Alla scoperta della meravigliosa Assisi e dei luoghi della fiction insieme a Suor Costanza!
Suor Costanza è il personaggio interpretato da Valeria Fabrizi nella fiction di Raiuno Che Dio ci aiuti. Ogni giovedì l'appuntamento con lei è qui su Sorrisi con il suo racconto della meravigliosa Assisi.
Ottavo appuntamento, i parchi segreti di Assisi
Ebbene sì: siamo arrivati alla fine di questo viaggio Angioletti. Ma voi potete comunque continuare a visitare i meravigliosi luoghi di Assisi e dintorni, io vi ho dato alcuni spunti ma potreste andare all’infinito…
Dovete sapere che esiste un parco antichissimo chiamato il Parco Regina Margherita, dagli assisani anche detto il Pincio, a poca distanza da piazza Matteotti in pieno centro storico, tra due Porte principali: Porta Cappuccini e Porta Nuova. L‘interesse per quest‘area é legato alla sua storia. Il Parco Regina Margherita nasce dalla trasformazione della "Selva dei Cappuccini" che era di proprietà della Chiesa. Oggi, l’unica testimonianza dell'esistenza dell‘antico Convento, é la porta posta sulla cinta muraria con la sua Chiesa omonima detta, appunto, dei Cappuccini.
La “Selva dei Cappuccini”, antica di secoli, è così denominata poiché nel 1595 i frati vi costruirono il nuovo Convento in luogo della Confraternita di sant’Antonio e occupava quella vasta zona della collina chiusa tra le mura che corrono dalla Porta Sant’Antonio, detta poi dei Cappuccini, fino al torrione sovrastante alla Porta Nuova. Con l’Unità d’Italia passò al Demanio dello Stato e poi al Municipio che nel 1881 approvò la trasformazione in “Pubblico Giardino. I cittadini manifestano il desiderio di poter godere della Selva. Sapevate che è ricca di Quercus ilex? Una pianta di notevole pregio non solo, perché fin dalla cultura greco romana era considerata oggetto di culto religioso, ma anche perché il leccio era paesaggisticamente ben integrato nel contesto urbanistico ambientale di Assisi, in perfetta sintonia con il colore della pietra con cui è costruita la città.
L’inaugurazione ebbe luogo il 12 novembre 1882, in occasione delle festività per il settimo centenario della nascita di san Francesco. Nel 1903 fu dedicato alla regina Margherita in visita in Assisi. Durante il corso dei decenni il giardino ha ricoperto un ruolo socialmente e culturalmente rilevante per la cittadinanza. Dal dopoguerra agli anni '50-'60 il parco diventò luogo di forte aggregazione quotidiana di mamme e bambini, ma anche punto di incontro per manifestazioni e celebrazioni della città.
Il Giardino ha una superficie di 10.000 mq suddivisa in tre zone: qui è possibile immergersi nella natura, riscoprendo nel verde la meravigliosa ricchezza che nella natura si trova. La zona ludica prevede attività all'aperto, con un'ampia terrazza panoramica. La zona meditativa, lasciata a bosco, è costituita da percorsi e sentieri ad andamento sinuoso, adatti alla meditazione e al recupero dello spirito del luogo: qui si avverte ancora quell’atmosfera ombrosa originaria della vecchia selva!
La zona ricreativo-romantica è certamente la mia preferita: è situata nella parte alta del parco ed è composta da terrazzamenti comunicanti.
Salendo ancora si arriva alla collina del belvedere, così chiamata, perché permette di godere la vista di un caratteristico angolo della città. Qui potete perdervi in un percorso sensoriale grazie alle diverse specie vegetali: potete sentire il del profumo delle piante bulbose tipiche dei giardini pensili e perdervi dinanzi alla vista della Rocca Maggiore. Come si sta bene lì dentro!
Ora però si è fatto tardi, e io devo tornare in Convento a sistemare tutto per il finale di stagione. Sòrbole, stasera non si può proprio mancare!!!
