“Emigratis”: a settembre su Canale 5 tornano gli scrocconi Pio e Amedeo

«La nuova stagione è pensata come una serie: una storia che inizia alla prima puntata e finisce nell’ultima» spiegano i due comici

Pio e Amedeo  Credit: © Pierpaolo Ferreri
25 Agosto 2022 alle 08:30

Allora è deciso: torna “Emigratis”. Ma come? Nell’ormai lontano 2018, Pio e Amedeo non avevano chiuso la terza stagione dicendo «Basta!»? Sì, però hanno cambiato idea. Li ritroveremo su Canale 5 il 28 settembre, a raccontarci un nuovo giro del mondo da scrocconi. E quindi che facciamo? Beh, è Ferragosto, Pio e Amedeo sono in vacanza al mare con le famiglie: la cosa migliore è autoinvitarsi sotto il loro ombrellone e usufruire di qualche anticipazione su questi “Emigratis” di ritorno…

Ma Pio (D’Antini) e Amedeo (Grieco) non si fanno fregare e rivoltano la frittata: anche stavolta riescono a scroccare qualcosa. «Grazie per la visita, Sorrisi» dice Amedeo «così possiamo non stare con i bambini almeno per mezz’ora». «E poi, dai» aggiunge Pio con un tono tra il pietoso e l’ironico «tu sei l’unico che lavora sotto Ferragosto».

E va bene, allora lavoriamo: nuova stagione per “Emigratis”…
Amedeo: «La follia di questo programma si capisce subito: eravamo partiti per fare due puntate, ma visto che ci divertivamo come prima di decidere di chiudere “Emigratis”, anzi di “socchiuderlo”, le puntate sono diventate tre e adesso, esageriamo, sono arrivate a quattro».

Ritroveremo i commenti fuori campo di Francesco Pannofino?
Pio: «Certo, e saranno ancora più divertenti perché ci siamo andati belli “strong”, belli forti. E poi saremo finalmente due personaggi! Prima c’era un problema: la gente pensava che fossimo noi quei due che non sapevano neppure parlare in italiano, che bivaccavano sulle spalle degli altri, e ci dicevano pure che facevamo fare brutta figura alla gente di Foggia. Ma noi non vogliamo rappresentare nessuno: noi interpretiamo dei personaggi! Non saremo più Pio e Amedeo: io sarò Bufalone e lui Messicano, classici soprannomi da periferia italiana».
Amedeo: «E poi la nuova stagione sarà concepita come una serie, con una storia che parte nella prima puntata e si conclude nell’ultima».

Come sono, dunque, questi Bufalone e Messicano?
Pio: «Beh, non è che ci siamo impegnati così tanto nella definizione. Bufalone è un soprannome venuto fuori a Parigi, dove abbiamo incontrato Gigio Donnarumma (primo spoilerone!). Per quel che riguarda Messicano, invece, guardate in faccia Amedeo, con quel baffetto…».
Amedeo: «Con un’aria un po’ da narcotrafficante...».
Pio: «Se ci pensate, fino a qualche anno fa nei paesi ci si chiamava tutti per soprannome».
Amedeo: «Ma sì, al Sud il cognome è un accessorio!».

Ma quante ore al giorno ci mette, Amedeo, per sistemare baffetti e capelli imbrillantinati?
Amedeo: «Lei, caro giornalista, è un bello naturale come me, quindi tra noi ci si capisce: è un mese che sono in vacanza e non ho mai toccato i capelli! Ieri ho sentito un ragazzo che diceva di andare dal parrucchiere ogni settimana... A me il fatto di spendere 15 euro alla settimana mi fa impazzire!».
Pio: «Io mi sono portato avanti e mi sono rasato a zero: un taglio, cinque euro, e sto fresco tutta l’estate».
Amedeo: «Magari, sì. Ecco, visto che siamo in tema di dignità, diciamo che in questa stagione la perderemo tanto, perché ci saranno situazioni veramente forti, soprattutto per le nostre famiglie. Rispetto a quattro anni fa i nostri figli sono cresciuti e quindi già m’immagino l’imbarazzo negli occhi delle maestre quando li porteremo a scuola il giorno dopo una puntata».
Pio: «Parlando di questa nostra eccessiva scorrettezza, noi siamo felici di vivere in un periodo come questo, in cui non si può più dire niente, perché torniamo a cavalcare questa situazione. Non per specularci sopra, però: lo abbiamo sempre fatto e ora acceleriamo».

Quale sarà, dunque, la trama di “Emigratis”?
Pio: «Il tema portante della serie sarà la questione della ecosostenibilità. Ci arrivano due bollette terribili e noi, da buoni “emigratis”, non abbiamo pensato di lamentarci all’Enel o alla Posta: siamo andati direttamente all’Expo 2020 di Dubai, dove si parlava di sostenibilità. Nella testa di noi due “mentecatti”, come ci chiama Pannofino (ma i testi ce li scriviamo noi: immaginate che bellezza autodefinirsi “mentecatti”!), le lamentele si devono fare lì, e noi a Dubai diremo che non ci sarebbe stato tutto ’sto delirio se Greta Thunberg si fosse fatta i cavoli suoi».

