Francesco Arca: «Il mio Cosimo degusta i vini e io sono felice!»

È il protagonista della nuova serie di Canale 5 "Fosca Innocenti" con Vanessa Incontrada

25 Febbraio 2022 alle 08:48

Al cinema Francesco Arca ha lavorato per registi come Ferzan Ozpetek e Sam Mendes in un film di 007. In televisione ha recitato in tantissime fiction: da “Incantesimo” a “Carabinieri”, da “Don Matteo” a “Le tre rose di Eva”, e ha partecipato a reality show come “La fattoria” e “Pechino Express”. Segni particolari? Un fisico da modello e la simpatia da papà trafelato perché ha due figli piccoli a casa in “Dad”: «L’asilo è chiuso per quarantena cautelativa e Maria Sole e Brando Maria (avuti nel 2015 e nel 2018 dalla compagna Irene Capuano, ndr) assorbono tutte le mie energie» racconta.

Adesso l’attore senese è protagonista con Vanessa Incontrada nella nuova serie tv “Fosca Innocenti”, prodotta da Banijay Studios Italy per Rti e in onda ogni venerdì in prima serata su Canale 5. E mentre Vanessa interpreta Fosca, un vice questore a capo di una squadra di polizia composta quasi solo da donne, l’attore senese si è calato nel ruolo di Cosimo: un fascinoso oste rubacuori con cui Fosca ha un’amicizia profonda.

Francesco, il suo personaggio è un seduttore e un toscano doc. Sembra il suo ritratto. Per lei adattarsi al copione è stata una passeggiata?
«Poter finalmente recitare nel mio dialetto e poter girare nella mia terra è stata una liberazione! Ho capito il bello di certe sfumature della nostra parlata, di certe pause strategiche dietro cui si cela un mondo. Nel toscano i silenzi a volte contano più delle parole».

Che tipo di uomo è Cosimo?
«Un quarantenne single, che si è concentrato molto su di sé e sul lavoro, e che ha tante avventure. Ma la vita da scapolo inizia a stargli un pochino stretta, perché capisce che il senso vero della felicità è riuscire a condividerla con qualcuno».

E qui arriva Fosca: la sua migliore amica poliziotta che ha un olfatto sviluppatissimo e trasforma tutti gli odori che percepisce in indizi chiave per le sue indagini.
«Cosimo gioca molto con questa dote di Fosca. Quando lei passa dal suo locale, la benda e le fa assaggiare vini e cibi buoni, che lei riconosce al volo e descrive minuziosamente nei sapori e nei profumi».

Invece lei ha un “fiuto” infallibile per qualcosa?
«Credo di avere un sesto senso per le persone tipico del mio segno zodiacale, lo Scorpione. Mi basta ascoltarle cinque minuti per intuire al volo quali sono le loro vere esigenze».

La fiction è ambientata in gran parte ad Arezzo. C’è un posto in città che consiglierebbe?
«Tutto il centro è un gioiellino da girare a piedi. E poi suggerirei una pausa gastronomica proprio nell’enoteca che si vede nella fiction, la “Chiantineria”».

Lei è un intenditore di vini come Cosimo?
«Da buon toscano, sì. Amo molto il Rosso di Montalcino. E anche i vini di Bolgheri, perché quando li bevo “sento” l’aria del mare, la salsedine».

Nella prima puntata, Fosca chiede aiuto a Cosimo perché la sua macchina rimane in panne. Ma lui è una frana totale con i motori. Lei, invece, come se la cava?
«Zero: non ci capisco nulla. Per dire, anche se devo cambiare una lampadina in casa, chiamo l’elettricista. In compenso, però, sono bravo a cucinare».

Cosa prepara di buono?
«Specialità di famiglia: il ragù di mia mamma Morena, lo stracotto e la fiorentina che nonna Lorenza ha insegnato a me e a mia sorella Consuelo. Da quando a 14 anni ho perso mio padre Silvano, sono cresciuto in una famiglia circondato da donne e ho imparato tantissimo da loro. In Toscana, anche se non sembrerebbe, la società è matriarcale. Abbiamo avuto grandi personalità, come Caterina de’ Medici, o come santa Caterina, nella mia Siena».

Quindi in un set con tante donne si è trovato nel suo habitat naturale.
«L’habitat perfetto, direi. Vanessa, Cecilia Dazzi, Desirée Noferini, Irene Ferri e Giorgia Trasselli sono colleghe eccezionali».

Lei ha lavorato più volte in Spagna in alcune serie televisive. Con Vanessa, che abita a Follonica (GR), avete parlato toscano o spagnolo sul set?
«Spagnolo. Lo parlavo già, ma Vanessa mi ha aiutato a perfezionarlo prima di fare un altro provino a Madrid».

E com’è andato?
«Bene: l’ho passato! Grazie anche alle lezioni di Vanessa in catalano e castigliano».

Le piacerebbe lavorare ancora in coppia con Vanessa, magari a teatro?
«A teatro no. Lei è bravissima, ma io sono troppo emotivo per il palcoscenico».

Al cinema invece?
«Quello mi piacerebbe. Potremmo fare un remake di “Divorzio all’italiana”, il film di Pietro Germi del 1961. Me lo fece vedere mia madre da ragazzino e mi piacque tantissimo».

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