Ci vediamo come sempre su Raiuno per l'ultima imperdibile puntata di “Che Dio Ci Aiuti 6”. Grazie per averci seguito fino a qui!!!
Settimo appuntamento, le leggende di Francesco d'Assisi
Lo so, lo so che abbiamo tutti dei dubbi a riguardo, ma lasciatemi che vi racconti una storia... o forse più di una. Vi ho mai deluso fino ad oggi?
Vamolà che si parte!
Siamo sempre ad Assisi, ed in particolare nella Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, una piccola chiesa situata all’interno della Basilica San Francesco Assisi. Uno dei luoghi francescani in assoluto più importanti, scelto da San Francesco nel 1205, come dimora e come sede dell’omonimo ordine, dopo una visione della Madonna degli Angeli.
E qui non si parla di arte o architettura... ma di spiritualità! Nel 1927 qui venne edito un libercolo, in cui si raccontano alcune delle storie più affascinanti di un uomo che ha lasciato al mondo un messaggio universale di amore e di pace per gli uomini: "Leggende Farnetane – Ricordi di San Francesco nel Convento di Farneto". Io – vien da sé – l’ho letto tutto d’un fiato!
Sapevate che le autorità ecclesiastiche riconoscono a San Francesco d’Assisi più di quaranta miracoli, così come numerose sono le leggende aventi il Santo per protagonista? Sòrbole, mica una manciata!!!
Storie tramandate dai nostri antenati attraverso la loro la parola e il racconto di chi aveva visto e che successivamente aveva tramandato di generazione in generazione, fatti non strettamente storici, certamente abbelliti dalla poesia e dalla devozione. Ecco perchè oggi vengono definite leggendeanche se sono fatti presumibilmente accaduti. Ve ne racconto giusto qualcuna, ma voi potete trovarne tantissime altre!
La prima racconta le origini di Francesco. Cresciuto in una famiglia benestante, condusse in gioventù una vita dissoluta e dedita ai vari vizi e piaceri della vita. Ma durante la lunga guerra tra Perugia e Assisi, venne fatto prigioniero per circa un anno, venne in seguito liberato e, una volta tornato, ebbe modo di meditare sulla sua vita passata. Un giorno incontrò per strada un mendicante al quale cedette il suo mantello in cambio di stracci. La notte stessa ebbe una visione nella quale Gesù gli mostrava una stanza colma di gioielli: tutto ciò sarebbe andato a chi si sarebbe battuto per la sua causa. Per sfuggire alle ire del padre che lo riteneva impazzito per attività caritatevoli, si rifugiò in una grotta. Tornato vestito di stracci nessuno lo riconobbe e il padre, ritenendo che il figlio fosse impazzito, lo portò dinanzi al vescovo. San Francesco gettò in terra i suoi vestiti, e dichiarò che da allora avrebbe ubbidito solo al Padre Celeste. Il vescovo prese un misero mantello e coprì il suo corpo nudo. Da quel giorno San Francesco, allora venticinquenne, iniziò a vagare chiedendo l’elemosina e guarendo i lebbrosi. In seguito si unirono a lui anche altri discepoli che volevano seguire il suo stile di vita. Con questi, avrebbe poi fondato l’Ordine dei Francescani.
Ma ci sono anche le leggende sugli animali, e dell’amore di San Francesco per loro. Si racconta, per esempio, che quando vedeva pescatori che avevano fatto un’abbondante giornata di lavoro, chiedeva di rigettare i pesci in acqua. Un pescatore, vedendo passare Francesco, ormai già famoso per le sue imprese da Santo, lo fermò e volle regalargli una tinca appena pescata. Francesco accettò il regalo, ma subito lo rigettò nell’acqua. Poi incominciò a cantare le lodi di Dio. La leggenda racconta che il pesce non andò via, ma rimase vicino al Santo, a cantare e giocherellare, ascoltare le lodi. Il pesce si allontanò quando Francesco gli diede il permesso, tornando libero tra i suoi fratelli pesci.
