Enzo Miccio: «Quanto vorrei fare un matrimonio da re»

Abbiamo chiesto al wedding planner più amato della tv come organizzare cerimonie in sicurezza

Enzo Miccio
5 Maggio 2021 alle 17:15

Periodo particolare, questo, per Enzo Miccio. Da un lato i suoi impegni in tv raddoppiano e lui ne è felicissimo. Dopo "Cortesie in famiglia", infatti, dal 5 maggio si aggiunge il mercoledì su Real Time alle 21.25 "Abito da sposa cercasi Puglia".

Dall’altro, il suo primo lavoro, quello di organizzatore di matrimoni, è fermo. Almeno per ora, ma si spera che con le vaccinazioni in aumento e i contagi in diminuzione, si possa ripartire quanto prima con le cerimonie festose di un tempo. «Ci si può sposare in chiesa o in comune con poche persone perché non c’è una legge che lo vieta, ma non è possibile organizzare alcun tipo di ricevimento. Per ora non c’è una data per la ripartenza del nostro settore, purtroppo. Io spero che si possa tornare a organizzare cerimonie da giugno, ma dobbiamo saperlo quanto prima, non da un giorno all’altro, perché se si è bravi ci vogliono almeno 30-40 giorni per fare tutto» racconta Miccio.

La paura dei contagi è ancora alta e non bisogna abbassare le guardia. Come si può organizzare un ricevimento di nozze senza pericoli per la salute?
«Con altre associazioni di categoria, abbiamo presentato un protocollo grazie al quale dimostriamo che è possibile fare un matrimonio in totale sicurezza con la responsabilità di tutte le persone coinvolte. Così facciamo ripartire la macchina organizzativa che è ferma da 14 mesi e interessa 80 mila società in crisi, tra artigiani e imprese piccole, medie e grandi».

Allora entriamo nel dettaglio e ci spieghi meglio la sua proposta.
«Intanto le regole cambiano a seconda del colore della regione, alla tipologia di evento e se sarà al chiuso o all’aperto. Per esempio, in zona rossa non si potrà fare niente. In zona arancione solo all’aperto e in zona gialla anche al chiuso, ma con alcune restrizioni. In ogni caso ci vuole un persona preposta a fare rispettare le norme di sicurezza che sono: il distanziamento, tenere la mascherina sempre, tranne che a cena, consentire l’ingresso solo a chi ha fatto il vaccino, il tampone o è guarito dal virus. Infine si possono organizzare eventi solo con posti a sedere preassegnati».

Quando avete girato "Abito da sposa cercasi Puglia" quali precauzioni avete usato?
«Abbiamo registrato a ottobre, per quasi due mesi. Siamo stati in un atelier nel Salento e il responsabile della sicurezza Covid ci ha fatto rispettare rigorosamente le regole: tamponi, distanza oltre il metro, gel disinfettante ogni quarto d’ora e se mi avvicinavo alla sposa per aggiustarle il velo, dovevo indossare la mascherina».

Un duro colpo per lei che è sempre così elegante…
«In realtà la mascherina la foderavo con le pochette della mia collezione in modo che fosse coordinata con il mio abito».

A proposito di collezione, quest’anno non presenterà i suoi abiti da cerimonia?
«No, siamo fermi alla scorsa stagione, anche perché non si potevano fare le fiere, sempre per l’incertezza che pesa sul nostro settore».

Per fortuna che c’è la tv. In quale dei due programmi si sente più a suo agio?
«Mostrano due Enzo diversi, ma con la stessa matrice emotiva. Ci metto il cuore in quello che faccio. Anche se posso sembrare cinico, mi affeziono alle persone. Ho accettato di fare "Cortesie in famiglia" per entrare nel cuore della famiglie italiane. L’altro Enzo invece è quello più professionale, rigido e so che è difficile lavorare con me. Per fortuna ho un ottimo staff che mi sopporta e supporta. Ma nel mio lavoro, se vuoi ambire all’eccellenza, devi essere spietato».

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