È Don Luciano Corleone nella fiction di Canale 5
Fortunato Cerlino sembra nato per interpretare personaggi oscuri. Don Pietro Savastano in "Gomorra - La serie" e ora Don Luciano Corleone nella fiction di Canale 5 "Maria Corleone", che chiude il 4 ottobre.
“Noi non abbiamo nulla da nascondere nella nostra famiglia” dice il suo personaggio.
«La potenza e l’originalità di questa serie sta proprio nel fatto che oggi i malavitosi non sempre si nascondono. Mafia e camorra fanno affari alla luce del sole tutti i giorni, inserendosi purtroppo nel tessuto sano della società».
Il male attira: al cinema, in tv, nella letteratura...
«Pur avendo iniziato a teatro con ruoli comici e proseguito poi con la commedia, quando ho interpretato i criminali il mio unico pensiero è stato quello di renderli affascinanti. L’uomo Fortunato è distante anni luce da Pietro Savastano o Luciano Corleone, mentre dal punto di vista attoriale cerca di penetrare nella loro umanità o disumanità».
So che quando girava la serie ha vissuto un dramma profondo...
«L’8 dicembre ho perso mio padre, e il giorno successivo ero già sul set. Ho lavorato tutto il tempo e, solo a fine giornata, ho dato la notizia al regista, che mi ha abbracciato con grande affetto. Amo il mio mestiere e porto tanto rispetto per chi lavora in questo ambiente. Un insegnamento ereditato proprio da mio padre».
Anche suo padre era attore?
«No. Ha fatto il costruttore per tanto tempo. Vengo da una famiglia semplice. I miei fratelli a Napoli fanno lavori normali e soprattutto utili (ride)».
Sta guardando Maria Pia Calzone, sua moglie in "Gomorra", in "La voce che hai dentro", in onda su Canale 5?
«Certo. Una signora attrice! Con il gruppo di "Gomorra" ci sentiamo spesso, come ex compagni del liceo».