigni ha chiamato «la più bella del mondo”.

Così l’amatissimo topo-giornalista la racconta ai nostri bambini

Il 12 ottobre arriva nelle librerie “Il piccolo libro della Costituzione” di Geronimo Stilton (Piemme, 4,90 euro, 96 pagine). Attraverso le avventure degli amatissimi personaggi di Topazia vengono spiegati i valori fondamentali della Carta: questo è un viaggio alla scoperta delle parole più importanti come libertà, uguaglianza, solidarietà, dignità, condivisione, democrazia, salute, ambiente, famiglia, scuola, e molte altre. Il libro è impreziosito da una prefazione del Presidente Sergio Mattarella, tratta dal discorso tenuto il 2 giugno 2021 per celebrare i 75 anni della Repubblica.

LA LEGGE DELLE LEGGI

La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato italiano. O, se preferite, “la madre di tutte le leggi”. Infatti, nessuna nuova legge può essere al di sopra della Costituzione, o anche solo ignorarne i dettami: in questo caso verrà dichiarata “incostituzionale” e abolita. Allo stesso modo, neppure il Presidente della Repubblica può dirsi al di sopra della Costituzione, come invece avveniva per i sovrani assoluti (tanto che Luigi XIV di Francia poteva affermare: «Lo Stato sono io!»).

UN PO’ DI STORIA

La nascita della nostra Costituzione è indissolubilmente legata a quella della Repubblica. Il 2 giugno 1946, quest’ultima trionfava sulla Monarchia e furono eletti i 556 membri dell’Assemblea costituente; ne facevano parte nomi illustri come Sandro Pertini, Alcide De Gasperi, Palmiro Togliatti, Nilde Iotti, Pietro Nenni, Piero Calamandrei, Benedetto Croce... Dopo oltre un anno di lavori, la Costituzione era pronta. Il 27 dicembre 1947 Enrico De Nicola, Capo provvisorio dello Stato, la firmava; il primo gennaio del 1948 entrava in vigore.

LE SUE PARTI

La Costituzione non si limita a dettare le “regole del gioco” dello Stato, ma ne indica anche i valori, e lo fa subito, nei primi 12 articoli dedicati ai Principi fondamentali: carattere della Repubblica (art. 1), difesa dei diritti inviolabili dell’uomo (art. 2), pari dignità tra i cittadini senza distinzione di sesso, razza, lingua (art. 3), libertà religiosa (art. 8), pace, giustizia e ripudio della guerra (art. 11).

Seguono 42 articoli dedicati ai diritti e doveri dei cittadini, e una terza parte di 85 articoli che disciplina l’ordinamento della Repubblica e le sue istituzioni, dal Parlamento al Presidente, dal Governo alla Magistratura. Le “disposizioni transitorie e finali” chiudono il documento.

DIFESA DA MATTARELLA

Il primo garante della Costituzione è il Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, per esempio, ama spiegarla ai giovani. Il 2 giugno 2021, nel suo discorso per il 75° anniversario della Repubblica, ha detto loro: «Una Costituzione viva si invera ogni giorno nei comportamenti, nelle scelte, nell’assunzione di responsabilità dei suoi cittadini, a tutti i livelli e in qualunque ruolo... Affermare i grandi principi, evocarli in formulazioni astratte non basta. Perché essi abbiano concreta applicazione, concreta incidenza sulla storia, dunque, bisogna viverli».

DOVE AMMIRARLA

Esistono solo tre copie originali della Costituzione firmate da Enrico De Nicola e sono tutte a Roma. Una è conservata al Palazzo del Quirinale, ed è esposta al pubblico. Le altre due sono nell’Archivio storico della Camera dei deputati e nell’Archivio centrale dello Stato.

LEGGIBILISSIMA...

Secondo il linguista Tullio De Mauro, la Costituzione ha un grado di leggibilità molto alto, con periodi dalla lunghezza media di 19,6 parole (negli altri testi giuridici la media è superiore a 120). La Carta utilizza 1.357 parole, di cui 1.002 appartengono al lessico di base. L’eccezione sono pochi termini rari o tecnici come “giurisdizionale”, “ratificare”, “avocare” ed “equipollente”.

...E STRINGATA

La versione originale della Costituzione italiana conta 139 articoli e 9.369 parole, il che la rende una delle più sintetiche. Per esempio quella dell’India, che è la più lunga del mondo, contiene 450 articoli per un totale di 117.369 parole: oltre 12 volte di più.

PICCOLI RITARDI

Non tutte le disposizioni della Carta vennero realizzate subito: per esempio per la creazione delle Regioni si dovettero aspettare 22 anni: arrivarono nel 1970.

E L’INNO?

La Costituzione dà precise disposizioni sulla bandiera italiana (articolo 12: “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso...”) ma non sull’Inno. Il “Canto degli italiani” (noto come “L’inno di Mameli”) fu adottato per legge solo nel 2017.

NEL MONDO

La più antica costituzione ancora in vigore è quella degli Stati Uniti, promulgata nel 1789 (ma da allora modificata 27 volte). In Europa invece la prima è quella norvegese (1814). La Gran Bretagna, benché sia unanimemente considerata la patria del moderno Stato di diritto, non ha una costituzione!

CHE SPETTACOLO

La Costituzione è stata anche un grande successo televisivo. Lo show che le ha dedicato Roberto Benigni, intitolato “La più bella del mondo”, in onda il 17 dicembre 2012 su Raiuno ha fatto registrare un ascolto record di 12.620.000 spettatori, con il 43,94% di share.

ATTENTI AL FINALE

Non solo: la Costituzione può essere anche comica, come dimostrano le “11 cose che non sapete sulla Costituzione” rivelate dal Trio Medusa e da Francesco Lancia su Radio Deejay, nello show “Chiamate Roma Triuno Triuno”. Eccone alcune, anche se non possiamo giurare sulla loro autenticità storica. Giudicate voi... «Per motivi scaramantici, l’articolo 17 non c’è. E durante un trasloco al Quirinale, nel 1958, andarono persi anche gli articoli 110 e 130. Poi, nel 2009, per fare cassa, l’articolo 115 fu sostituito con l’annuncio immobiliare di un attico in vendita. E fate attenzione: l’articolo 139 (l’ultimo) annulla tutti i precedenti!».

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