L’ultima, prometto, è la più famosa! La sapete quella del Lupo di Gubbio?
Un giorno Francesco si recò in visita nella città di Gubbio, una città deserta: non c’erano né animali né persone. Tutti i cittadini erano chiusi nelle loro case per paura di un lupo che faceva razzia per le campagne e terrorizzava la popolazione. San Francesco, dietro richiesta degli abitanti, gli parlò, promettendogli che se non avesse più aggredito gli abitanti del luogo, loro stessi lo avrebbero sfamato. Il lupo non fu più una minaccia, e anzi diventò amico della persone. E quando morì, alcuni anni dopo, tutti gli abitanti piansero perché avevano perso il loro caro amico. San Francesco che ammansisce il lupo è uno dei suoi miracoli più rappresentati nell’arte. E poi vi chiedete perchè sia il Santo Patrono Degli Animali?
Se poi vi è piaciuto l'argomento, vi racconterò presto anche di un’altra parte più intrigante ed oscura: quella dei misteri di Assisi e di tutto il territorio Umbro. Ma mi raccomando... bambini a letto perchè fanno davvero paura!!!
Intanto ci vediamo su Rai1 con i nuovi episodi di "Che Dio ci aiuti 6".
Sesto appuntamento, una gita fuori porta
E finalmente inizia la bella stagione angioletti, vamolà!
Avete visto dove sono finiti quei due disgraziati in una delle scorse puntate? Ecco, La Cascata delle Marmore è solo uno dei meravigliosi luoghi che potete visitare nei dintorni di Assisi... vediamo un po’ quali sono.
Dicevamo, per iniziare, La Cascata dove sono andati Gin ed Erasmo – anzichè studiare, è una cascata che si trova a circa 7 km di distanza da Terni, in Umbria, quasi alla fine della Valnerina, la lunga valle scavata dal fiume Nera. Un balzo e siete già là!
La flora e la fauna sono quelle della macchia mediterranea, ma poi potete trovare una straordinaria ricchezza biologica: a partire dai vegetali cosidetti “primitivi” (alghe azzurre e verdi, muschi, epatiche e licheni, alle le piante vascolari acquatiche e quelle terrestri come le felci e le piante con fiori. Per non parlare delle numerose specie zoologiche appartenenti ad insetti, anfibi, pesci, rettili, uccelli e piccoli mammiferi. Il mio preferito? Il variopinto Martin pescatore che si può osservare durante le migrazioni invernali: una meraviglia!!!
Se le passeggiate in mezzo alla natura non fossero abbastanza emozionanti, è anche possibile svolgere visite guidate e attività outdoor gestite da personale qualificato. Avete visto che matti quei due? Io avrei una paura incredibile a scendere in canoa per quelle rapide, sòrbole!!!
Un'ultima cosa prima di lasciarvi: l'acqua nel corso dei secoli ha scavato grotte con stalattiti e stalagmiti nel travertino. Alcune grotte sono visitabili e rappresentano un aspetto ancora poco conosciuto della cascata delle Marmore. Se ci andate, chiedete in giro perchè è uno spettacolo da non perdere!!!
Prossimo appuntamento vi faccio scoprire anche altri posti... non vi preoccupate! Noi ci vediamo su Rai1 con i nuovi episodi di "Che Dio Ci Aiuti 6"!
Quinto appuntamento, turismo enogastronomico, che passione!
Lo so bene che non esiste solamente il coniglio porchettato, vamolà!
Da quando ci siamo trasferiti ad Assisi è impossibile resistere... e meno male che l’abito talare nasconde molto bene i piccoli peccati di gola!!!
Qui dicono “Quanno pozzo m'appallozzo, spesso pozzo.” e sapete cosa vuol dire? Quando posso mi riempio la pancia, spesso posso. E si capisce, sorbole! Qui è tutto buonissimo, a partire dai prodotti che questa meravigliosa terra permette di coltivare e raccogliere.
