Don Matteo, Mariasole Pollio si racconta: «Nonno sarebbe molto fiero di me»

A 14 anni la Sofia di «Don Matteo 11» ha già le idee molto chiare sul suo futuro: «Spero di continuare a recitare, perché mi rende felice»

Mariasole Pollio
22 Marzo 2018 alle 16:22

«Impossibile dimenticare il primo giorno sul set. Ero emozionatissima, ma Terence Hill si è avvicinato, mi ha preso le mani e mi ha detto: "Sono onorato di lavorare con te". Un grande attore che dice queste parole alla più piccola del cast! Mi ha fatto sentire subito a casa». Ora quell’emozione per Mariasole Pollio, la Sofia di «Don Matteo 11», si è trasformata in entusiasmo. E a 14 anni ha già le idee molto chiare sul suo futuro: «Spero di continuare a recitare, perché mi rende felice».

Mariasole, quando è nata la passione per la recitazione?
«A tre anni tormentavo mia mamma: “Voglio fare quello che fa quella signora in tv. Quella donna era Sophia Loren... Alla fine, stremati, i miei genitori mi hanno iscritta a una scuola per bambini di teatro-gioco. Da allora non ho più smesso di studiare. Oltre al liceo linguistico, frequento la Scuola di cinema di Napoli».
Come sei arrivata a Don Matteo?
«Grazie al mio canale su YouTube (seguito da più di 240 mila fans, ndr), dove parlo di me e della mia vita, sono stata notata da Francesco Facchinetti, che mi ha incoraggiata a inseguire il mio sogno. E lo scorso aprile ho fatto il provino per Don Matteo».
Hai avuto delle difficoltà sul set?
«No, quello di Sofia è un personaggio che mi piace molto e l’ho affrontato con serenità, anche perché la paura ti fa fallire. L’unica scena sofferta è stata quando Sofia ricorda la morte dei genitori adottivi. Mi sono lasciata molto coinvolgere».
Tu che rapporto hai con i tuoi genitori?
«Sono legatissima a loro. Inizialmente avrebbero voluto che la recitazione fosse solo un hobby, ma adesso credono del tutto in me».
A chi dedichi questo traguardo.
«A mio nonno. Era fan di «Don Matteo» e mi diceva: “Mi piacerebbe vederti lì”. Non c’è più, ma sarebbe fiero di me».

Ci scusiamo con i lettori di Telepiù per l’errore commesso sul numero 12, dove nell’intervista a Mariasole è stato scritto che dedicava il traguardo alla nonna, che invece è viva e sta benissimo. In realtà la dedica era rivolta al nonno scomparso.

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