Chi incontrete a Dubai?
Amedeo: «Il primo incontro sarà con Paola Catapano, comunicatrice scientifica del Cern di Ginevra, il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle, e lei ci spiegherà tutto. Il bello di “Emigratis” è anche questo modo di affrontare temi complicati: se diventano accessibili a due “ignorantoni” come noi, sono accessibili veramente per tutti».
Pio: «Ma la prima... vittima di “Emigratis” sarà Mahmood: ecco una grande anticipazione!».

E allora andiamo avanti con i nomi per la prima puntata...
Amedeo: «Ci sarà Roberto Bolle… Anzi, non ci sarà: oh, non s’è fermato! È stato l’unico che ci ha ignorato. Paradossale anche la situazione col sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. L’hanno “rimbalzato” mentre cercava di entrare nel backstage di un concerto di Mahmood; a noi, invece, assurdamente ci hanno fatto entrare».

So che vi vedremo anche sul set di “Beautiful”…
Amedeo: «Incredibile ma vero! Siamo cresciuti con nonna che guardava “Beautiful” tutti i giorni, a pranzo, e siamo finiti sul set con Eric Forrester! E ci hanno regalato una particina: siamo i figli nascosti di…».
Pio: «No, dai, non si può dire!».
Amedeo: «E va bene, ma comunque sarà tutto surreale».

Continuiamo a girare il mondo con questa stagione di “Emigratis”: andrete a Parigi, a Dubai, a Hollywood, e poi?
Pio: «Andremo in Brasile, a Londra, a Las Vegas… Ecco, a Las Vegas vivremo la situazione probabilmente più estrema della storia di “Emigratis”».

Chi sarà il protagonista?
Amedeo: «Non lo possiamo dire, lo vedrete nella terza puntata. Però vi diciamo che è una leggenda vivente del suo sport».

Alla fine di questa stagione direte nuovamente che non farete più “Emigratis”?
Amedeo: «Potremmo fare come i cantanti, che dicono sempre che sono all’ultimo tour. Anzi, avevamo pensato di dire che questo sarebbe stato il nostro ultimo programma insieme: fa sempre figo dire “ultimo”».
Pio: «A parte gli scherzi, avevamo sinceramente deciso di “deporre le armi”, ma la lunga pausa forzata del Covid ci ha fatto tornare la voglia di viaggiare. E abbiamo scoperto un mondo diverso. In Brasile, per esempio, stanno ancora vivendo intensamente la pandemia e la gente ha ancora più voglia di ridere, di divertirsi. Passatemi il termine, ma ci siamo ritrovati a essere quasi dei terapeuti per chi ha vissuto con noi questo programma: tante persone ci hanno ringraziato per aver fatto passare loro una giornata diversa. Sarà il Covid, sarà il nostro affiatamento, sarà che siamo sempre molto rispettosi verso gli altri (e lo so che non sembra!), ma s’instaura un rapporto fraterno con tutti e non c’è mai stato nessuno che ci abbia chiesto di non mandare in onda qualcosa».

L’anno scorso avete esordito su Canale 5 con lo show “Felicissima sera”: grande successo, ma anche alcuni attacchi per la vostra “scorrettezza politica”. Come vi preparate alle sgridate per “Emigratis”?
Pio: «Non vediamo l’ora, anche perché qui ci sono dei temi che, secondo noi, non sono stati ancora affrontati. Ogni volta ci chiediamo: “Che problema potrebbe nascere dalla messa in onda di questa cosa?”; se la risposta è: “Nessuno”, allora vuol dire che dobbiamo proprio crearlo noi».
Amedeo: «Pensa al “cat-calling” (l’apprezzamento volgare rivolto per strada a una donna, ndr): se nella vita reale è ormai quasi in disuso, “Emigratis” sarà tutto un approccio fallimentare nei confronti della figura femminile. Non fatto da Pio e Amedeo, ma da Bufalone e Messicano, due personaggi gretti e ignoranti che girano il mondo comportandosi così, due sfigatoni che ci provano sempre, ma puntualmente falliscono. E comunque sempre due personaggi: chi se la prenderebbe con Salvatore Esposito perché Genny Savastano in “Gomorra” spara alla gente?».

Tornati a casa, vedendo le vostre mogli e i vostri figli, che cosa avete detto riflettendo sulla vostra “perdita di dignità”: «Tutto questo l’abbiamo fatto per voi»?
Pio: «No, perché l’abbiamo fatto per noi!».
Amedeo: «Ecco, questa è una risposta sincera».
Pio: «Questo è un periodo in cui la gente ha davvero voglia di libertà e siamo certi che uno show così rappresenti bene la situazione».
Amedeo: «Questa invece è una risposta furba. Il fatto è che ci divertiamo moltissimo, e quindi alle nostre mogli diciamo: “Rassegnatevi”. E se ancora non si rassegnano, allora diciamo: “Rassegnatevi a rassegnarvi”».

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