Fabio Fazio: «Mi sento un po’ vecchio in un mondo di falsi giovani»

Torna con "Che tempo che fa" e racconta ridendo: «Io e Luciana Littizzetto ci sfidiamo a chi ha più acciacchi!»

Fabio Fazio
3 Ottobre 2021 alle 08:39

Fabio Fazio è al lavoro con la sua squadra: il 3 ottobre riparte con la 19ª stagione di “Che tempo che fa”.

Fabio, vacanze terminate e di nuovo al lavoro. A proposito di vacanze, è andato sulle sue adorate montagne quest’estate?
«Sì ma solo dieci giorni: troppo poco».

È riuscito a scalare?
«Macché. Mia figlia fa equitazione, aveva delle gare e siamo andati al seguito del cavallo: ormai è lui il vero capofamiglia!».

Non potendolo scalare, si consola con la gigantografia del Cervino appesa nel suo ufficio?
«Sì, ce l’ho davanti agli occhi in questo momento. Questa estate, un giorno, ho detto a mio figlio: “Ti porto a vedere il Cervino”. Siamo andati ma c’erano così tante nuvole che non si vedeva nulla: quel giorno sembrava che il Cervino se lo fossero portato via».

Il Cervino è sempre lì che l’aspetta.
«Beh, lui non si muove di certo!».

E lei si deve allenare per l’impresa!
«Hai voglia ad allenarmi…».

E per “Che tempo che fa” come si “allena”?
«Queste sono le settimane più belle, si prepara il programma ma non si va in onda. È molto divertente, c’è un clima allegro di… incoscienza. Come il primo giorno di scuola: pensi sia finita lì, poi ti accorgi che dopo diventa più impegnativo».

Il primo giorno di scuola i professori non interrogano…
«Invece la tv ti interroga sempre. E sempre di più: siamo alla 19ª edizione».

La 18ª è quella della maturità: quest’anno siete “più che maturi”.
«Vecchi, si dice vecchi. Orgogliosamente vecchi. Siamo nel mondo in cui i vecchi fanno finta di essere giovani, io invece voglio fare il vero vecchio (ride)».

Ma se ha il sogno di scalare il Cervino, di quale vecchio sta parlando?
«Di me. È bello l’alpinista con la barba bianca, no? Io me la sono fatto crescere. Il mio modello è il nonno di Heidi».

Sicuro? Quello è un po’ burbero.
«Non è distante dalla mia indole vera: l’eremitaggio alla fine per me è un sogno».

Cosa succede nella nuova stagione del programma?
«Ormai siamo “il talk circondato dai talk”… Siamo partiti da soli e adesso, tra imitazioni più o meno riuscite, programmi con ospiti e un pullulare di tavoli, è complicato arrivare la domenica sera cercando di essere originali. È più difficile di quello che sembra, ma bisogna difendere la propria originalità. Ci proveremo. Abbiamo fatto più di 1.200 puntate finora».

E ha avuto oltre 4.000 ospiti.
«Così mi hanno detto… io li conto tutti la sera, prima di dormire».

Ce ne anticipa qualcuno della nuova edizione?
«Verrà spesso a trovarci Michele Serra e dalla seconda puntata ci saranno Tullio Solenghi e Massimo Lopez».

Chi ci sarà nella prima puntata?
«Avremo Orietta Berti, la regina dell’estate, con Fedez e Achille Lauro: canteranno “Mille”, l’ultimo scampolo di sole dell’estate. Poi abbiamo il piacere di ospitare uno dei miei idoli, Nanni Moretti: un ospite che ha mille valenze importanti in questo momento per l’uscita dal Covid, per il cinema, per la ripresa, per la riapertura delle sale, ma anche per le nostre anime».

Nel cast fisso?
«Ci sarà il professor Burioni, per esprimergli non solo gratitudine, ma tutta la nostra solidarietà».

E poi la sua “Lucianina”.
«Certo! È fondamentale».

Vi siete sentiti prima di ricominciare?
«Noi ci sentiamo sempre. Le ultime telefonate sono molto allegre. Io e lei abbiamo la stessa età, e tra noi è scattata una gara, non dichiarata come tale, per vedere chi ha più acciacchi».

