Carmine Buschini, intervista a Leo di Braccialetti Rossi

Parla il giovane attore che interpreta il coraggioso Leo nella fiction di Raiuno che sbanca l'Auditel

Carmine Buschini è Leo in «Braccialetti Rossi»  Credit: © Jacopo Brogioni
10 Marzo 2015 alle 15:27

Da quando le fan hanno scoperto l’indirizzo, sotto casa sua campeggiano striscioni che grondano amore. La sera nel cielo volano lanterne cinesi a forma di cuore. E per strada tutte lo fermano per un autografo. Quella di Carmine Buschini, il Leo di «Braccialetti rossi», è la storia straordinaria di un ragazzo normale. Un adolescente che frequenta l’ultimo anno di liceo scientifico ed è appena tornato dalla gita scolastica a Praga. Dove è stato riconosciuto pure lì! 

Le sue fan ne sanno una più del diavolo…
«Mi sorprendono e mi fanno sorridere. Pensi che qualche tempo fa due ragazze sono partite in treno dalla Puglia, sono arrivate nel mio paese,  Longiano, vicino a Forlì, sono andate dal parrucchiere a farsi belle e poi hanno atteso l’uscita da scuola».

Con «Braccialetti rossi» le è cambiata la vita.
«Già. Due anni fa ho fatto due provini: uno per “Braccialetti” e l’altro per uno spot pubblicitario (ve lo ricordate nei panni del “presidente” della Coca-Cola negli spot del 2013? ndr). Mi hanno preso in tutti e due. Erano i primi casting che facevo in vita mia. Da lì è cambiato tutto».

In che modo?
«Ad esempio, non ero mai stato fuori dall’Italia e non avevo mai preso un aereo, invece mi sono ritrovato a Belgrado per una settimana a girare quello spot».

Ha sempre desiderato recitare?
«Sì, ma era un sogno che tenevo nascosto. Oltre che un lavoro, poi, recitare è anche un modo per conoscersi meglio».

Anche la seconda stagione di «Braccialetti» sta facendo grandi ascolti. Qual è il segreto di questo successo?
«Nonostante i personaggi siano cresciuti, siamo riusciti a ricreare la stessa magia. Poi credo che il pubblico si sia affezionato ai valori che trasmettiamo: il coraggio,  l’amore, l’amicizia. Leo e gli altri sono diventati riferimenti per tanti ragazzi non per la bellezza, ma per come reagiscono alla sofferenza, stando insieme».

Leo le somiglia?
«Lui è più istintivo, mentre io sono più riflessivo, ma nel complesso siamo simili. Anch’io se ho un problema lo tengo per me». 

Le sue passioni?
«Lo sport, pallanuoto e palestra. E poi la musica, suono e canto. Ermal Meta, uno dei cantanti della colonna sonora di “Braccialetti”, mi ha regalato una chitarra. La porto sempre con me e quando sono giù di morale la imbraccio e inizio a suonare». 

Ha scritto delle canzoni?
«Una sola, quando avevo dieci anni: s’intitola “Vivendo”. Ogni anno la rimaneggio, ma mi rappresenta sempre benissimo. Però resterà chiusa nel cassetto». 

Senta, questa domanda gliela devo fare per tutte le fan. È fidanzato?
«No. In amore sono all’antica, non parto in quarta al primo appuntamento. Io mi innamoro realmente di una persona. E per farlo devo conoscerla bene, non fermarmi solo all’aspetto fisico».

E cosa la colpisce di più in una ragazza?
«Gli occhi e il sorriso, perché rivelano chi è veramente. Mi piacciono le ragazze sicure ma non troppo, ci vuole una sana timidezza. Insomma, una via di mezzo tra la forza di Nina (interpretata da Denise Tantucci, ndr) e la dolcezza e la fragilità di Cris (Aurora Ruffino, ndr)».

A giugno la attende l’esame di maturità. E poi?
«Dovrebbe esserci la terza stagione di “Braccialetti” e due progetti per il cinema. Farò l’esame per entrare al Centro sperimentale di cinematografia e mi trasferirò a Roma».

Le fan sono informate. 

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