Parlano i ragazzi che impersonano i figli di Guido (Raoul Bova) nella fortunata serie di Canale 5

I 4 "figli" di Raoul Bova

Marco Valerio Bartocci è Michele
Il piccolo Michele è interpretato da Marco, un vulcano che va in prima elementare e ha iniziato a recitare per caso, quando aveva 4 anni: «Mi hanno fermato a Roma, a Villa Borghese, perché cercavano un bambino con i capelli rossi per la miniserie “La guerra è finita”».
Ti sei divertito a interpretare Michelino?
«Sì, soprattutto nella scena in cui ci lanciavamo la panna. Mi coccolavano tutti e quando preparavano la tavola mangiavo gli avanzi!».
Il momento più bello?
«Per il mio compleanno, il 18 settembre, mi hanno fatto una festa a sorpresa e Spider-Man mi ha portato un regalo e la torta».
Come facevi a imparare le battute?
«Mi aiutavano la mamma e le mie due sorelle, mentre sul set andavo sempre con la nonna».
Ti piace vederti in tv?
«Sì, mi guardo sul divano con i miei genitori. Dicono che sono fieri di me».
Cosa farai da grande?
«Lo scienziato pazzo. Voglio fare esperimenti».
Ora sei sul set di “A casa tutti bene” e hai appena finito “Tutti per Uma”.
«Sì, recitavo con Lillo che continuava a sbagliare perché lo facevo ridere».

Ginevra Francesconi è Sole
La secchiona di casa, Sole, è interpretata da Ginevra: «Anche io studio: faccio il Liceo scientifico e tra poco ho la maturità. Vado bene, ma sono timida come Sole» ci spiega l’attrice di Sora (Frosinone) che da un anno vive a Roma da sola con la sorella Ludovica, anche lei attrice.
I vostri genitori sono tranquilli?
«All’inizio erano in ansia. Soprattutto mamma. Ma ci hanno sempre appoggiate e finché eravamo piccole ci portavano loro a Roma da Sora per fare i provini e lavorare».
A 7 anni è scoppiato l’amore per il teatro, in terza media per i set.
«Ho debuttato in tv in un episodio di “Che Dio ci aiuti 4”. Poi i ruoli sono aumentati, come anche lo studio e la voglia di recitare».
Ti sei divertita sul set di “Buongiorno, mamma!”?
«Il piccolo Marco, con le sue battute, ci faceva morire. Dietro le quinte ripassavamo le scene e se uno sbagliava, tutti a ridere. È stato un set armonico, magico. Anche se durante le pause mi collegavo per fare scuola a distanza».

Elena Funari è Francesca
Nella serie è Francesca, la sorella maggiore, e ha 21 anni. In realtà Elena, cresciuta a Caserta, ne ha 26: «Ma struccata sembro più giovane e questo è un vantaggio quando si fa l’attrice».
Un mestiere che fai da poco tempo…
«Dopo un anno di Psicologia a Napoli ho cambiato facoltà e mi sono laureata in illustrazione a Roma, ma il giorno della laurea ho avuto un grave incidente che mi ha bloccata su una sedia a rotelle per un anno, durante il quale sono dovuta tornare a Caserta per farmi assistere dai miei. In quei mesi ho capito che disegnare non era la mia strada e che volevo recitare, anche se non avevo mai fatto nulla, nemmeno una recita a scuola!».
Così sei tornata a Roma.
«Sì. Ho fatto prima un anno di teatro e poi, proprio mentre provavo a entrare al Centro sperimentale di cinematografia, è arrivato il provino per la serie: è stato il mio primo ruolo!».
Chissà che emozione.
«I primi giorni ero terrorizzata! Ma dopo una settimana hanno sospeso le riprese a causa della pandemia. Quando a giugno abbiamo ripreso a girare (fino a ottobre, ndr), con l’aiuto di Raoul e degli altri ragazzi, Ginevra è diventata come una sorella, ho trovato l’equilibrio e una certezza: farò l’attrice».

Oscar Matteo Giuggioli è Jacopo
Come Jacopo, anche Oscar sa cosa vuol dire crescere con un solo genitore, nel suo caso la mamma, che adora e che gli fa da manager. Milanese, single da un po’, abituato a vivere da solo: «Avrei voluto dei fratelli come nella fiction, ma li ho trovati negli amici che ho fin dalle elementari».
Anche tu come Jacopo a scuola eri un ragazzo un po’ complicato?
«Sì, sono stato difficile da gestire, ero iperattivo e scalmanato. Mi piaceva l’intervallo e stare con gli amici. Mi hanno bocciato un anno ma mi è servito: nella vita formano più gli scossoni che le vittorie».
Come hai iniziato a recitare?
«A 14 anni ero un po’ chiuso, non sapevo cosa volevo, ero arrabbiato e ho fatto teatro per aprirmi: il palcoscenico mi ha stregato, era l’unico posto dove mi sentissi libero. Così ho lasciato il basket, dove non brillavo, per la recitazione. Ho fatto teatro, poi musical e dopo tre anni ho iniziato coi provini».
Dopo “Gli sdraiati” nel 2017 la tua carriera non si è più fermata.
«Per “Gli sdraiati” cercavano cinque persone e per “Succede” (2018, ndr) una. Hanno fatto provini in tutti i licei di Milano: è andata bene».
Torniamo sul set di “Buongiorno, mamma!”. Con chi hai legato di più?
«Con Giovanni Nasta (Greg, il secchione, ndr). Siamo stati in vacanza a Riccione l’estate scorsa e ci siamo divertiti come matti!».
Nella vita farai l’attore?
«Penso di avere trovato la mia strada, ma in generale farò qualsiasi cosa mi darà gioia. Ora è recitare, magari domani sarà la regia. Vedremo».