Presentata alla 78°Mostra Internazionale D’arte Cinematografica di Venezia, arriva "Blanca", la nuova fiction crime con Maria Chiara Giannetta, Giuseppe Zeno e Pierpaolo Spollon, in onda in prima visione su Rai1 da lunedì 22 settembre. La serie in sei episodi diretti da Jan Maria Michelin è liberamente tratta dall’omonimo romanzo di Patrizia Rinaldi (edito da E/O nel 2009) e racconta la storia di una giovane donna non vedente che lavora come consulente della polizia.
La fiction, una co-produzione di Lux Vid e Rai Fiction, è la prima produzione al mondo ad aver utilizzato l’olofonia, una speciale tecnica di registrazione del suono che permette di riprodurlo in modo simile a come viene percepito dall'apparato uditivo dell’uomo. Ascoltando la serie con semplici cuffie, lo spettatore sentirà come se fosse al posto di Blanca, per capire meglio come sente lei e come ricostruisce il mondo.
Anche per questo "Blanca" rappresenta un’autentica novità nel panorama delle produzioni televisive. La serie ha inoltre beneficiato di una speciale consulenza artistica del Maestro Andrea Bocelli, che ha descritto agli sceneggiatori il "mondo dei non vedenti" e ha fatto un piccolo training alla nostra protagonista.
La fiction racconta la storia di Blanca Ferrando, una donna non vedete fin da bambina che riesce a farsi strada grazie all’aiuto del fedele amico a quattro zampe Lineo. La ragazza corona il suo sogno quando diventa collaboratrice di polizia, anche se per ora si tratta di uno stage di sei mesi. Il suo arrivo in commissariato porta una ventata di aria nuova in un ambiente di lavoro maschilista e un po’ retrogrado, tanto che deve scontrarsi con la diffidenza dei nuovi capi e colleghi. Dovrà relazionarsi con il commissario Bacigalupo, interessato solo ad arrivare alla pensione senza troppi problemi, e con l’ispettore Liguori, figlio di un nobile decaduto e di un’avvocatessa senza scrupoli. Per conquistare la fiducia di entrambi, Blanca dovrà dimostrare che può dare un contributo originale alle indagini, grazie al suo talento nel décodage, cioè la capacità di analizzare nelle telefonate e nelle intercettazioni suoni e rumori che sfuggono a un udito meno sviluppato del suo.
Ha perso la vista quando era poco più che una bambina, in un drammatico incendio in cui è morta la sorella maggiore. In quell’occasione la sua testimonianza era stata decisiva per identificare il colpevole, unico conforto nel primo periodo della sua cecità. Da allora ha fatto molta strada: ha imparato a muoversi con l’aiuto del suo cane guida Linneo, a orientarsi al buio, a leggere a fondo gli stimoli tattili, sonori e olfattivi, a ricostruire nella sua mente spazi e punti di riferimento. Quando qualcosa dell’ambiente circostante attira la sua attenzione è come se lei entrasse in una “stanza nera”, in cui isola il suono prodotto da una cosa o una persona, mentre tutto il resto scompare.
Ogni episodio è incentrato su un caso giallo con un’ambientazione legata a Genova e racconta uno specifico ambiente sociale, quartieri abitati da ceti diversi, rivelando il carattere multiforme di questa città, ancora poco esplorata dalla fiction televisiva.
Oltre ai gialli verticali, la serie racconta la vita sentimentale di Blanca, attratta e divisa tra due uomini, il collega Liguori e l’amico Nanni, il suo rapporto con Lucia, figlia dodicenne della vittima del primo caso di puntata, e con il padre. Attraverso flashback del suo passato si racconteranno il legame con la sorella e l’incendio in cui ha perso la vita, un evento accidentale che continua ad alimentare i sensi di colpa della nostra protagonista. Dovrà fare i conti anche con il suo passato: alcuni dei personaggi coinvolti nella morte della sorella torneranno a farsi vivi con lei, fino alla scoperta di un'altra verità.
Giovane e vitale, Blanca arriva in commissariato piena dell’energia che può avere una ragazza nel momento in cui si trova davanti la possibilità di realizzare il sogno che coltiva fin da bambina: diventare una consulente della polizia. Inizialmente si scontra con la diffidenza di tutti. Dopo aver perso la vista a dodici anni in un incendio, ha imparato a orientarsi nel buio con il suo cane Linneo e l’aiuto degli altri sensi, quasi veri e propri superpoteri che le permettono di dare un contributo tutto suo alle indagini e finalmente di mettersi alla prova sul campo come ha sempre desiderato. Questo la porterà a scoprire persone, realtà diverse e anche qualcosa del suo passato che Blanca non avrebbe mai immaginato.
