L'attesissima serie tv con Alessandro Gassmann e Maya Sansa parte lunedì 5 ottobre in prima serata su Rai1

Alessandro Gassmann torna su Rai1 come protagonista della serie tv in 4 prime serate “Io ti cercherò”, una coproduzione Rai Fiction – Publispei, prodotta da Verdiana Bixio, per la regia di Gianluca Maria Tavarelli, in onda da lunedì 5 ottobre alle 21.25 in prima visione.
Vestirà i panni di Valerio Frediani, ex poliziotto, uomo ostinato e orgoglioso che ha sempre avuto difficoltà a mostrare i suoi veri sentimenti tanto verso le donne che gli sono state accanto, quanto verso Ettore, il figlio che ha perso. Ad affiancarlo e a sostenerlo nelle indagini c’è una sua vecchia fiamma: Sara, interpretata da Maya Sansa, un’affascinante e determinata vicequestore che, da una serie di incongruenze emerse sulla morte di Ettore, si è convinta non si tratti di suicidio. Ricostruire il puzzle e dare risposte convincenti ai tanti interrogativi che si celano dietro al ritrovamento del cadavere del ragazzo sulle rive del Tevere li porterà a toccare con mano una realtà dura, violenta, costellata di depistaggi e alimentata da interessi loschi e criminali.
Prima di vedere la prima puntata, approfondiamo insieme trama, cast e personaggi.
La trama generale
L’improvvisa morte del suo unico figlio Ettore (Luigi Fedele) costringe Valerio (Alessandro Gassmann), ex poliziotto, a ritornare a Roma per affrontare, con il dolore, i fantasmi della vecchia vita che credeva di essersi lasciato alle spalle, insieme al suo carico di errori e di rimorsi. Il caso di Ettore viene velocemente archiviato come suicidio, ma Valerio non ne è convinto. È quasi sul punto di accettare il suo dolore nascondendosi per sempre in un silenzio vuoto e pieno di sofferenza, quando Sara (Maya Sansa), amore del passato ed ex-collega, lo chiama per dirgli che anche lei non crede che Ettore abbia scelto di morire e che le cose non tornano.
Le trame degli 8 episodi
Episodio 1 - “Io ti cercherò”
Quando il cadavere del giovane Ettore Frediani viene ritrovato sul greto del Tevere, tutti pensano si tratti di suicidio. Suo padre Valerio, ex poliziotto con alle spalle molti errori come uomo e come genitore, è distrutto dal dolore. Così come la sua ex moglie Francesca, che lo accusa di quanto accaduto al figlio, al quale era a lungo mancata la figura paterna. Valerio è combattuto, non vor- rebbe credere all’evidenza dei fatti, ma è sopraffatto dal senso di colpa. È Sara, ex collega con cui ha avuto una relazione molti anni prima, a fargli notare quanto ciò che ha lasciato Ettore non coincida con il profilo di un suicida. Sospetto confermato anche da Martina, fidanzata di Ettore, secondo la quale il ragazzo non si sarebbe mai ucciso. Quando Valerio sembra ormai sul punto di abbandonarsi al dolore, dalle prime testimonianze raccolte sulla morte di Ettore, emerge qualco- sa di poco chiaro.
Episodio 2 - “La Fiducia”
Valerio indaga per capire chi fosse in servizio la notte della morte di Ettore, ma si scontra con l’a- stio del nuovo commissario capo, Tom, che lo ritiene un corrotto. Solo grazie a Luigi, uno dei pochi colleghi che ancora lo stimano, Valerio scopre che il foglio dei turni delle volanti è sbagliato e che la telefonata della testimone al 112 è misteriosamente sparita. Informa allora suo fratello Gianni di volersi fermare a Roma: la ricostruzione di una testimone non quadra, mentre secondo un pun- kabbestia che vive sull’argine del fiume gli altri due testimoni sono spariti perché portati via da mi- steriosi agenti in borghese. Valerio si sfoga con Sara, ci sono troppe incongruenze e stranezze in quella storia. E ne ha la conferma quando Martina gli consegna il computer che il ragazzo teneva nascosto: sembra che Ettore stesse montando un video sabato mattina, proprio il giorno dopo quel venerdì notte in cui i testimoni dichiarano di averlo visto buttarsi nel fiume.
Episodio 3 - “Solo”
Mentre il pc di Ettore viene fatto analizzare dalla Polizia Postale, Sara identifica la coppia di pun- kabbestia. Valerio li rintraccia in una comunità di recupero, dove la ragazza racconta che Ettore non si è lanciato nel fiume, ma è stato gettato in acqua da due uomini; oltretutto di sabato e non di venerdì, al contrario di quanto dichiarato nel verbale. La giovane però non ha intenzione di identifi- care i colpevoli e quando Valerio insiste l’altro punkabbestia lo colpisce facendogli perdere i sensi. Quando riprende conoscenza i due si sono dileguati, ma un’altra brutta notizia lo attende: il pc è sparito e qualcuno ha pubblicato il diario in cui Ettore accusa apertamente suo padre di averlo abbandonato. Valerio sospetta che il diario sia falso e faccia parte del depistaggio. Gianni accorre in suo aiuto.
