I segreti di “Blanca” (a cominciare da Linneo)

Le curiosità della serie che ha per protagonista Maria Chiara Giannetta. Per esempio: sapevate che il cane vive con...

10 Dicembre 2021 alle 18:24

La serie "Blanca" con Maria Chiara Giannetta nei panni di una consulente non vedente della Polizia, continua ad appassionare milioni di telespettatori, sempre più curiosi di scoprire i segreti di questa fiction. Così abbiamo “interrogato” la produzione. La colonna sonora è dei Calibro 35.

Perché avete scelto loro?
«Perché al regista e produttore esecutivo Jan Maria Michelini piace partire dalla musica per i suoi progetti. Si è chiesto cosa ascolta Blanca? Domandandosi se fosse possibile coniugare la nostalgia degli Anni 70, delle grandi colonne sonore, con il mondo contemporaneo, ha chiesto a chi quella musica già la respirava da tempo: i Calibro 35, che hanno dato anima al progetto con le loro geniali intuizioni musicali».

Chi è il cane Linneo?
«Linneo in realtà si chiama Fiona e ci è stata proposta dalla sua addestratrice, Carolina Basile. Eravamo partiti da una ricerca di tipici cani guida, ma vedendo una sua foto abbiamo capito che sarebbe stata giusta per il ruolo. Non ha mai fatto altre cose in tv e appartiene a una famiglia con due bambine, dalle quali tornava appena
possibile».

Perché se è femmina ha un nome maschile?
«Lo scopriremo nel corso delle puntate».

In quali luoghi di Genova avete girato?
«Nei carrugi (i tipici vicoli di Genova), al porto, dove abbiamo ottenuto un permesso speciale, all’università, nei quartieri di Voltri e Nervi. Ma anche fuori città, nel promontorio di Punta Crena (Savona, ndr) e sul lungomare di Camogli, dove vive la protagonista».

Il commissariato esiste davvero o è stato ricostruito?
«Gli interni sono stati ricostruiti in teatro, gli esterni sono di un edificio nell’area del Porto Antico di Genova».

Quanto sono durate le riprese?
«Da fine novembre 2020 a inizio maggio 2021».

Vedremo altri luoghi suggestivi, oltre Genova?
«Sì, per esempio lo splendido Palazzo Farnese a Caprarola (VT); la Centrale Termoelettrica Torrevaldaliga Nord a Civitavecchia (RM); un Diving center della località balneare di Santa Marinella (RM) e i fondali marini dell’Argentario in Toscana».

Perché il papà di Blanca, Ugo Dighero, ha la cadenza genovese e lei no?
«È un segreto che forse riveleremo più avanti».

Chi è la bravissima bambina, Lucia, protagonista del primo episodio?
«Sara Ciocca. Tra i suoi tanti lavori c’è le serie Sky “Il miracolo” e “La vita promessa 2” , film come “La dea fortuna” e numerosi musical e spettacoli teatrali».

Maria Chiara Giannetta usa mai controfigure?
«Poche volte: ci siamo adoperati perché potesse interpretare anche molte delle scene più suggestive».

Quali consigli le ha dato il maestro Andrea Bocelli?
«Molti consigli su come muoversi da non vedente nello spazio. Ha condiviso con noi diverse esperienze da lui vissute nonostante la sua condizione, come per esempio l’aver imparato ad andare a cavallo e in bicicletta. Ma soprattutto le ha raccontato la cosa più importante, che lei ha fatto sua per interpretare Blanca: come abbia imparato a vivere senza paura».

Come avete realizzato la “stanza nera” dove Blanca vede gli oggetti?
«Ragionando di volta in volta sugli elementi dell’ambiente circostante su cui volevamo che Blanca nel racconto ponesse la sua attenzione. Li abbiamo quindi ricostruiti all’interno di un teatro nero, elaborato con elementi di scenografia ed effetti visivi».

Cosa è l’olofonia?
«Una tecnica di suono particolare che emula fedelmente l’ascolto umano. La registrazione del suono si avvicina moltissimo a come viene percepito realmente dall’orecchio umano».

Anche per i colori avete usato effetti speciali?
«Sono il risultato di una combinazione fra tecniche di fotografia, scenografia, color correction e costumi».

Perché Blanca si veste così e ha sempre la cintura?
«I suoi vestiti non sono fatti apposta per non vedenti e la cintura in vita è una scelta stilistica dei costumi voluta dalla regia».

Ma Blanca è cieca o ipovedente?
«È completamente cieca».

La casa di Blanca è vera?
«La casa di Camogli, di cui abbiamo utilizzato gli esterni, è di un privato, mentre gli interni sono stati ricostruiti in teatro».

Come mai Blanca ha tanti libri, anche se non può leggerli?
«Perché all’inizio della serie torna ad abitare nella vecchia casa in cui viveva con la famiglia prima dell’incendio che l’ha resa cieca. E la casa è rimasta così com’era da allora, con tutti gli oggetti al loro posto».

Come arriva al commissariato da casa sua?
«Con l’aiuto di Linneo e del navigatore sul cellulare».

Gli episodi quanto sono fedeli ai quattro romanzi di Patrizia Rinaldi dai quali è tratta la serie?
«Sono liberamente tratti dai romanzi della saga di Blanca. In particolare, gli episodi uno e tre contengono dei casi di puntata ispirati al primo romanzo della Rinaldi».

Ci sarà una seconda stagione?
«Lo speriamo!».

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