Giorgio Marchesi è Italo in “La sposa”

Nella nuova fiction di Rai1, è al fianco di Serena Rossi per raccontare una vicenda dell’Italia degli Anni 60

Giorgio Marchesi con Serena Rossi
23 Gennaio 2022 alle 08:13

Nella nuova fiction di Rai1, "La sposa", Giorgio Marchesi è al fianco di Serena Rossi per raccontare una vicenda dell’Italia degli Anni 60. Il matrimonio per procura del nipote di un ricco agricoltore del Nord con una giovane del Sud, che si sposa per salvare la propria famiglia dalla povertà.

Giorgio, anche lei è un ragazzo del Nord, nato a Bergamo. Nella sua famiglia ci sono parenti del Sud?
«Il parente più lontano è di Lecco (ride). Ho però un pezzetto di famiglia a Napoli, perché il fratello di mio nonno, durante la guerra, venne salvato da una famiglia del posto e sposò una ragazza napoletana. Ho cugini partenopei di secondo grado che sono cresciuti a Bergamo con una mamma del Sud. Ricordo che da piccolo giocavo con loro, che parlavano italiano perfetto a scuola e napoletano in casa».

Sembra molto legato a Napoli.
«Sì, è così, e se mi sono appassionato di recitazione lo devo a questa città e all’amore per la commedia napoletana che mi ha trasmesso mio padre, “nordico” da generazioni. Io e lui seguivamo tutti i grandi classici di Eduardo De Filippo».

Un tempo ci si sposava a distanza. Oggi l’amore viaggia sui social.
«In quella pratica, però, c’era un investimento emotivo molto forte da parte dei due futuri sposi, il desiderio di provare a superare le difficoltà insieme. Oggi, alla prima difficoltà, le coppie saltano. È diventato più facile lasciarsi che provare a ricucire il rapporto».

Se lo ricorda il suo primo fidanzamento?
«Come no! Ero alle medie. Un giorno girai per tre ore a piedi con il mio gruppetto di amici il centro di Bergamo. A un certo punto mi feci coraggio e presi da parte una ragazzina che mi piaceva e le chiesi se voleva diventare la mia fidanzata. Lei per fortuna accettò».

E sua moglie, Simonetta Solder, dove l’ha conosciuta?
«L’ho incontrata al lavoro. Serviva un’attrice per uno spettacolo. Alcuni amici l’hanno contattata e da cosa è nata cosa…».

Se si fosse trovato al posto di Italo, il suo personaggio, cosa avrebbe fatto?
«Se fosse piombata a casa mia Serena Rossi ne sarei stato davvero felice! (ride). Nella fiction, invece, Italo pensa sempre alla sua ex, per cui non vede le qualità di Maria!».

Negli Anni 60 gli uomini collaboravano poco a casa, e lei adesso?
«Quando i miei figli erano piccoli, avrei voluto delegare ma non potevo… Ora mi ritrovo con due ragazzini cresciuti. Giacomo ha 15 anni e Leone 9. Il mestiere di padre è comunque appagante. Io sono molto presente e anche in questi due anni, complice la pandemia, siamo stati molto insieme».

Maurizio Donadoni, che nella fiction interpreta suo zio, è bergamasco come lei. Sul set parlavate in dialetto?
«Nella serie siamo agricoltori di Vicenza, ma sul set qualche espressione bergamasca ce la siamo scambiata… Io poi mi sono divertito un sacco a guidare trattori e auto d’epoca».

Ha già qualche altro progetto in cantiere?
«Ho finito di girare "Studio Battaglia", la serie Rai su un gruppo di avvocati».

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