“Il silenzio dell’acqua”: Ambra Angiolini e Giorgio Pasotti sono i poliziotti dell’inedita serie thriller di Canale 5

«Non avevamo mai recitato sullo stesso set e ci siamo ritrovati in mezzo a una storia mozzafiato» spiegano. In onda dall’8 marzo, inizia con la misteriosa scomparsa di una sedicenne

Giorgio Pasotti e Ambra Angiolini sono i due poliziotti protagonisti della serie in quattro puntate diretta da Pier Belloni
7 Marzo 2019 alle 10:30

Ambra Angiolini è scatenata. Sulle note di un classico di Viola Valentino si lascia andare in un ballo liberatorio dimostrando una flessuosità da fare invidia a una contorsionista di professione. Siamo in una pausa del servizio fotografico che l’attrice sta realizzando con Giorgio Pasotti per la partenza di “Il silenzio dell’acqua”, la serie thriller di Canale 5 in onda dall’8 marzo e poi dal 10 marzo ogni lunedì, che inizia con la misteriosa scomparsa di una sedicenne.

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Tra i due interpreti l’intesa è palpabile. Anche se non avevano mai lavorato insieme, durante i quattro mesi di riprese (da fine maggio a fine settembre dell’anno scorso) è nata una bella amicizia. Mentre scattiamo le foto, lui le sussurra battute mentre lei cerca di rimanere seria come il personaggio che interpreta, il vice questore Luisa Ferrari. Pasotti invece presta il volto ad Andrea Baldini, capo della polizia del paesino al centro della vicenda, ed è un pezzo di pane. Paziente, sorridente e gentile con tutti. «Hai la cravatta che ti arriva alle gambe, non si può vedere» gli dice Ambra ridendo. E tra una battuta e l’altra, alla fine quella cravatta sparisce. Finito di scattare ci accomodiamo attorno al tavolo dove campeggiano i resti del pranzo, un po’ di frutta, mezzo tortino al cioccolato, delle chiacchiere. A proposito, è il momento di iniziare la nostra chiacchierata.

Domandina facile per scaldarci un po’: chi sono Luisa e Andrea?
Ambra: «Luisa arriva da Trieste in questo posto sperduto per prendere in mano le indagini. Fin dall’inizio tratta male Andrea, ma in fondo c’è tanto da capire di lei. Mi piace questo personaggio perché si concentra sul lavoro e meno sulla vita privata».
Giorgio: «Andrea è a capo del commissariato di Castel Marciano. Un paesino di fantasia vicino a Trieste dove si conoscono tutti e non è mai accaduto granché. Invece, indagando sulla scomparsa della ragazza, arriva a sospettare di tutti, anche dei suoi affetti più cari. E questo lo destabilizza».

All’inizio non sembra esserci molto feeling tra i due colleghi.
Ambra: «Luisa è dura con Andrea perché lo vede troppo coinvolto emotivamente e non lo capisce. Lei infatti è molto più cinica e pratica».
Giorgio: «Alla fine però per arrivare alla soluzione del caso serviranno sia l’emotività di lui sia il pragmatismo di lei».

La tv ormai è piena di “attori in divisa”. Cos’hanno di speciale i vostri personaggi?
Ambra: «Luisa mi piace perché dentro di sé ha un vortice di emozioni che all’esterno non si vedono, sembra fredda invece è passionale. Sono stata così anch’io quando è stato necessario difendermi dai giudizi degli altri».
Giorgio: «Luisa ha un passato ingombrante che verrà fuori. Andrea invece è una bomba a orologeria. La sua difficoltà sta nel dover reprimere i sentimenti e per questo motivo mi è costato fatica interpretarlo. Mi sono ispirato alla serie “True detective” (disponibile su Sky, ndr): ci sono elementi simili, come il fatto di avere un privato ingombrante che pesa nella professione».

