Aspettando “I Medici. Nel nome della famiglia”: i diari di Lorenzo il Magnifico – Settimo episodio

Il 2 dicembre torna la fiction di Raiuno con la sua terza stagione. Per ingannare l'attesa, ripercorriamo gli otto episodi della seconda attraverso i diari di Lorenzo il Magnifico

29 Novembre 2019 alle 16:31

Il 2 dicembre torneranno "I Medici" con la terza stagione. Per ingannare l'attesa, ripercorriamo gli otto episodi della seconda attraverso i diari di Lorenzo il Magnifico.

• "I Medici - Lorenzo il Magnifico": trama, cast e personaggi
• Primo diario
• Secondo diario
• Terzo diario
• Quarto diario
• Quinto diario
• Sesto diario

a cura di Sofia Astrologo

Firenze, 22 aprile 1478
Qualche sera fa è arrivata una lettera a Palazzo Medici… mi ha dato modo di pensare… Salviati e Francesco Pazzi sono a Roma… in piena notte… di nascosto. Che stiano tramando qualcosa? Clarice ha cercato di rassicurarmi… abbiamo un buon esercito… ma dopo l’omicidio di Sforza i soldati non mi sembrano più sufficienti. Con tutte queste guardie a palazzo mi sento come in gabbia… debole. L’alleanza tra Milano, Firenze e Venezia deve essere onorata… soprattutto ora che le cose con il Vaticano non vanno molto bene…

Sandro e Giuliano poi sono ancora in lite… Sandro ha perso la sua musa… Giuliano il suo grande amore… si danno la colpa l’un l’altro. Non sono lucidi… e senza il loro appoggio è tutto ancora più complicato. Ho chiesto a mio fratello di andare a Roma per cercare di raggiungere una conciliazione con Sisto IV… a Sandro ho chiesto di proporre i suoi servigi al Vaticano, ma entrambe si sono rifiutati.

Clarice ha insistito per andare a Roma… vuole aiutarmi… suo zio il Cardinal Orsini è alla Curia… non so come farei senza di lei. Si è scusata della mia assenza… ha informato il Vaticano che devo rimanere a Firenze per ricevere personalità da Milano e Venezia… Padre Carlo mi rappresenterà in tutte le trattative… ma c’è un problema: non sappiamo dove sia.

Oggi c’è stata la messa per la cerimonia pasquale di Firenze. Sono venuti con me il giovanissimo Duca Gian Galeazzo Sforza e sua madre, la reggente, Bona di Savoia. Tornato a Palazzo ho trovato Giuliano ubriaco… ho cercato di fargli capire che ho bisogno del suo aiuto… il nostro trattato con Venezia e Milano va salvaguardato il più possibile… solo così costringeremo il Papa ad una conciliazione… ma il disprezzo e l’odio lo stanno logorando… non riesce a pensare ad altro che a Simonetta. Mi dispiace vedere mio fratello così, vorrei fare qualcosa…

Firenze, 23 aprile 1478
Io e Clarice siamo stati informati che il nipote di Sisto IV, Raffaele Riario, di soli 18 anni, è un nuovo cardinale. E’stato inviato dal Papa a Firenze come simbolo di pace… pensavamo che sarebbe venuto con lui Padre Carlo, ma ha scritto a Clarice che non potrà esserci… in latino… ma lui sa che lei non lo comprende… non è da Carlo una dimenticanza simile.

Secondo Clarice c’è qualcosa che non va… qualcosa preoccupa Carlo… mi sembra tutto molto strano…

Con il Cardinal Riario stamattina sono arrivati Salviati e uno stuolo di uomini che sinceramente non ci aspettavamo.

Abbiamo organizzato un banchetto in suo onore…abbiamo dovuto invitare a Palazzo tutte le famiglie più influenti di Firenze…compresi i nostri nemici…era percepibile la tensione… Salviati interveniva in ogni discorso… Jacopo e Francesco Pazzi continuavano a guardarsi intorno… e soprattutto c’erano tantissimi uomini armati.

Giuliano non si è presentato… questa sua noncuranza nei confronti delle responsabilità familiari mi fa arrabbiare. Deve iniziare a riprendersi… e con lui Sandro... sono troppo ostinati nel loro dolore.

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