L’attrice va spesso ospite in tanti programmi perché ama la tv. «Al cinema farei solo ruoli da regina» ci confida
Eleonora Giorgi detesta solo due cose: il sole estivo e l’aria condizionata. «Per questo me ne sto rintanata nella mia casetta fuori Roma, al fresco naturale e all’ombra, su un colle di 400 metri» racconta al telefono, perché in tempi di Covid è dura vedersi di persona, «tutti bardati e mascherati».
Quindi, signora Giorgi, come dobbiamo immaginarla a casa sua?
«Dunque, indosso un vestitino leggero con una camicia di lino aperta sopra. Ma porto gli scaldamuscoli, per prevenire gli acciacchi. Sa, alla mia età... Quanto ai capelli, ce li ho sempre tirati, a coda. Le chiome fluenti della Giorgi sono un’invenzione dei parrucchieri creata per l’attrice. Le ciocche fini che cadono in faccia in realtà sono una rottura di scatole!».
L’attrice, la donna. Ai nostri occhi lei resta sempre la ragazza disincantata, la donna sensuale, la “strega” angelica dei suoi personaggi. Ma chi è davvero Eleonora?
«La bambina di 10 anni che sono stata. Sono ancora quella lì. Pochi amici, pazza di sogni, avida di sapere. La ragazzina introversa che però faceva sport, balletto, coro e scriveva temi bellissimi che venivano letti in classe. Diligente e non ancora turbata dall’amore».
La sua prima cotta?
«Non ho mai avuto “cotte”, solo veri fidanzati. Il primo a 13 anni e mezzo: Gabriele Pogany. Oggi lui è un apprezzato cardiochirurgo. Ma quando una donna è un’attrice e diventa una star a 20 anni, una cosiddetta “femmina alfa”, poi cerca il “maschio alfa”, un uomo forte. Io ho sempre avuto bisogno di un uomo vero accanto a me. Il mio primo marito, Angelo Rizzoli, (sposato nel 1979, ndr) lo era. Il problema con gli uomini alfa è che arriva il momento in cui non vogliono stare un passo indietro, quando serve. Oggi vedo splendidi ottantenni con cui mai mi sognerei di stare insieme, che si accompagnano a bellissime trenta-quarantenni. Capito il meccanismo?».
E Massimo Ciavarro, il suo secondo marito, oggi ex, che maschio è?
«Stupendo. Ho amato a prima vista la sua bellezza, la sua luce, la sua simpatia».
Quando in tv rivediamo il vostro film del 1983 “Sapore di mare 2”, ci piace pensare che vi siate innamorati nella famosa scena in spiaggia: alla frase «Pizza fredda, birra calda».
«Ma è successo ancora prima, quando il regista me lo ha presentato, nella mia roulotte. Lui era praticamente un esordiente, anche se era già famoso per i fotoromanzi, e sulle scene che dovevamo girare disse: “Oh, non garantisco niente!”. Trovai quella battuta di una superba, formidabile autoironia. E mi innamorai».
Avrebbe voluto tornare insieme a lui molto tempo dopo la separazione?
«Sì, lo ammetto, l’ho desiderato. Abbiamo fatto in tempo a separarci, divorziare, lavorare insieme in una società di produzione per anni. Lui adesso è felicemente fidanzato, ma siamo molto legati tuttora».
A un certo punto, però, negli Anni 90 lei perse la testa per uno scrittore...
«Non rinnego la mia lunga relazione con Andrea De Carlo. C’era una complicità intellettuale totale tra noi. Avrei dovuto conoscerlo a 16 anni e costruire una di quelle storie in cui un giorno sei a Ravenna, uno a Ferrara, un altro chissà dove. Prendi e parti, vai, scopri... Invece l’ho incontrato troppo tardi, dopo due divorzi, due figli».
Suo figlio Paolo e Clizia Incorvaia dal “GF Vip” in poi sono una delle coppie protagoniste dei gossip. Ma sono felici insieme?
«Io li ho visti felici, sì. Clizia è vivace, affettuosa».
E suo figlio Andrea?
«Porta il cognome Rizzoli, ha una storia di famiglia di peso. A 40 anni è un uomo realizzato, un autore tv. Abbiamo un rapporto “di testa”: è a lui che mi rivolgo sempre se devo capire cose di scienza o di storia».
Ha lavorato con grandissimi registi, tra cui Federico Fellini, Luciano Salce, Damiano Damiani, Steno. Chi l’ha fatta innamorare del mestiere di attrice?
«La magia è scattata al provino di “Storia di una monaca di clausura”, film di genere prodotto da Tonino Cervi. La troupe arrivava dal set di “Ludwig” di Luchino Visconti, con i costumi della sartoria Tirelli mi sentivo una principessa e nel teatro accanto giravano un film con Liz Taylor! Mi sembrava una favola».
Fra tutti i suoi film, quale la rappresenta meglio?
«Ne dico due. “Mia moglie è una strega”, perché svela il mio lato “disneyano”, mi piacciono i cartoni, soprattutto quelli vecchi con Paperino degli Anni 40, 50 e 60. E “Borotalco”, il miglior prodotto della mia carriera. Con Carlo Verdone lavorerei di nuovo volentieri».
Con Renato Pozzetto e Adriano Celentano, suoi partner cinematografici storici farebbe un film oggi?
«Beh, abbiamo tutti e tre una certa età e adesso una commedia delle nostre virerebbe subito al grottesco...».
Ultimamente l’abbiamo vista spesso ospite in tv, in programmi popolari come “Live - Non è la d’Urso”.
«Adoro la tv. Rifarei subito il “Grande Fratello Vip”, l’esperienza più rilassante della mia vita perché non dovevo fare nulla! Niente pensieri, problemi, bollette, commercialista... E da Barbara d’Urso torno volentieri perché le voglio bene e mi diverto: è il sostituto della vita sociale, mi metto i tacchi solo lì».
Basta cinema? Non ci sono ruoli ?
«Impazzirei di gioia se mi proponessero di interpretare una regina: Cristina di Svezia o, meglio ancora, Eleonora d’Aquitania, sovrana di Francia e d’Inghilterra. Si chiama pure come me!».