Il primo a restare affascinato da Blanca è l’ispettore Liguori. Figlio di un nobile decaduto e un’avvocatessa senza scrupoli, anche per via del suo passato turbolento, di cui scopriremo via via più tasselli, ha un profondo senso di giustizia e sul lavoro non si risparmia mai. Nel privato invece si sottrae alle relazioni stabili: fa girare la testa alle donne, ma nessuna lo smuove mai sul serio. Blanca però non è come tutte le altre e l’ispettore si ritroverà a fare i conti con una donna capace di fargli perdere la testa per davvero.
Nanni è un giovane chef di specialità genovesi e Blanca incrocia il suo cammino durante uno scontro burrascoso, quando scrive una recensione pessima a un piatto ordinato d’asporto dal suo ristorante. Da quel primo incontro nasce un’amicizia e i due iniziano a frequentarsi: Nanni è brillante, premuroso, sempre attento con lei, tutto il contrario di Liguori che Blanca fatica a decifrare. Sarà davvero lui la persona giusta da avere a fianco?
Il commissario Bacigalupo, scarpe grosse e cervello fino, somiglia molto a Genova, la sua città: come lei non vuole essere disturbato e non dà confidenza facilmente. Non è sempre stato così, ma oggi l’idealismo giovanile ha lasciato il posto ad un fare pragmatico e cinico. Blanca porterà in commissariato una ventata di entusiasmo e sarà l’unica davvero in grado di tenere testa ai ragionamenti e ai mugugni del commissario.
Lucia è la figlia della donna attorno a cui si svolgono le indagini del primo caso di puntata. Ha una lingua affilata ed è molto sveglia, anche più matura della sua età: scopriamo che è stata costretta a crescere in fretta per la situazione in cui si ritrova, con due genitori a cui il crollo del ponte Morandi ha fatto perdere l’attività di una vita, costringendoli a reinventarsi come possibile, a scapito della serenità familiare. Per questi trascorsi Lucia è chiusa a riccio, ma Blanca riuscirà piano piano a conquistare la sua fiducia e instaurare con lei un legame speciale.
L’agente Carità, a sua volta molto “genovese” nella sua indolenza, è la spalla di Bacigalupo e Liguori nelle loro indagini e anche nelle loro frequenti schermaglie al vetriolo. Blanca porterà scompiglio anche nelle sue giornate: Carità ne è profondamente ammirato e resta spesso senza parole, perché non ha mai visto una stagista, per giunta non vedente, lavorare al pari di tutti gli altri colleghi e risolvere casi così brillantemente.
Alberto, lo zio di Blanca, è un magistrato: anche se non lavora direttamente con la Polizia, il suo incarico in Procura lo porta spesso a contatto con il commissariato. L’uomo non è d’accordo con il fatto che Blanca faccia uno stage in Polizia: non pensa sia un lavoro adatto a lei e vorrebbe proteggerla. Del resto si occupa di lei da quando era piccola e aveva con lei e la sorella Beatrice un legame molto forte. Ma Blanca non lo ascolta e continua per la sua strada, quindi non può far altro che restarle accanto e sostenerla nelle sue scelte.
Chi è abituato al carattere esuberante di Blanca è suo padre. Leone è rimasto a vivere al paese, mentre la figlia ha deciso di trasferirsi nella vecchia casa in città che la famiglia ha lasciato dopo la tragedia. Il padre è stato la colonna portante di Blanca: quando la ragazzina ha perso la vista le ha messo accanto Linneo e l’ha spronata a imparare a essere forte e indipendente nonostante la sua condizione. Oggi è orgoglioso della donna che è diventata, ma prova anche apprensione per il tipo di lavoro che ha scelto e i due si scontrano in continuazione quando Blanca si mette in situazioni più grandi di lei.
La madre dell’ispettore Liguori è un avvocato di grido in uno dei più importanti studi legali della città: è famosa per non perdere mai un processo e tutto in lei, dalle abitudini al modo di vestire, ci parla di successo. Tutto tranne il rapporto con il figlio, che presto scopriamo burrascoso per motivi che risalgono all’infanzia di Liguori, durante la quale un segreto gli ha fatto perdere la fiducia nella madre e ha danneggiato la loro famiglia.