In Cadore, sul set di “Un passo dal cielo 8”

Siamo stati sulle Dolomiti per le riprese della serie con Giusy Buscemi

14 Agosto 2024 alle 08:06

Arriviamo a San Vito di Cadore (Belluno), sulle Dolomiti venete, e ad accoglierci troviamo 8 gradi e una pioggia sottile, anche se siamo ai primi di luglio. Qui, tra due giorni, dopo un mese inclemente dove il brutto tempo ha dominato, finiranno le riprese in esterna di “Un passo dal cielo 8”, poi la produzione si sposterà a Roma nei teatri di posa di Formello per girare gli interni e si andrà avanti fino ai primi di ottobre.

La mattina, la sveglia per gli attori suona all’alba. Come ci conferma la truccatrice storica della serie prodotta da Lux Vide, Beatrice Iorio: «Chiedo a Giusy Buscemi e agli altri protagonisti di venire in sala trucco per le 6, in modo da avere il tempo per preparare la pelle: faccio una cura profonda con sauna facciale, maschere e poi uso prodotti speciali per creare un trucco molto leggero, naturale e luminoso che dura tutto il giorno. Accogliamo gli attori con il sorriso come se fossero a casa, mettiamo musica classica oppure epica se devono fare una scena particolare, devono andare via contenti e sicuri».

Prima di risalire anche noi verso la Malga Cercena (località Ciauta di Vodo di Cadore), dove si girerà per tutto il giorno fra cavalli, mucche, controfigure e una dozzina di bambini (tutti del posto), facciamo un salto in sartoria, allestita all’interno di un enorme salone del Park Hotel Des Dolomites, a Borca di Cadore: «Non so quanti abiti ci siano, ma posso dire che abbiamo 38 relle di vestiti per tutti gli attori e i figuranti» ci spiega Alessandra Salcini, assistente ai costumi. Abiti che tra poche ore saranno caricati su un camion e torneranno anch’essi a Roma. Ma prima spiamo quelli di Giusy e Marco Rossetti: «Marco, che interpreta Nathan e vive nella natura, si veste con i colori del bosco, quindi nei toni del marrone e del verde, per mimetizzarsi con il paesaggio. Per Giusy, ispettrice di polizia, prevale il rosso, come il giubbino di pelle che abbiamo fatto su misura per lei. Di base non ha tanti cambi e abbiamo studiato un’immagine iconica, da super eroina d’altri tempi» spiega la costumista Eleonora Di Marco. La parrucchiera Francesca Latella aggiunge che hanno impiegato quattro giorni per decidere la pettinatura di Giusy, proprio in funzione dei costumi: «Dopo varie prove, abbiamo scelto la treccia».

Appena arriviamo sul set, dopo esserci inerpicati fra i boschi con un fuoristrada, vediamo Giusy in versione amazzone girare una scena a cavallo insieme con Marco, che sa montare da quando era bambino, mentre per lei è la prima volta: «Ho preso lezioni per questa stagione. Nelle scene al galoppo, però, hanno preferito usare la controfigura, invece di Marco si fidano!» dice ridendo l’attrice. Anche Enrico Ianniello, che interpreta il vice questore Vincenzo Nappi, ha girato alcune scene a cavallo: «Il perché non si può svelare, sarà una grande sorpresa: non so cavalcare, ma improvviso. Vincenzo vivrà una grande avventura che lo porterà lontano dalle vicende montanare» anticipa l’attore, che quest’anno non farà la regia di alcuni episodi come nella scorsa stagione: «Ero stanco e la mia compagna Gabriella reclamava più tempo da passare insieme, quindi stavolta osservo e mi carico per l’anno prossimo quando tornerò sicuramente alla regia».

Dopo diversi ciak, arriva la pausa pranzo e “dal nulla” viene allestito un ottimo catering con prodotti locali, come ci tiene a sottolineare Giovanni Bernabei, “green manager” e fratello del produttore Luca: «Sono tre anni che le nostre produzioni sono tutte ecosostenibili. Abbiamo un protocollo da seguire che diamo a tutti, dalle maestranze agli attori. Per esempio, usiamo borracce e non bottiglie di plastica, riutilizziamo attrezzature e costumi e quello che avanza dal catering se possibile lo doniamo alle parrocchie». E mentre con questa nuova consapevolezza gustiamo lasagne, polpette al limone, riso pilaf, gnocchi e crostata, ne approfittiamo per farci raccontare cosa succederà ai personaggi di Giusy e Marco. «Come dimostra il fatto che non ha più la barba, Nathan ha in progetto di tornare verso la civiltà» spiega Rossetti. Giusy aggiunge: «La missione di Manuela è cercare di fargli capire che nessuno si salva da solo e che lui ha bisogno per prima cosa di ricongiungersi con la sua storia. Poi, attraverso questo, forse potrà ritrovare fiducia nell’essere umano». Prosegue Marco: «Manuela insegna a Nathan a tenere aperta quella porta verso gli altri esseri umani. Anche il rapporto tra loro due diventa più forte, c’è un’amicizia più... intima». E questo, dice ridendo Giusy, pone un quesito fondamentale: «In amore gli opposti si attraggono oppure bisogna stare con i propri simili?». «Perché, anche se sembrano distanti, la loro natura è la stessa» conclude Rossetti, che ci anticipa come fra le new entry (oltre a Raz Degan, Alice Arcuri e Alberto Boubakar Malanchino) ci sia anche Cecilia Bertozzi che interpreta Anna: «Una donna identica a Nathan, e questo lo fa rinsavire perché capisce che esistono persone affini e compatibili con lui».

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