Gabriella Pession, protagonista di “La porta rossa”: «Per me la famiglia è tutto»

È stato un inizio ricco di colpi di scena quello della seconda stagione della fiction di Rai2. Abbiamo ritrovato il “fantasma” del commissario Cagliostro (Lino Guanciale) alle prese con la ricerca del suo assassino

Gabriella Pession in La porta rossa
20 Febbraio 2019 alle 16:12

È stato un inizio ricco di colpi di scena quello della seconda stagione di La porta rossa. Abbiamo ritrovato il “fantasma” del commissario Cagliostro (Lino Guanciale) alle prese con la ricerca del suo assassino. Una caccia al colpevole che però è per lui piena di insidie. Infatti si trova a proteggere la figlia appena nata e la moglie Anna, che viene accusata di essere coinvolta nell’omicidio del marito. A interpretarla ritroviamo Gabriella Pession.

Gabriella, si tratta di una importante svolta nella storia.
«Sì, ed è legata soprattutto alla maternità di Anna, che viene raccontata in modo molto vero e autentico. Perché avere un figlio cambia la vita e occuparsene da sole è difficile».

Da mamma (di Giulio, 4 anni, avuto dal marito Richard Flood, ndr) quanto ritiene importante essere in due a occuparsene.
«Diventare genitore è un’esperienza fantastica a patto di saperla affrontare nel modo giusto Mia mamma mi ha cresciuta da sola e anche per questo so quanto sia essenziale per una donna avere intorno un compagno e una famiglia».

Lei ha bisogno di essere protetta da un uomo, come fa Cagliostro con Anna?
«Sono molto indipendente e mi piace avere uno spazio tutto mio. Ma nello stesso tempo ho bisogno di protezione e a mia volta sono protettiva con mio marito. In una coppia serve questo equilibrio». 

Quello tra Anna e il marito era un rapporto con tante zone d’ombra. Lei lo accetterebbe?
«Dipende. Se le zone d’ombra scalfiscono la fiducia, la stima e il rispetto, no. Se invece fanno parte della propria interiorità... Penso che ognuno di noi abbia una parte che tiene per sé».

Come cambia Anna in questa stagione?
«A causa dell’accusa di omicidio che pesa su di lei, deve diventare una donna d’azione per difendere se stessa e sua figlia».

Una trasformazione che le è congeniale?
«Mi permette di dare un’evoluzione al personaggio. I cambiamenti, sul lavoro e nella vita, sono sempre una bella sfida. Che spero di vincere anche grazie al fatto di lavorare con Lino. Tra noi c’è una grande intesa professionale che credo arrivi al pubblico».

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