Parla il giovane attore che interpreta il coraggioso Leo nella fiction di Raiuno che sbanca l'Auditel
Da quando le fan hanno scoperto l’indirizzo, sotto casa sua campeggiano striscioni che grondano amore. La sera nel cielo volano lanterne cinesi a forma di cuore. E per strada tutte lo fermano per un autografo. Quella di Carmine Buschini, il Leo di «Braccialetti rossi», è la storia straordinaria di un ragazzo normale. Un adolescente che frequenta l’ultimo anno di liceo scientifico ed è appena tornato dalla gita scolastica a Praga. Dove è stato riconosciuto pure lì!
Le sue fan ne sanno una più del diavolo…
«Mi sorprendono e mi fanno sorridere. Pensi che qualche tempo fa due ragazze sono partite in treno dalla Puglia, sono arrivate nel mio paese, Longiano, vicino a Forlì, sono andate dal parrucchiere a farsi belle e poi hanno atteso l’uscita da scuola».
Con «Braccialetti rossi» le è cambiata la vita.
«Già. Due anni fa ho fatto due provini: uno per “Braccialetti” e l’altro per uno spot pubblicitario (ve lo ricordate nei panni del “presidente” della Coca-Cola negli spot del 2013? ndr). Mi hanno preso in tutti e due. Erano i primi casting che facevo in vita mia. Da lì è cambiato tutto».
In che modo?
«Ad esempio, non ero mai stato fuori dall’Italia e non avevo mai preso un aereo, invece mi sono ritrovato a Belgrado per una settimana a girare quello spot».
Ha sempre desiderato recitare?
«Sì, ma era un sogno che tenevo nascosto. Oltre che un lavoro, poi, recitare è anche un modo per conoscersi meglio».
Anche la seconda stagione di «Braccialetti» sta facendo grandi ascolti. Qual è il segreto di questo successo?
«Nonostante i personaggi siano cresciuti, siamo riusciti a ricreare la stessa magia. Poi credo che il pubblico si sia affezionato ai valori che trasmettiamo: il coraggio, l’amore, l’amicizia. Leo e gli altri sono diventati riferimenti per tanti ragazzi non per la bellezza, ma per come reagiscono alla sofferenza, stando insieme».
Leo le somiglia?
«Lui è più istintivo, mentre io sono più riflessivo, ma nel complesso siamo simili. Anch’io se ho un problema lo tengo per me».
Le sue passioni?
«Lo sport, pallanuoto e palestra. E poi la musica, suono e canto. Ermal Meta, uno dei cantanti della colonna sonora di “Braccialetti”, mi ha regalato una chitarra. La porto sempre con me e quando sono giù di morale la imbraccio e inizio a suonare».
Ha scritto delle canzoni?
«Una sola, quando avevo dieci anni: s’intitola “Vivendo”. Ogni anno la rimaneggio, ma mi rappresenta sempre benissimo. Però resterà chiusa nel cassetto».
Senta, questa domanda gliela devo fare per tutte le fan. È fidanzato?
«No. In amore sono all’antica, non parto in quarta al primo appuntamento. Io mi innamoro realmente di una persona. E per farlo devo conoscerla bene, non fermarmi solo all’aspetto fisico».
E cosa la colpisce di più in una ragazza?
«Gli occhi e il sorriso, perché rivelano chi è veramente. Mi piacciono le ragazze sicure ma non troppo, ci vuole una sana timidezza. Insomma, una via di mezzo tra la forza di Nina (interpretata da Denise Tantucci, ndr) e la dolcezza e la fragilità di Cris (Aurora Ruffino, ndr)».
A giugno la attende l’esame di maturità. E poi?
«Dovrebbe esserci la terza stagione di “Braccialetti” e due progetti per il cinema. Farò l’esame per entrare al Centro sperimentale di cinematografia e mi trasferirò a Roma».
Le fan sono informate.