Angelo Russo (Catarella): «Sono io il più fedele a Montalbano!»

«Quando il commissario chiama, scatto subito sull’attenti. Dopo 21 anni di carriera in tv l’agente Agatino si meritato una promozione!» dice l’attore

Angelo Russo nei panni dell’agente Agatino Catarella
13 Marzo 2020 alle 11:15

Nel primo dei due nuovi episodi di Montalbano andato in onda il 9 marzo, come di consueto uno strafalcione di Catarella ci ha fatto sorridere: l’irresistibile agente Agatino, centralinista e tuttofare del Commissariato di Vigata, annuncia sulla soglia della porta che è in arrivo una «guardia giurante». Ovvero una guardia giurata, un metronotte per essere più precisi, che ha a che fare con il furto avvenuto in una villetta disabitata... Ma questo è solo l’ultimo dei tanti “azzardi linguistici” (vedi box nella pagina accanto) che rendono il personaggio interpretato dall’attore ragusano Angelo Russo così popolare e così simpatico.

Caro Angelo, in questi giorni quale sarebbe il tormentone di Catarella?
«Il “coroni” virus sicuramente. Ma senza allarmismi: Catarella lo ha già arrestato. Qui a Ragusa ha già preso lui e tutti gli altri “super virus”, il problema è risolto».

Di cosa si occuperà in “La rete di protezione”, il prossimo episodio del 16 marzo?
«Catarella collabora: quando Montalbano si troverà a dover affrontare un caso di cyberbullismo, lui scatterà subito sull’attenti e, come sempre, si alzerà dalla sua postazione di centralinista ed entrerà nella stanza di Montalbano sbattendo inavvertitamente la porta. E dopo le scuse e i convenevoli di rito, storpierà i nomi... Ma è sempre lui a dare le notizie».

L’uomo giusto al posto giusto?
«“Eccerto”. Un po’ mi rispecchia: pure io, anche quando non indosso la divisa, sono uno “priciso”. Tutti gli attori del cast sono fedeli al commissario, mai io di più».

Come si è trovato con Luca Zingaretti nel doppio ruolo di protagonista e regista?
«Quando Alberto Sironi (lo storico regista di Montalbano, ndr) ci ha lasciati, è stata la cosa più naturale affidare a Luca la regia. E lui ci ha saputo guidare. A me o a Cesare (Bocci, nei panni di Mimì Augello, ndr) non ha mai detto: “Fai così, fai colì”. Ormai andiamo a braccio, sappiamo come fare».

Con gli altri ragusani del cast, come Giovanni Guardiano che interpreta Jacomuzzi della Scientifica, parla in dialetto?
«Non serve: ci capiamo anche in silenzio, basta una “taliata” (uno sguardo, ndr)».

Dica la verità, dopo 21 anni di onorato servizio in tv, Catarella non meriterebbe una promozione almeno a sovrintendente?
«Ora ora, ma solo per anzianità, lo hanno promosso assistente capo. Ma lui non fa mai concorsi, a parte quello di “informaticcia”, che ha vinto. L’unico».

Lei “di pirsona pirsonalmente” se la cava con l’informatica?
«In realtà io di Internet non ci capisco molto. I social come Instagram, infatti, me li cura mia figlia Leandra, che è una bravissima fotografa».

Sua figlia è grande. La chiama ancora Lillina?
«Ha 27 anni, ma è sempre Lillina, la piccolina mia. I figli restano “picciriddi” tutta la vita».

Della vita privata di Catarella non si sa nulla. Lei come se la immagina?
«Secondo me, Catarella ha una moglie spiritosa come la mia Laura. E un cagnolino come Heidi, la nostra Cavalier King. Ma niente figli: sennò che facciamo, “Catarella 2 - La vendetta”?».

Altri segni particolari?
«Goloso, come me».

Il suo piatto preferito?
«Qui a Ragusa fanno una pasta con i legumi e le cotiche di maiale unica. Ne potrei mangiare all’infinito».

Non avrà già ripreso i 13 chili persi a “Ballando con le stelle”?
«Un paio sì. Mi trattengo a fatica: faccio tre diete perché con una sola si mangia troppo poco».

Dopo un talent, farebbe anche un reality come “Pechino Express”?
«Sarebbe bella la coppia Catarella-maresciallo Cecchini di “Don Matteo”, uno della Polizia e uno dei Carabinieri. Nino Frassica è un uomo splendido e un comico “frecciante”: come mette a bersaglio lui le battute non c’è nessuno».

E se la chiamassero per “L’isola dei famosi”, ci andrebbe?
«No, lì si fa la fame! Entrerei per curiosità nella Casa del “Grande Fratello”, per capire perché ’ste vip sono vamp e fanno bibì, bibò...Vorrei un incontro ravvicinato del terzo tipo e direi: “Andate a farivi tutte na passiata!”».

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