Tra gli oltre sei milioni di spettatori della prima puntata di Che Dio ci aiuti ce n’era una molto speciale: suor Angela. O meglio, la sua interprete

Tra gli oltre sei milioni di spettatori della prima puntata di Che Dio ci aiuti ce n’era una molto speciale: suor Angela. O meglio, la sua interprete Elena Sofia Ricci...
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Come ha vissuto l’esordio?
«Piangendo. Guardavo la puntata per la prima volta e mi sono commossa quando Azzurra (Francesca Chillemi) si è confrontata con suor Angela dopo la morte di Guido».
È il personaggio Lino Guanciale. Non mancherà agli spettatori?
«Certo, ma d’altra parte un punto di forza della serie è proprio il coraggio di cambiare volti e temi. Se vuoi tenere incollati gli spettatori per tanti anni, devi anche scioccarli».
Cosa altro ci aspetta?
«Per suor Angela questo sarà l’anno della crisi. La morte di Guido e del piccolo Davide minerà la sua fiducia. Dovrà capire se è ancora in grado di aiutare gli altri. Questa svolta è stata un’idea mia, e l’ho avuta prima di perdere persone importanti: mia mamma, Carlo Vanzina, Fabrizio Frizzi, Ennio Fantastichini. Anch’io ho provato le stesse cose. Suor Angela però ha una forza interiore invincibile: ci sarà la crisi, ma anche molti momenti di allegria».
Ormai il personaggio di suor Angela è popolare come Don Matteo...
«Adoro la dolcezza di Terence Hill, ma se proprio dobbiamo fare un confronto, la vedo più simile a Don Camillo: ribelle e spiritosa».
E ora come festeggia?
«Mi godo l’affetto del pubblico e la nascita della mia ultima opera: un profumo che porta il mio nome e che ho presentato appena due mesi fa».
Ci sarà una sesta stagione?
«Non me ne parli ora: per i prossimi due anni sono impegnatissima! Però è anche vero che dal personaggio di suor Angela non riesco proprio a separarmi...».
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