Nella fiction l’attrice è Maria, moglie di Giovanni (Thomas Trabacchi, suo compagno anche nella realtà) e mamma della migliore amica di Laura (Caterina Biasiol), la giovane sul cui omicidio indagano i detective Luisa Ferrari (Ambra Angiolini) e Andrea Baldini (Giorgio Pasotti)

«Se finora il mio personaggio è rimasto al margini della storia, avrà un ruolo di rilievo nell’ultima puntata della serie». Così Carlotta Natoli alimenta la nostra già grande curiosità sul finale di "Il silenzio dell’acqua", in onda domenica 31 marzo su Canale 5. Nella fiction l’attrice è Maria, moglie di Giovanni (Thomas Trabacchi, suo compagno anche nella realtà) e mamma della migliore amica di Laura (Caterina Biasiol), la giovane sul cui omicidio indagano i detective Luisa Ferrari (Ambra Angiolini) e Andrea Baldini (Giorgio Pasotti).
Carlotta, cosa ci aspetta?
«Questa è una serie crime, ovvero carica di suspence, di intrighi e misteri. Tutti si conoscono e hanno qualcosa da nascondere. Nessuno è al di sopra di ogni sospetto. Lo spettatore resta spiazzato anche perché i colpi di scena non mancano di certo. Posso solo anticipare che Maria subirà un forte shock».
Cosa le piace di questa serie?
«Trovo interessante la descrizione della realtà di una piccola cittadina in cui dietro un’apparente serenità si nascondono ferite, ambiguità e cose non dette».
Qual è la ferita di Maria?
«Lei vuole tenere in piedi la famiglia pur sapendo che il marito non ha mai smesso di amare un’altra donna».
Lei come si comporterebbe?
«Per me le relazioni di coppia implicano compromessi. Ma ci sono dei limiti. Amare significa scegliersi, non “accontentarsi” di stare con qualcuno».
È stato difficile recitare a fianco del suo compagno di vita?
«Diciamo che avrei preferito che avessimo avuto il ruolo di due persone che si amano davvero. Ho dovuto tirar fuori tutte le mie energie per calarmi in una situazione sentimentale carica di angosce».
Ed è dura essere entrambi attori?
«Ci sono momenti intensi di lavoro ma, per fortuna, abbiamo anche molto tempo per noi e per stare con nostro figlio (Teo, 13 anni, ndr)».