“Il commissario Montalbano – Il sorriso di Angelica”: trama e cast

Nuovo appuntamento con la fiction di Raiuno con Luca Zingaretti

Luca Zingaretti in “Il commissario Montalbano - Il sorriso di Angelica"
15 Settembre 2021 alle 09:52

In prima serata su Raiuno, nuovo appuntamento con le repliche della fiction con Luca Zingaretti tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. L' episodio scelto è "Il sorriso di Angelica", mandato in onda dalla Rai per la prima volta nella primavera del 2013.

Cast

Regia: Alberto Sironi

Attori: Luca Zingaretti, Cesare Bocci, Peppino Mazzotta, Angelo Russo, Roberto Nobile, Luciano Miele, Giacinto Ferro, Davide Lo Verde, Fabio Costanzo, Hamza Choukri, Lina Perned, Margareth Madè, Francesco Maria Attardi, Orazio Causarano, Raffaella D’Avella, Gabriele Gallinari, Ugo Giacomazzi, Carmen Longo, Aldo Messineo, Francesco Migliaccio, Maria Grazia Pelligra, Raniela Ragonese, Franco Ranno, Silvia Salvatori, Valeria Scaglione, Angelo Tropea.

Trama

Nel corso della notte sono stati svaligiati la casa al mare e il lussuoso appartamento di Carlo e Caterina Peritore. I ladri sapevano che la coppia si trovava in villeggiatura per il fine settimana. Li hanno addormentati con un gas, hanno svaligiato il villino e infine sono andati a saccheggiare la loro abitazione. Il tutto è stato compiuto con particolare sapienza e destrezza; i ladri, infatti, non hanno lasciato neppure un’impronta.

Montalbano intuisce subito che i ladri devono essere persone che conoscono bene i Peritore e in breve riesce a collegare quest’ultimo furto ad un altro commesso qualche giorno prima ai danni dell’avvocato Lojacono e della dottoressa Vaccaro e che è avvenuto con la stessa identica modalità di quello subito dai Peritore. Di seguito emerge inoltre che, non solo i Peritore conoscono bene le altre due vittime di furti - Lojacono e Vaccaro -, ma che tutti appartengono a una ristretta cerchia di amici, una sorta di clan composto da gente assai ricca e in vista.

A Montalbano tutto ciò sembra tutt’altro che casuale, e capisce che i furti continueranno, e ancora all’interno di questa singolare élite vigatese. Va a parlare con Pasquale, figlio di Adelina e ladro matricolato, il quale gli rivela che, a quanto risulta da voci sentite nel suo ambiente, i componenti di questa banda così abile ed esperta non sono ladri di Vigata, ma sono venuti da fuori. Montalbano capisce però che devono avere almeno un basista, che probabilmente è anche a capo della banda. Attraverso delle intercettazioni, riesce a individuare il ricettatore presso il quale i ladri si liberano delle vetture rubate alle loro vittime, ma anche questa strada si rivela inutile, perché i criminali, hanno sempre organizzato tutto in modo da non dovere incontrare mai il loro ricettatore, il quale, una volta arrestato, non ha nessuna informazione utile per la polizia. il capo della banda, in forma anonima, invia una lettera al commissario, con la quale gli lancia un vero e proprio guanto di sfida. E la serie dei furti, difatti, continua, questa volta ai danni di Angelica Cosulich, trentenne dirigente di una banca del paese. E, come aveva intuito il commissario, anche lei fa parte della cerchia di amici dei Peritore. Angelica è bellissima, magnetica, e quando va a parlare con lei Montalbano rimane incredibilmente colpito: la Cosulich gli riporta alla memoria quell'Angelica dell’Orlando Furioso della quale ai tempi del liceo si era come innamorato.

È un vero e proprio colpo di fulmine e nel corso della storia, Salvo non potrà fare a meno di innamorarsi come un ragazzo. Anche Angelica gli fa presto capire di essere interessata a lui e le resistenze del commissario dovranno ingaggiare contro questa nuova passione una battaglia assai difficile e forse non vittoriosa. Intanto l’indagine continua, così come pure la serie dei furti e la sprezzante sfida lanciata alla polizia. Montalbano presto si rende conto che il capo della banda dei ladri deve essere uno dei membri della cerchia di amici dei Peritore. Sembra assurdo, perché tutti gli esponenti di quel gruppo sono ricchissimi e non hanno certo bisogno di rubare niente a nessuno. Il commissario capisce così che quei furti non sono soltanto furti, ma nascondono ben altro obbiettivo. Uno scopo che si rivelerà assai più grave e tragico.

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