Ora sappiamo anche quando si svolgerà: il 10, 12 e 14 maggio 2022 al PalaOlimpico

L’attesa è stata più lunga del previsto, l’annuncio della città ospitante dell’edizione 2022 dell’Eurovision sarebbe dovuto arrivare a fine agosto. A candidarsi erano state 17 città italiane, ma a spuntarla è stata Torino. In mattinata è arrivato l'annuncio ufficiale.
Dopo Napoli (1965) e Roma (1991) tocca ora al capoluogo piemontese, finalmente arrivano anche le date ufficiali della manifestazione: le semifinali si svolgeranno il 10 e 12 maggio 2022, mentre la finale cade sabato 14 maggio.
Grande scalpore aveva fatto l’8 settembre la gif di una pizza pubblicata sul profilo ufficiale. Anzi, una pizza marinara, che ha dato il via alle più fantasiose supposizioni.
Poi, un lungo silenzio, ma l'8 ottobre si conclude l'attesa con l'annuncio della città piemontese. Sono stati i Maneskin nel 2021 a vincere l’edizione, regalando all’Italia il diritto di ospitare la manifestazione. Molto rigidi sono i parametri richiesti dall’European Broadcasting Union che ha preso la decisione insieme alla Rai.
Ha sicuramente aiutato la candidatura della città l’esperienza delle Olimpiadi invernali del 2006 e a confermarlo è l’Executive Supervisor dell’Eurovision Song Contest Martin Österdahl «Come abbiamo visto durante le Olimpiadi invernali del 2006, il PalaOlimpico supera tutti i requisiti necessari per mettere in scena un evento globale di questa portata e siamo rimasti molto colpiti dall'entusiasmo e dall'impegno della Città di Torino che accoglierà migliaia di appassionati il prossimo maggio».
Si tratta del primo Eurovision in Italia in trent’anni (31 per la precisione) e l’Ad Rai Carlo Fuortes ha espresso tutto il suo entusiasmo e ha commentato: «La scelta fatta dalla Rai, insieme all'EBU, non è stata facile visto l'altissimo livello delle proposte fatte dalle città concorrenti, che ringrazio per la loro entusiastica partecipazione. Da oggi inizia un viaggio emozionante per la Rai e la città di Torino che ci condurrà a maggio 2022. Una grande sfida per la Rai e per il nostro Paese».