Accanto ai prodotti certificati e regolamentati dall’Unione Europea – come ad esempio la lenticchia di Castelluccio di Norcia, il prosciutto di Norcia, l’olio extravergine d’oliva umbra, il vitellone bianco dell’Appennino centrale o i vini delle cantine di Assisi (lo ammetto, non esiste solamente il mio amato lambrusco), – c’è una incredibile varietà di prodotti quali, per citarne alcuni, salumi di ogni tipo, la cipolla di Cannara, la fagiolina del lago Trasimeno, il farro di Monteleone, la patata rossa di Colfiorito, il sedano nero di Trevi, il tartufo nero pregiato di Norcia, lo zafferano di Cascia, il pane dell’Umbria, le trote della Valnerina, il miele ed in generale tutti gli altri prodotti che che è possibile degustare anche nelle oltre 700 aziende agrituristiche presenti su tutto il territorio nei dintorni di Assisi che lavorano i prodotti con metodi biologici ed eco-compatibili. Consigliatissimi per le prossime vacanze!
Per tutti gli amanti del bere bene e del vino – e per concludere – posso consigliarvi gli eccellenti vini DOC e DOCG come l’ Orvieto, Assisi, il Torgiano, i Colli del Trasimeno e il Montefalco. La via del Sagrantino è splendida: infinite distese e colline di filari di vite e olivi, cantine accoglienti in cui perdersi per ore ed ore... ma non ditelo a Suor angela che poi mi tocca spiegare le mie assenze prolungate. Vamolà!!!
E anche oggi vi ho svelato un altro po’ di questo magnifico territorio... ma ce ne sarebbe da dire!!! Come sempre devo sbrigarmi, che ci si vede su Rai1 con i nuovi episodi di "Che Dio Ci Aiuti 6"!
Quarto appuntamento, Assisi paese, città, santuario
Quante cose da fare oggi!
Menomale che qui è tutto a portata di mano... Vamolà, venite con me a fare un giretto per le strade del borgo, vi svelo qualche piccolo segreto che non sa neppure Suor Angela!
Sapete cosa diceva Giosuè Carducci?
“Assisi è una gran bella cosa, paese, città e santuario” . E sapete perchè tutte assieme?
Paese perchè si trova in cima a una collina che dà sulla valle.
Città, perché ha avuto un ruolo fondamentale nel mondo grazie all’opera di San Francesco.
Santuario, perché è ricca di chiese grandi e piccole, di luoghi miracolosi, di cripte
La conoscete ad esempio la Rocca di Assisi?
Da più di ottocento anni domina la cittadella di Assisi e la valle del Tescio, una valida fortificazione per la loro difesa.
La prima costruzione risale al 1183, voluta da Federico Barbarossa. Distrutta dalla popolazione in rivolta, la Rocca fu ricostruita dal Cardinale d’Albornoz (da qui Rocca “albornoziana”) nel 1365 come parte della rete di castelli costruiti per difendere lo Stato Pontificio. Ampliata, modificata e abbandonata nel 1600, è arrivata quasi intatta fino a noi. E io vi consiglio di visitarla appena possibile, una passeggiata suggestiva tra mura secolari, con un panorama tra i più suggestivi dell'Umbria.
Per non parlare della Pinacoteca Civica, che si trova nel più bel palazzo di Assisi, Palazzo Vallemani. Nel piano nobile ci sono tantissimi affreschi di pittori umbri e toscani del 1600, la Pinacoteca Comunale con affreschi di epoca medioevale e rinascimentale che arrivano da edifici civili e religiosi di Assisi e dintorni. Tra le opere più importanti c’è una Maestà attribuita a Giotto e alcuni dipinti del Perugino... come starebbe bene al Convento degli Angeli!!!
