I Bastardi di Pizzofalcone: trama, cast e personaggi

Nato a Roma, Giuseppe Lojacono viene trasferito dalla sua patria adottiva, la siciliana Agrigento, a Napoli, perché accusato da un pentito di essere un informatore della mafia. La moglie l’ha lasciato dopo che lui ha deciso di non difendersi nemmeno da quelle accuse e si è trasferita a Palermo con la figlia Marinella. Lojacono passa la sua vita a Napoli nell’apatia, odiandone il frastuono vivace e ritenendo gli abitanti troppo chiassosi, fino a che non viene chiamato a far parte della squadra del vicequestore Palma. Al commissariato di Pizzofalcone, dove tutti hanno una macchia da lavare, riuscirà a tornare padrone della propria vita, anche grazie ai colleghi e alla dottoressa Piras.

Giovane Pubblico Ministero alla Procura di Napoli, Laura Piras è corteggiata da tutti gli uomini che la conoscono. Il suo carattere è duro e volitivo e l’attrazione tra lei e l’ispettore Lojacono è immediata, ma si traduce in un continuo conflitto, poiché nessuno dei due è disposto ad ammetterla. C’è un motivo se lei non se la sente di aprirgli il proprio cuore: ha perso quello che sarebbe stato suo marito poco prima delle nozze, a causa di un incidente d’auto.

Il commissario Palma si dedica anima e corpo al proprio lavoro, divorziato, senza figli, si dedica alla carriera anche perché non ha una grande vita privata. È stato chiamato a Pizzofalcone per gestirne la chiusura, con la promessa di una nomina più importante in questura in seguito. Fin dal primo sguardo, tra lui e Ottavia nasce una particolare simpatia reciproca.

Ottavia è vicesovrintendente, ha lavorato per anni all’unità d’intercettazione e analisi della polizia e usa le proprie conoscenze per avere precedenza nelle indagini. È sposata da 15 anni con Gaetano e insieme hanno un figlio affetto da una grave forma d’autismo. Mentre il marito non perde un colpo, lei si sente inferiore nell'assistenza al figlio. Nella sua mente si costruisce una realtà parallela in cui fantastica di avere una storia con il commissario Palma.

Marco è il membro più giovane della squadra, viene da una famiglia benestante ed è senza dubbio un raccomandato. Dai modi cafoni, classista e razzista quando gli fa comodo, spesso dà l’impressione di essere solo l’imitazione del poliziotto americano stereotipato. A volte, però, la sua mancanza di immaginazione e il suo modo di guardare i fatti senza interpretarli gli permettono di trovare soluzioni a cui gli altri non avevano pensato.

Alex, agente assistente timida e silenziosa, ha un difficile rapporto col padre a cui non riesce a svelare la propria omosessualità. Per avvicinarsi a lui si è appassionata alle armi, conosce ogni modello e ogni marca e partecipa a competizioni di tiro. Quando incontrerà la responsabile della scientifica Rosaria Martone troverà difficile mantenere nascosta al rigidissimo padre una parte così importante della propria vita.

Francesco è assistente capo, un poliziotto onesto che però non riesce a controllare la rabbia e spesso esplode in maniera violenta. La cosa gli ha causato problemi non solo nella vita professionale, ma anche nel rapporto con la moglie, che ama immensamente, ma della quale è geloso fino alla follia.

Giorgio è vedovo, la moglie è morta di cancro e ora lui ha scoperto di averne uno alla prostata, ma non l’ha detto a nessuno perché non vuole essere messo a riposo. È un uomo colto ed intelligente, del quartiere sa tutto perché è lì che è cresciuto. Il suo unico amico è fra Leonardo, l’unico a conoscenza della sua malattia. È ossessionato dall’idea che una serie di suicidi verificatisi nel quartiere siano in realtà opera di un serial killer, ma nessuno gli crede.