La fiction si ispira a una vicenda avvenuta a Milano tra il 1995 e il 2006 e raccontata dalla protagonista, Angela Lucanto, ai giornalisti Caterina Guarneri e Maurizio Tortorella nel libro “Rapita dalla giustizia”

La fiction “L’amore strappato” si ispira a una vicenda vera avvenuta a Milano tra il 1995 e il 2006 e raccontata dalla protagonista, Angela Lucanto, ai giornalisti Caterina Guarneri e Maurizio Tortorella nel libro “Rapita dalla giustizia” (Rizzoli, 12 euro).
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Tutto inizia il 24 novembre 1995 quando, per colpa di una falsa accusa di pedofilia contro suo padre, Angela, sei anni, viene prelevata da scuola e rinchiusa in una casa-famiglia. Il padre, Salvatore, finisce in carcere. Nel 2001 l’uomo viene assolto anche in Cassazione, ma nel frattempo Angela è stata data in adozione a un’altra famiglia e solo nel 2006 tornerà finalmente a casa.
«Abbiamo scelto la formula “liberamente ispirato” perché per esigenze televisive sono stati fatti alcuni cambiamenti. La fiction, per esempio, è ambientata a Roma. Cambiano i nomi e alcune fasi particolarmente drammatiche sono state stemperate» spiega la Guarneri, che ha collaborato alla fiction. «Subito dopo l’assoluzione del marito, Raffaella, così si chiama la madre nella realtà, venne a “Panorama”, dove Tortorella lavorava, e in seguito anche io, per denunciare l’ingiustizia subita dalla sua famiglia e poter riavere la figlia. Il caso colpì tutti allo stomaco. Questa storia andava raccontata, e noi lo abbiamo fatto insieme con Angela quando è tornata».
Ma c’è dell’altro, in una vicenda di per sé già incredibile: «Quello che Angela ha passato in quegli anni lontana da casa, la mamma lo ha scoperto leggendo il libro, mentre il padre non ha ancora trovato il coraggio di leggerlo» conclude la Guarneri.