Ed eccoci arrivati ad uno dei luoghi più suggestivi di questa città: lo straordinario Tempio della Minerva, un monumento antico e perfettamente conservato. Come si fa a non restare affascinati davanti alle maestose colonne sormontate da un capitello in stile corinzio che poggiano direttamente sulla scalinata? Il tempio, costruito nel I secolo a.C, era dedicato ad Ercole anche se prende il nome dal ritrovamento di una statua di donna. Nel Medioevo, dopo essere stata usata come carcere, abitazioni, botteghe – e chi più ne ha più ne metta, il tempio venne trasformato
in chiesa con il nome di Santa Maria sopra Minerva e qualche anno dopo, nel 1634 fu riadattata con uno stile barocco e dedicata a S.Filippo Neri.
Chiudiamo il giro con la nostra scenografica Piazza del Comune, la principale piazza di Assisi (nonché una delle più belle d’Italia), costruita sopra al Foro romano. Qui troviamo la bellissima Torre del Popolo e il Palazzo dei Priori.
La Torre, alta 47 metri, è l’edificio più alto della città. Voi non lo sapete, ma io ci sono stata lassù in alto: la campana più antica è del 1274 e sopra vi è inciso il nome del Capitano del Rustichello del Poggio, perchè appunto fu costruita per ospitare la famiglia del Capitano del Popolo.
Di fronte alla Fontana dei tre leoni c’è il Palazzo dei Priori, oggi sede del Municipio. Sotto la piazza odierna è possibile fare un tuffo nel passato: un giro nell’antico Foro Romano è d’obbligo, qui si possono ammirare i basamenti del tempio, i seggi dei magistrati e un tempietto dedicato a Castore e Polluce (i figli di Zeus e leda nati da due uova... ma tu pensa!).
Per oggi è tutto, devo rientrare perchè dobbiamo prepararci per una grande serata... al Convento avremo degli ospiti davvero spettacolari!!!
Ci vediamo su Rai1 con i nuovi episodi di "Che Dio Ci Aiuti 6"!
Terzo appuntamento, il Bosco di San Francesco
Vedo che vi stanno piacendo gli appuntamenti con i Luoghi di "Che Dio ci aiuti", eh!
Io li ho visti quasi tutti, certo… alla mia età ne ho avuto di tempo direte voi!!!
Va bene, va bene oggi dico un Rosario in meno per dedicarmi a voi… e sapete dove vi porto virtualmente, in attesa di poterci andare di persona?
Vi porto con me nel meraviglioso Bosco di San Francesco, vamolà!
No signori, questa non è una semplice passeggiata fra i boschi o un’escursione naturalistica. Questo è un vero e proprio cammino interiore alla scoperta di quel messaggio di perfetta armonia tra Uomo e Creato che San Francesco insegnò al mondo proprio a partire da questi luoghi. Un pellegrinaggio moderno nella storia, nel sacro e in 64 ettari di natura e 800 anni di storia, da mettere nella lista di cose da fare assolutamente.
Partiamo dall’inizio: nel 1229 un certo Monaldo di Leonardo diede in donazione alla Chiesa di San Francesco un bosco situato alle pendici di un colle, detto dell’Inferno perché sovrastava una voragine. Il santo convertì anche il nome dell’altopiano, ribattezzandolo “colle del paradiso” (e capirete perchè).
Ci si arriva molto facilmente, che qui ad Assisi è tutto a portata di mano: attraverso un portone nel muro di cinta del piazzale davanti alla Basilica Superiore, si imbocca uno stretto sentiero che, passando per la Selva di San Francesco, di proprietà della Basilica Papale - Sacro Convento di San Francesco d’Assisi, attraversa terreni boschivi e campi coltivati, radure e oliveti, portandoci ad un ampio fondovalle, ai piedi del centro cittadino.
Qui ci troviamo in un posto che mi piace proprio tantissimo: c’è una chiesa, un mulino, i resti di un ospedale e di un monastero e, più avanti, un’antica torre-opificio.
