Gianluca Gobbi interpreta Bragadin in “Nero a metà”

Ex rugbista, esperto informatico, solitario e strampalato, dotato di un geniale fiuto investigativo

Gianluca Gobbi con Miguel Gobbo Diaz, il poliziotto Malik Soprani, nella serie
2 Maggio 2022 alle 08:53

Tra le novità di questa stagione di "Nero a metà", che vede sempre protagonista Claudio Amendola, c’è il sovrintendente Lorenzo Bragadin. Ex rugbista, esperto informatico, solitario e strampalato, dotato di un geniale fiuto investigativo, in commissariato non si trova mai, perché è sempre rintanato in archivio. Ma le sue stranezze sono legate a una tragedia del passato: durante un’operazione di Polizia ha ucciso per errore un ragazzo. E il senso di colpa lo tormenta. A interpretarlo è Gianluca Gobbi.

Anche lei è un solitario?
«Sì, molto. Questa è una parte di me che ho portato nel personaggio. Mi piace socializzare ma col contagocce. A una tavolata piena di gente preferisco un buon libro o della buona musica».

E strampalato lo è?
«Sì ma in modo diverso da Bragadin: per lui è la reazione a un dramma. Il mio essere stravagante, sopra le righe, esagerato deriva da trent’anni di teatro. Sono eccentrico e mi piacciono i pantaloni gialli. Il blu per me è out (ride)».

Con la tecnologia se la cava?
«Per essere cresciuto senza computer e telefonino, direi di sì. Ma sfrutto le comodità della tecnologia senza esserne schiavo. Per intenderci, non mangio con lo smartphone in mano».

E se guarda al passato?
«Fondamentalmente sono un nostalgico. Ho perso i genitori da giovane. A soli 24 anni ho avuto un figlio. Come diceva Fabrizio De André, “Io con la vita avrei voluto ancora giocare”. Invece sono diventato adulto in fretta».

Bragadin è un ex giocatore di rugby. Lei è sportivo?
«Ho un brevetto di terzo livello da sub, posso fare l’istruttore. E di recente ho scoperto il trekking. Mi piace camminare».

E agli appuntamenti è puntuale, come Bragadin...
«Sono nato a Milano e da buon lombardo arrivo sempre qualche minuto in anticipo! (ride)».

Seguici