Avete fatto un provino?
Giorgio: «No, mi hanno proposto direttamente il ruolo».
Ambra: «Io come al solito ho dovuto fare un provino. E quando ho saputo che il mio partner sarebbe stato Pasotti mi sono impegnata ancora di più. Non volevo sfigurare e gli ho chiesto di tutto. Anche come tenere la pistola e sparare, nonostante fossi andata al poligono di tiro per prepararmi. Sembravo proprio una fidanzata appiccicosa».

Questa è la vostra prima fiction insieme.
Giorgio: «Mi auguro che non sia l’ultima. Non ci conoscevamo, ma questo ci ha aiutato perché all’inizio i nostri personaggi dovevano essere distaccati. Infatti i primi tempi con Ambra abbiamo cercato di frequentarci poco. Ma è una serie corale, con tanti personaggi trasversali. E questo rende la storia ancora più interessante».
Ambra: «Si tratta della mia prima serie lunga ed è stata un’esperienza positiva. Alcuni attori erano agli esordi e mi sono rivista nei loro sguardi persi...». 

Avete scoperto di avere qualcosa in comune?
Ambra: «L’amore per lo sport. Solo che nessuno voleva venire a correre la mattina con me, neppure lui!».
Giorgio: «Ci credo, facevi jogging per un’ora e mezza in pieno agosto!».  
Ambra: «In quei momenti la solitudine l’ho sentita. Ho trovato più complicità nei triestini che incontravo che nei colleghi. A mangiare erano tutti buoni, poi la mattina ti sentivi orfano come Remì (il personaggio dei cartoni animati Anni 70 ispirato al romanzo “Senza famiglia” di Hector Malot, ndr)».
Giorgio: «Io invece in comune con Ambra ho il senso della paternità: è stata per entrambi una sofferenza stare lontani dai nostri figli e questo ci ha avvicinati. Sono un vero “mammo” ed era la prima volta che lasciavo Maria (9 anni, avuta dalla collega Nicoletta Romanoff) da quando ha un’età per cui si rende conto della lontananza».  
Ambra: «Lui è la versione di me al maschile, mi ha molto intenerito. Appena poteva andava da sua figlia e io dai miei ragazzi (Jolanda, 15 anni, e Leonardo, 12, nati dal matrimonio con il cantante Francesco Renga). Ci siamo sempre rassicurati a vicenda quando ci mancavano. Poi si sono create anche situazioni divertenti. Come quando alla fine delle scuole sono arrivati i figli degli attori e degli addetti ai lavori e si è creato un piccolo villaggio di bambini che giocavano assieme».

Che genitori siete?
Ambra: «Giorgio è apprensivo. Ma lo capisco: io con Jolanda ero un disastro, invece con il secondo sono migliorata».
Giorgio: «Ho vissuto momenti delicati, ma lo sguardo materno di Ambra mi rassicurava».

Cosa facevano i vostri figli quando venivano a trovarvi?
Ambra: «Leonardo inseguiva i pokemon sul set. Maria, la bimba di Giorgio, ci ha insegnato a ballare e ci dava lezioni di Zumba. Una ragazzina meravigliosa».
Giorgio: «E allora tua figlia Jolanda? Dolcissima, matura, responsabile. Durante le riprese faceva la tata agli altri bimbi e cucinava per tutti».

Guarderete la fiction con loro?
Giorgio: «Maria non guarda i miei film. Credo sia una forma di gelosia».
Ambra: «Anche i miei figli, forse perché per loro sono la mamma e non un’attrice. Invece i figli degli altri sono obbligati a guardarci!» (ride).

Lavorerete ancora assieme?
Giorgio: «Speriamo che la serie vada bene. Il pubblico in genere è ben disposto verso i progetti di qualità come il nostro».
Ambra: «Non so immaginare un seguito, ma mi piacerebbe fare qualcosa di nuovo con Giorgio. Però devono essere d’accordo i nostri figli: chiederemo a loro!». ■

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