Tra il XIII e XIV secolo, ci vivevano le monache benedettine.
Forse non lo sapete, ma quegli alberi a cerchio sono parte di una straordinaria opera di arte del territorio o Land Art – va là come sono internazionale! – realizzata appositamente da Michelangelo Pistoletto per il Bosco di San Francesco.
121 ulivi disposti a doppio filare a formare tre ampi elementi circolari tra loro tangenti, di cui uno maggiore al centro e con un’asta alta 12 metri a simboleggiare l’unione tra cielo e terra.
E come poteva chiamarsi se non “Il Terzo Paradiso”?
Io vi consiglio di entrare a far parte di quest’opera, un percorso che vi farà riflettere sulla possibile serena coesistenza tra l’uomo e la natura.
La natura è l’elemento principe di questo luogo, anche se visitando Il Bosco di San Francesco potrete vivere l’ambiente attraverso tre diverse chiavi di lettura, tutte incredibilmente interessanti: naturale, storica e spirituale.
E anche per oggi mi tocca tornare a vedere cosa succede all’Angolo Divino, Carolina starà facendo il suo dovere o come tutte le volte devo intervenire io???
E ogni giovedì alle 21:25 ci vediamo su Rai1 con i nuovi episodi di "Che Dio ci aiuti 6", le prossime puntate sono in-cre-di-bi-li, fidatevi di me, sorbole!
Secondo appuntamento, la Basilica di San Francesco di Assisi
Sempre di corsa, sempre indaffarata con gli ospiti del Convento degli Angeli.
Non si può mica continuare così, mi faranno fare Zac prima o poi… me lo sento!
Ma sapete cosa vi dico? Mi prendo un poco di tempo per raccontarvi un luogo a me molto caro, fatemi compagnia in questo viaggio virtuale per le strade di Assisi, vamolà!
Sapete che la Basilica di San Francesco di Assisi è uno dei posti che preferisco, come si fa a non restare affascinati di fronte alle storie di uomini dal cuore grande come il suo?
Iniziata da Gregorio IX nel 1228, poco dopo la canonizzazione del santo, e conclusa in soli 25 anni da Innocenzo VI con le maestranze dei migliori architetti, decoratori e pittori dell'epoca, la Basilica è composta da due strutture: quella superiore e quella inferiore a cui si accede dalla piazza superiore di San Francesco d'Assisi.
Le superfici sono tutte nella pietra del monte Subasio, che nelle ore del giorno si tinge di rosa e brilla di bianco sotto la sotto la luna. Una meraviglia per gli occhi e per l’anima...
Non basta un giorno per visitarla tutta come si deve, però vi posso suggerire un percorso breve ma intenso, parola di Suor Costanza!!!
Dalla piazza si accede alla Basilica inferiore: grave e oscura, invita alla penitenza e al silenzio.
Da sinistra a destra potrete ammirare le cappelle dei Santi Caterina e San Nicola e della Maddalena, affrescate da artisti di scuola giottesca e forse anche dal maestro stesso.
State ben attenti quando percorrete la navata centrale, perchè non riuscirete a togliere lo sguardo verso l’alto… A metà della navata, una scala scende alla cripta; dietro l'altare, protetta da una grata di ferro, si trova l'urna che custodisce le spoglie del santo.
La Basilica superiore è invece slanciata verso il cielo, i grandi finestroni delle campate, il rosone e le vetrate la rendono luminosa e ariosa, soprattutto nelle giornate di sole!
Una gioia quando mi capita di recitare il rosario di fronte al crocifisso ligneo policromo sospeso sull'altare di fine Quattrocento.
Le pareti interne della chiesa sono interamente ricoperte da affreschi di Giotto e di Cimabue e bottega: qui potete trovare storie dell'Antico e del Nuovo Testamento, fra cui le Storie di Maria, le Storie dell’Apocalisse, alcune Crocefissioni e le Storie di San Pietro e Paolo.
