“Imma Tataranni”: ci sarà la seconda stagione. E i protagonisti sono felici
La notizia fondamentale per milioni di telespettatori è che la scrittrice (e sceneggiatrice) Mariolina Venezia ha in mente nuove storie per la sua Imma. Anzi, è già al lavoro
La notizia fondamentale per milioni di telespettatori è che la scrittrice (e sceneggiatrice) Mariolina Venezia ha in mente nuove storie per la sua Imma Tataranni. Anzi, è già al lavoro.
Visti i dati di ascolto dei primi sei episodi dell’omonima serie di Raiuno (picchi di oltre 5 milioni), una seconda stagione sembra proprio “inevitabile”.
Per questi episodi la Venezia ha sceneggiato tre suoi romanzi (“Come piante tra i sassi”, “Maltempo” e “Rione Serra Venerdì”, tutti editi da Einaudi) e si è inventata tre soggetti originali.
Il quarto romanzo, “Via del Riscatto”, è fresco di libreria (è uscito a settembre). «La Imma dei miei romanzi è una donna bassa, tracagnotta, con la quinta di reggiseno, indossa abiti leopardati e tacchi altissimi» ci dice. «L’attrice Vanessa Scalera ha caratteristiche fisiche diverse, ma è riuscita a rendere bene la sua essenza».
Immaginava che avrebbe avuto tanto successo? «Ho inventato questo personaggio pensando già alla sua trasposizione in televisione, è un personaggio che “buca lo schermo”».
Cosa avverrà nel futuro della Tataranni? «Non posso anticiparlo. Chiaramente tutte le storie avranno un loro sviluppo...».
Vanessa Scalera: Imma - moglie, mamma e sostituto procuratore
Felice del successo della sua Imma Tataranni? «Dopo le prime puntate ero felicissima, ma mi contenevo. Volevo testare fino alla fine la fedeltà del pubblico. Questa esperienza mi ha insegnato che la popolarità viene con la lunga serialità, ossia con la televisione».
Cosa ha funzionato nella storia? «Le donne si identificano in Imma, una persona estremamente normale. È un magistrato che svolge il suo lavoro con professionalità. Non dà alcuna importanza all’aspetto fisico, non è una bomba sexy. È un personaggio inconsueto per la tv e, per questo, molto vicino alla realtà».
C’è qualcosa che vi accomuna? «Imma è una donna molto forte che convive con le sue fragilità. Per alcuni aspetti siamo abbastanza simili. Forse io sono più gentile ed emotiva. Lei è più ruvida e molto diretta nei rapporti interpersonali, sia con i colleghi sia con il marito».
È contenta di tornare sul set e ritrovare la sua Imma? «Certo! È un progetto nel quale ho creduto sin dall’inizio e che mi affascina molto. Resta una sfida molto stimolante dal punto di vista professionale».
Adesso dove è impegnata? «Attualmente sono sul set di “Romolus”, la serie tv che andrà in onda su Sky e che racconta la nascita di Roma».
Alice Azzariti: Valentina - la figlia
Sei famosa grazie a questa serie tv? «Ho ricevuto molti segni di affetto e di apprezzamento, ma resto con i piedi per terra. La cosa più importante è stata condividere questo successo con le persone che mi sono state vicine, la mia famiglia e il mio fidanzato».
Cosa ti è piaciuto della tua Valentina? «Mi ci riconosco. Fino a due, tre anni fa ero come lei, rivedo la fragilità, la paura del giudizio degli altri. Poi Valentina scopre che un po’ della forza della madre ce l’ha pure lei e da lì non è più succube delle amiche».
Come ti piacerebbe vederla in futuro? «Sempre più forte e vicina alla madre».
Cosa stai facendo ora? «Sto finendo l’ultimo anno di liceo linguistico. Poi vorrei trasferirmi a Roma per studiare recitazione».
Massimiliano Gallo: Pietro - il marito
Il consuntivo di questa esperienza televisiva è... «Super positivo! Noi eravamo consapevoli di aver fatto un buon lavoro, sia attoriale, sia di scrittura, sia di regia. E, nonostante i tempi televisivi, l’accuratezza c’è sempre stata».
Un successo meritato? «Certi numeri non ce li aspettavamo. Per la Rai il 20% di share era già un buon risultato, invece abbiamo fatto di meglio».
Cosa ha funzionato? «Il pubblico ha colto un messaggio e un linguaggio moderni. Non è la solita serie di investigazione, c’è un equilibrio tra la parte investigativa e le dinamiche familiari».
Quanto ha amato il suo Pietro? «L’ho amato subito. Sembra vittima della moglie e, invece, lui è il collante della famiglia, c’è un grande amore e una grande saggezza anche nei suoi silenzi. E per suonare il sax ho preso alcune lezioni per non sembrare quello che tiene in mano una clava!».
E il pubblico cosa ha amato di Pietro? «Dopo le mie dichiarazioni d’amore a Imma molti mi hanno scritto: “Hai rovinato tutti i mariti italiani con questo Pietro!”. Ora tutte le mogli vogliono una dichiarazione così!».
Le piace l’idea di tornare sul set? «Moltissimo. E con questi risultati credo sia molto probabile».
Nel frattempo dove la rivedremo? «A dicembre girerò i nuovi episodi de “I bastardi di Pizzofalcone” e a Natale uscirà il film “Pinocchio” di Matteo Garrone dove interpreto due ruoli».
Barbara Ronchi: Diana - l’amica e cancelliera
Del suo personaggio cosa le è piaciuto? «Diana fa molta tenerezza. Nel lavoro è bravissima, ma non le viene riconosciuto. Cerca di avere una complicità con Imma, l’amica d’infanzia, e non la trova mai».
Cosa augura a Diana per il suo futuro televisivo? «Di stare finalmente in pace con il marito o di avere una storia d’amore travolgente. E di essere trattata meglio da Imma!».
Tornerà in tv? «Sì, a febbraio in “Luna nera”, una serie fantasy di Netflix dove sono una strega. E a teatro reciterò in “Giusto la fine del mondo” accanto a Vanessa Scalera: nella realtà siamo amiche da tempo».
Alessio Lapice: Ippazio Calogiuri - maresciallo
Come spiega il successo della serie? «Con il fatto che ogni personaggio ha una sua dolcezza, una sua tenerezza. È una serie gentile, elegante, misurata, mai spinta, sia nei momenti di commedia sia in quelli più tragici».
Il suo consuntivo personale com’è? «Sono molto felice del grande affetto degli italiani, tutti vogliono bene al mio Ippazio. Nel gruppo lui è il più lento, quello che sta sempre un passo indietro a tutti, in una corsa arriverebbe sempre ultimo».
Cosa le è piaciuto di Calogiuri? «Il suo cambiamento da bambino a uomo. Il suo percorso da soldatino semplice a qualcosa di più importante. Cerca di rimanere il Calogiuri innamorato, buono e puro pur scontrandosi con la società, i compromessi, i limiti».
E che cosa gli augura nel futuro? «Tutti mi chiedono: “Ma poi lui e la Tataranni si mettono insieme?”. Chi lo sa, forse anche io mi auguro che accada o che Calogiuri incontri un’altra donna. Sarebbe bello anche raccontare qualcosa in più sulle sue radici, com’è diverso quel Calogiuri che arrivava da Grottaminarda, se è diverso, o anche far vedere il suo paese, sempre nominato e finora mai visto».
Cosa sta facendo ora? «Sto girando “Io sto bene”, un film di Donato Rotunno».