Aurora Ruffino è felicissima di recitare ne «I Medici»

Nella serie interpreta Bianca, la sorella del celebre Lorenzo de’ Medici che va in sposa a Guglielmo de’ Pazzi. «Ho combattuto tantissimo per questo ruolo» spiega l’attrice, che studia recitazione da quando era giovanissima

Aurora Ruffino con Daniel Sharman nella fiction «I Medici - Lorenzo il Magnifico»
8 Novembre 2018 alle 15:22

Da quando ha interpretato Cris nella fiction di successo di Raiuno «Braccialetti rossi» e ha recitato nel film di Saverio Costanzo «La solitudine dei numeri primi», Aurora Ruffino ha preso il volo.

E la sua agenda è fittissima di impegni professionali. Di recente, infatti, l’abbiamo ammirata nella serie «Non dirlo al mio capo 2» nei panni  di Cassandra, avvocatessa scontrosa e insicura che lavora nello studio legale del protagonista, Enrico Vinci (Lino Guanciale).

Ora, messa da parte la toga, stiamo vedendo Aurora avvolta in corsetti e straordinari costumi del Rinascimento nella fiction «I Medici - Lorenzo il Magnifico». Qui interpreta Bianca, la sorella del celebre Lorenzo de’ Medici (Daniel Sharman) che va in sposa a Guglielmo de’ Pazzi (Charlie Vickers). «Ho combattuto tantissimo per questo ruolo» spiega l’attrice, che studia recitazione da quando era giovanissima.

«È stato difficile, ho fatto una serie infinita di provini e alla fine ce l’ho fatta: questo è il mio primo lavoro in una coproduzione internazionale recitando in inglese» prosegue Aurora, che appena ha una pausa dal lavoro vola all’estero per perfezionarsi. Come spiega lei stessa: «Un paio di mesi prima di cominciare le riprese mi sono preparata tutti i giorni per tre ore con un vocal coach e quando sono arrivata sul set sapevo già le battute di tutta la serie a memoria. Il venerdì, poi, uscivamo tutti insieme a divertirci: cena fuori, karaoke e poi a ballare».

E sui costumi dice: «Quegli abiti sono il sogno di tutte noi donne fin da bambine, mi sentivo una principessa. Sono meravigliosi ma indossandoli ho scoperto un lato negativo: sono fatti di tessuti pesanti e lunghi fino a terra. La sera rientravo in camerino portandomi dietro, sotto la gonna, tutto quello che c’era in terra. E se si pensa che all’epoca si andava a cavallo per le strade...». Il tempo di preparazione la mattina? «Circa un’ora e mezza. Non portavo parrucche, perciò mi arricciavano e mi acconciavano i miei capelli». 

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