Prima di andar via però, dovete per forza fare un salto al Chiostro di Sisto IV per entrare nel Museo del Tesoro, una raccolta d'arte sacra che comprende dipinti, oreficerie e manufatti tessili legati alla storia della basilica.
Ah, dimenticavo: nonostante il restauro dovuto al grande terremoto del 1997, la Basilica di San Francesco di Assisi è inserita fra i siti Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO. Non vi è venuta di farci un salto appena potremo tornare a viaggiare?
Fatemi andare che sicuramente al Convento Suor Angela ne avrà combinata una delle sue… Sòrbole, che pazienza che ci vuole!
Noi ci vediamo in tv, ogni giovedì alle 21:25 su Rai1 con i nuovi episodi di "Che Dio Ci Aiuti 6", vi consiglio di non perdere neanche una puntata, ci sarà da ridere!
Primo appuntamento, il cuore della città
Angioletti, oggi vi porto con me a fare un giro virtuale per le strade di Assisi. Vamolà!
Anno nuovo, città nuova. E sì, che poi ci si annoia sempre negli stessi posti.
Per la sesta stagione di "Che Dio Ci Aiuti" il Convento degli Angeli trasloca ad Assisi: sapevate che è la città in cui suor Angela è cresciuta, dove ha trovato la vocazione e dove vive ancora oggi suo padre?
I primi ritrovamenti urbani risalgono al periodo neolitico… ma c’è ancora una parte nascosta nelle fondamenta stessa della città “visibile” all’esterno, come ad esempio l’Anfiteatro romano. L’Assisi umbra e romana, era una città scenografica, tutta impostata su giganteschi terrazzamenti che costituiscono, ancora oggi, la base su cui si appoggia la splendida cittadina medievale di oggi.
Forse siamo partiti un po’ troppo da lontano! Arriviamo alla mia parte preferita, quella di San Francesco, patrono d’Italia e Santa Chiara, nati e vissuti proprio ad Assisi. A lui è dedicata la magnifica Basilica (di San Francesco in Assisi) che ne custodisce le spoglie mortali e che conserva così tanti affreschi e pale d’altare che dobbiamo dedicarci un intero appuntamento. Prometto che ve ne parlerò presto!
Come dite? Non solo Santi e Chiese, avete ragione, Assisi è anche sapori antichi e tradizione. Non sentite già un certo languorino?
Fave e cotiche come antipasto deriva dalla tradizione romana, un antico piatto che serviva a mettere in comunicazione i vivi con i morti (immaginiamo il motivo!!!).
Per i primi piatti la fa da padrona la pasta fatta in casa con le specialità umbre che vanno dagli strangozzi agli umbricelli, passando per i… passatelli.
Inutile dire che tutta la cucina umbra è basata sulla genuinità dei prodotti del territorio, e qui arriviamo ai secondi piatti a base di maiale nero in tutte le sue varianti e – solo nel periodo consentito – tordi, pernici, palombe, colombacci.
Sia ben chiaro: niente a che vedere con il mio coniglio porchettato, sòrbole!
Per chiudere in bellezza forse non sapevate che Assisi fa parte del Parco del Subasio, luogo privilegiato delle memorie francescane, non solo perché al suo interno comprende il centro storico: gli oliveti, i grandi prati, i pascoli e i fitti boschi di querce e di lecci sono tutti aspetti naturalistici che hanno ispirato il suo amore verso il creato.
E come si può non innamorarsi di questi luoghi immensi?
Adesso devo proprio scappare che ho un ciappino da fare in Convento, coi nuovi arrivati c’è sempre qualcosa da sistemare...
E non dimenticate che il viaggio continua in Tv, ogni giovedì alle 21:25 su Rai1 con i nuovi episodi di "Che Dio Ci Aiuti 6", non mancate, altrimenti faccio ‘zac’!