Episodio 4 - “Acqua”
La scarpa che Valerio ha rinvenuto in riva al Tevere in realtà presenta tracce di un altro luogo. Come gli spiega l’ex-collega della scientifica, Alessandro, Ettore potrebbe essersi trovato in una delle cave di travertino di Tivoli. Valerio chiede ad Arturo, agente in pensione dell’unità cinofila, di accompagnarlo insieme al segugio Gandalf. In uno specchio d’acqua nella cava trova una ma- glietta appartenuta a Ettore e, sopraffatto dall’emozione e dalla fatica, ha un infarto. Contro il pa- rere di tutti, Valerio continua le indagini: grazie alle immagini di una telecamera di sorveglianza, scopre dei movimenti sospetti di un furgone intorno al luogo del ritrovamento del corpo, avvenuti proprio la notte della morte di Ettore. Il mezzo è riconducibile alla PGS, una società di sicurezza privata. Apprende, inoltre, che il verbale dell’autopsia sul corpo di Ettore è falso e da un nuovo esa- me medico risulta che la causa del decesso non è l’annegamento, bensì le percosse subite. Tra- mite il magistrato Lentini, Valerio riesce a riaprire il caso.
Episodio 5 - “Fragile”
Valerio, introducendosi negli uffici della PGS, società di vigilanza privata proprietaria del mezzo che ha scaricato il corpo di Ettore sul lungotevere, identifica quelli che potrebbero essere gli esecutori materiali dell’omicidio. Roberto riesce a trattenere a stento la gelosia nei confronti di Valerio e arriva a colpire Sara con uno schiaffo. Vengono intanto arrestati dalla polizia due presunti colpevoli, cittadini cinesi con precedenti per contraffazione di merci. Ma Valerio non è affatto convinto: si tratta dell’ennesimo depistaggio.
Anche se suo fratello Gianni cerca di farlo desistere, perché ora è tempo di riposarsi e lasciar lavorare la questura, Valerio non molla e va avanti nella sua indagine privata con l’aiuto dell’unica persona di cui si può fidare: Sara. E, grazie a Martina e agli amici di Ettore, che in breve tempo lo accolgono nella loro piccola “famiglia”, scopre che suo figlio aveva fatto uno strano incidente con la macchina proprio una settimana prima della sua morte…
Episodio 6 - “Dhaval”
Valerio e Sara scoprono cosa è successo il giorno dell’incidente di Ettore: il ragazzo era diretto in un albergo di Rieti per aiutare il senegalese Moussa e la sua famiglia, assegnatari di una casa popolare nella periferia di Roma, a Ostia, ma sfrattati con prepotenza dalla malavita locale.
Valerio si reca all’appartamento, dove scopre che l’occupante è un capo piazza che gestisce il traffico di droga del quartiere. È senza dubbio quella la pista da seguire, eppure per la polizia i colpevoli sono già stati catturati: il caso è chiuso e il giudice emette la sentenza contro i due malviventi cinesi, ai quali però viene sospesa la pena a causa di una serie di attenuanti legali. Valerio è accecato dalla rabbia ma non demorde, e mentre Martina e gli amici srotolano nel centro di Roma un grande striscione che chiede verità per Ettore, Valerio prende in affitto una stanza a Ostia e inizia a indagare sulla pista delle case popolari…
Episodio 7 - “Due padri”
Valerio studia i movimenti del capo piazza di Ostia e decide di rapinarlo per costringerlo a incontrare i suoi superiori. Grazie a un gps rimediato da Sara ne segue le tracce fino all’Eur, dove l’uomo incontra due loschi figuri a bordo di una berlina scura di cui Valerio fotografa la targa. Attraverso un controllo effettuato da Sara sui database della polizia, i due scoprono che il proprietario dell’auto è l’avvocato calabrese Giuseppe La Gioia, il quale è anche amministratore della PGS: la società di sicurezza privata è dunque legata al clan di Ostia. Dopo aver ricevuto la lieta notizia che Martina è incinta di Ettore, Valerio piazza una cimice nel telefono di La Gioia e capisce che i mandanti dell’omicidio del figlio sanno che non ha affatto mollato l’indagine. La situazione adesso è sempre più pericolosa. Con Sara, rimasta al suo fianco nonostante l’aggressione del marito Roberto, Valerio pedina La Gioia. Scoprendo che l’avvocato, in un ristorante poco frequentato, sta per incontrare qualcuno che conosce molto bene…
Episodio 8 - “Le divise”
Valerio scopre che suo fratello Gianni sa più di quanto non voglia far credere ed è probabilmente coinvolto nella morte del nipote. Pedinandolo scopre l’esistenza di una società immobiliare collegata a molte altre società estere: una di queste si chiama “Difrinae Ltd” (anagramma di “Frediani”), con sede a Londra, dove Gianni ha comprato una casa al figlio.
Ma a Valerio servono altre prove, così ottiene il dna degli impiegati della PGS e lo confronta con le tracce ritrovate sulla maglietta di Ettore: il profilo corrisponde a uno di loro, Fausto Mainetti. Servendosi di lui, Valerio tende una trappola a Gianni e Sapri. Il confronto finale tra i due fratelli è drammatico. Sapri riesce a ferire Valerio ma Gianni spara al suo superiore per salvare la vita al fratello.
Valerio ora è pronto a dire addio a Ettore e lo vede per l’ultima volta, mentre i suoi amici festeggiano l’annuncio del piccolo Frediani in arrivo.