Per definire i personaggi di «Don Matteo» l’ideatore (e regista delle prime stagioni) Enrico Oldoini fece ricorso come metodo di lavoro ai nomi degli attori reali; alcuni si sono mantenuti interamente, altri con una sillaba iniziale

Per definire i personaggi di «Don Matteo» l’ideatore (e regista delle prime stagioni) Enrico Oldoini fece ricorso come metodo di lavoro ai nomi degli attori reali; alcuni si sono mantenuti interamente, altri con una sillaba iniziale. Il maresciallo Nino Cecchini è interpretato da Nino Frassica (entrambi Antonino); il capitano Flavio Anceschi nelle prime cinque stagioni era Flavio Insinna; Natalie Guetta interpreta Natalina Diotallevi, la perpetua; Caterina Sylos Labini è Caterina Cecchini, moglie del maresciallo.
Un vero «dono di Dio»
Inizialmente Don Matteo avrebbe dovuto chiamarsi Teodoro: una trasformazione di Terenzio, per rispettare il nome d’arte Terence dell’attore? No, perché la serie in origine doveva avere come protagonista Lino Banfi e Teodoro è un nome molto diffuso in Puglia. Il nome fu cambiato all’ultimo momento, considerando Matteo un sinonimo più adeguato (e di moda); Teodoro e Matteo hanno infatti lo stesso significato, «dono di Dio», particolarmente adatto per un prete. Ma di chi fu la scelta? Nessuno lo ricorda: forse dello stesso protagonista, nato Mario Girotti, che aveva scelto di chiamarsi Terence Hill nel 1967 per girare il western «Dio perdona... io no!».
Il cognome? Non importa...
E il cognome? Per gli sceneggiatori non ha avuto mai importanza e, quando lo si doveva citare, nessuno ricordava il precedente. Così Don Matteo è stato Minelli, poi Boldrini (come la «Giulietta degli spiriti» del film di Fellini e come Laura, presidente della Camera) e infine, anche nell’11a stagione, Bondini.