Vince chi ne ha di meno?
«Vince chi ne ha di più. Le nostre sembrano le telefonate col duplex degli anni 60: “Mi fa male il ginocchio…”. “Devi fare la fisioterapia”. Io invece non mi ricordo più niente, a cominciare dai nomi, questo è il mio primo problema».

Davvero?
«Sì. È una nemesi perché io ho sempre preso in giro mia mamma, che adesso ha molta più memoria di me. Mamma quando vedeva il Papa in televisione, mi diceva: “Sai, ho visto coso in tv”. “Chi?”. “Ma sì, sta a Roma”. “A Roma c’è tanta gente mamma…”. “Dai, quello a Roma che parla la domenica…”. “Chi è, Pippo Baudo?”. “Ma no… ecco, il Papa!”. Ora i ruoli si sono invertiti, è lei che mi aiuta».

Ma la gara tra lei e Luciana chi la vince?
«Ora sto vincendo io».

Quale asso ha calato?
«Il bruciore di stomaco la notte, con quello ho vinto».

Torniamo alle novità del programma.
«Al tavolo si alterneranno dei comici. Di Tullio Solenghi e Massimo Lopez ho già detto, poi ci saranno Ale e Franz, il Mago Forest, Lello Arena, Francesco Paolantoni, Riccardo Rossi e poi le anticipo che sarà spesso con noi anche Elio».

Quali ospiti sogna di avere?
«Tanti. È interessante raccontare i protagonisti del presente e stiamo lavorando anche su ospiti internazionali. Il sogno, realizzato, è stato il presidente Barack Obama l’anno scorso. E poi ci sono incontri che mi piacerebbe fare, io amo il tennis e sarebbe bello se venisse Roger Federer. Così come Steven Spielberg».

Ci sarà il pubblico?
«Una specie di “successione di Fibonacci” (in matematica è una successione di numeri interi in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti, ndr) ha stabilito che possiamo avere 83 persone in studio. Non 80 o 85, ma proprio 83, con il Green pass».

“Che tempo che fa” è il programma più social della tv.
«È una grande soddisfazione. Lo siamo anche quando non andiamo in onda. Allora spesso dico: “Perché non continuiamo a non andare in onda?” (ride)».

Perché siete i primi anche quando andate in onda.
«Sì, ma è più faticoso! Seriamente, ora il nostro stato d’animo è piacevole, allegro. Siamo in una sorta di passaggio epocale, è un programma che non ha più niente da dimostrare ed è atteso dal pubblico: questa è l’unica cosa che conta. “Che tempo che fa” ha una vita che va oltre il programma».

E lei come la vive?
«Come la vivevo agli inizi, con una certa rilassatezza: che non vuol dire pigrizia, ma credo di aver capito che alla fine quello che è davvero importante in questo programma sono gli incontri e le parole che vengono pronunciate. In questo senso più che l’attenzione alle malizie televisive, mi spinge la voglia di incontrare persone che spero diano a me e al pubblico qualcosa da tenere dentro. Questo è l’obiettivo».

Nino Frassica, Gigi Marzullo, Orietta Berti, Filippa Lagerbäck sono confermati. Altre novità?
«Stiamo facendo dei cambi di scenografia dal punto di vista grafico: ripartiamo dalle opere di Lucio Fontana e poi vorremmo che lo studio diventasse una sorta di spazio espositivo, un luogo nel quale si alterneranno opere d’arte».

Ha appena rinnovato il suo contratto con la Rai.
«Sì, per due anni».

Quali progetti ha?
«In una residua parte del cervello sto iniziando a ragionare su un programma che vorrei fare l’anno prossimo, quando festeggerò i miei 40 anni di carriera, sulla storia della televisione, della Rai. Una storia agiografica, analogica nel senso di “senza nessuna logica”, disordinata, senza le congiunzioni. Sto mettendo da parte idee, per ora tutte stupide, quindi potrebbero anche funzionare (ride). Nella mia testa dovrebbero essere quattro puntate. Poi mi dico: “È meglio farne tre. O forse due… ”. Vedremo».

Seguici