Greta Scarano: «Videogiochi e boxe, le mie salvezze»

Prima Montalbano, poi la serie su Totti. Ora va in onda con la fiction "Chiamami ancora amore"

Greta Scarano
2 Maggio 2021 alle 09:04

Fa freddo a Roma. Un colpo di vento e Greta Scarano deve andare a chiudere la finestra dello studio perché inizia a grandinare. Sembra quasi l’inizio della sua nuova fiction in tre puntate “Chiamami ancora amore” (no, la bella canzone di Roberto Vecchioni non c’entra), dove un grande amore all’improvviso dà segni di una tempesta in arrivo.

Greta, di recente ti abbiamo visto iniziare una relazione con “Il commissario Montalbano” e vivere un matrimonio felice nella serie “Speravo de morì prima” interpretando Ilary Blasi, la moglie di Francesco Totti. Ora affronti un divorzio nella nuova fiction. Hai voluto mettere in scena le tre fasi dell’amore?
«No, è un caso, però ho esplorato l’amore in tutte le sue sfaccettature. Nell’ultima fiction racconto un amore visto dall’inizio alla fine, con tutto quello che accade durante una separazione, e forse è il più compiuto».

Sono stati tre set molto diversi?
«Nella serie con Zingaretti mi sono divertita grazie a Cesare Bocci, un uomo esilarante che ancora oggi mi fa scherzi telefonici. In quella su Totti ho riso tantissimo. Perfino al montaggio, che per me è la parte più noiosa: suonando io la batteria ho aiutato l’attore Alessandro Bardani a doppiare una canzone. In “Chiamami ancora amore”, oltre a trovarmi benissimo con Simone Liberati, un attore di grande talento che avevo incrociato sul set di “Suburra”, ho seguito il progetto fin dall’inizio. Perché il mio sogno è produrre un mio film. Ho sempre voluto fare la regista, anche se ho iniziato a recitare da giovanissima».

Quali ruoli hai amato di più?
«Stilare una classifica è difficile. Da piccola accettavo tutto quello che mi proponevano, anche parti microscopiche, pur di imparare. Poi più si cresce, più si ha la forza di attirare a sé le cose migliori. La prima che mi viene in mente è “Suburra”, ma anche quest’ultima serie è ai primi posti. Raramente con un regista ho raggiunto una tale sintonia, mi sentivo un’appendice di Gianluca Maria Tavarelli. Anche il film tv su Manuela Loi è stato un lavoro incredibile, per non parlare di “La linea verticale” del mio amico Mattia Torre, che ha lasciato un vuoto incolmabile. Negli ultimi dieci anni ho fatto lavori che mi hanno reso molto orgogliosa».

L’amore non è solo una questione di coppia. Tu in quali altri ambiti sfoghi il bisogno d’amare?
«Con gli animali. Ogni cane che vedo è come se fosse il mio, che non c’è più».

Cosa ami fare quando sei a casa?
«Leggere e vedere film in streaming. Quando sono in vena cucino, sono appassionata di cibo e finché si poteva andavo spesso al ristorante. Poi mi alleno tanto. Prima facevo pre-pugilistica, ma per via del Covid, non potendo andare in palestra, mi alleno a casa con un programma molto intenso. Poi mi piacciono alcuni videogiochi. Ultimamente ho scoperto di essere brava a Tetris e faccio dei campionati dove spesso mi posiziono alta in classifica. Sono brava anche con gli “sparatutto” tipo “Call of Duty”, e poi c’è un gioco di cucina che mi diverto a fare con il mio compagno (il regista Sydney Sibilia,ndr)» .

Della primavera cosa adori?
«Fare passeggiate. E mi manca molto viaggiare. Quando è scoppiata la pandemia ero a Hong Kong per Capodanno e già sentivo parlare di questo virus».

Di te stessa invece cosa ami?
«Sono affidabile e di parola. Tengo a quello che faccio e se “sposo” un film ci metto tutto quello che posso».

Del tuo mestiere di attrice, infine?
«Quando le persone mi dicono che le ho fatte emozionare».

Alla fine hai capito il segreto per far funzionare una relazione?
«Da piccola pensavo fosse vivere in simbiosi. Adesso credo che la crescita personale e di una coppia siano fondamentali perché un amore possa durare».

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